Dopo Montecarlo, il n. 1 prosegue anche in Catalogna la sua marcia sul “rosso”, battendo nuovamente in finale David Ferrer per 6-2 6-4…

di Giorgio Spalluto – foto Getty Images

 

Di duopolio in duopolio, il circus Atp continua a proporre finali in fotocopia a distanza di pochi giorni l’uno dall’altra. Dopo i due strepitosi ultimi atti nordamericani tra Rafa Nadal e Novak Djokovic, è toccato a David Ferrer prendere il posto del numero 2 del mondo in questo primo scorcio di stagione su terra battuta, orfana del serbo. Unico e immarcescibile comun denominatore è l’ex “Nino” di Manacor, alla quarta finale nelle ultime sei settimane. Chiamato a riconfermarsi dopo un’annata impeccabile, come quella dello scorso anno, lo spagnolo ha dimostrato a Barcellona ancora una volta come per lui nulla sia impossibile. Anzi. Con il sesto successo nel torneo catalano, cui rinunciò a malincuore nel 2010 a causa delle solite “rodillas”, Nadal prova addirittura a migliorare lo strepitoso bottino di 5000 punti incamerato tra Montecarlo e Parigi.

 

Non c’erano grossi dubbi sull’esito dell’epilogo tutto spagnolo tra Rafa e David, nuovamente di fronte sette giorni dopo l’ultimo atto monegasco. La finale ha confermato i passi avanti palesati da Nadal nel corso della settimana. Una maggiore profondità dei colpi, un servizio meno altalenante, e una sempre maggiore fiducia hanno consentito a Rafa di sprecare molte meno energie rispetto al “1000” del Principato.

 

La resistenza di David Ferrer è durata un’ora e 48 minuti. Rispetto alla finale della scorsa settimana in cui era riuscito a racimolare ben 9 giochi, “Ferru” si è arreso più nettamente per 6-2 6-4. Come a Montecarlo, non c’è mai stato un momento in cui la sorte del match è parsa davvero in bilico. Anche quando nel secondo set il valenciano ha recuperato uno svantaggio di 2-0, portandosi avanti per 4-2, David ha confermato di giocare meglio quando costretto alla rimonta. Una volta messo il naso avanti, infatti, Ferrer si è quasi consegnato all’avversario. Tre errori gratuiti consecutivi hanno regalato il controbreak a Nadal che ha annullato un paio di palle break, prima di agganciare il suo avversario sul 4-4. Il destino del numero 6 del mondo a quel punto è parso irrimediabilmente segnato. Rafa ha strappato nuovamente il servizio al connazionale, chiudendo alla prima occasione utile.

 

Per il nono anno consecutivo uno spagnolo si aggiudica l’ultimo atto del torneo catalano. L’ultimo giocatore non iberico a trionfare al “Conte de Godò” fu Gaston Gaudio nel 2002. L’anno successivo fu Carlos Moya a inaugurare una striscia di successi che, oltre ai sei titoli del manacorino, include le vittorie di Robredo nel 2004 e di Fernando Verdasco nel 2010. Ben 5 delle ultime 7 finali si sono risolte in un derby tutto iberico. In tutte e 5 le occasioni si è imposto il numero 1 del mondo che già nel 2008 e 2009 aveva dovuto vedersela con David Ferrer, il cui bilancio sulla terra contro il “mostro” maiorchino diventa di 10 sconfitte e una sola vittoria, colta ben 7 anni fa, poco prima che iniziasse l’epopea nadaliana. Una striscia di successi inaugurata nel 2005 con il primo dei sette sigilli conquistati a Montecarlo, per un filotto che sarebbe potuto essere eguagliato a Barcellona se nel 2010 Rafa non avesse saggiamente preferito preservarsi in vista degli appuntamenti successivi.

 

Con quello che è “solo” il suo sesto titolo in Catalogna, dove si è aggiudicato le ultime 29 partite giocate dal 2005, Nadal diventa il primo tennista dell’Era Open ad aver vinto almeno sei volte due diversi tornei. Almeno fino a Roma e Parigi. Lì potrebbe sbriciolare questo primato, diventando il primo ad essersi aggiudicato almeno sei volte tre o, addirittura, quattro tornei. L'eventualità è tutt'altro che improbabile.

 

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Gli Highlights della finale

 


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