La Williams frana al secondo turno del WTA di Auckland, commettendo la bellezza di 88 errori gratuiti e regalando una giornata di gloria alla connazionale Madison Brengle, che nell’unico precedente aveva raccolto appena un game. “Match osceno, ma questo torneo non basta per valutare la mia forma”. Fuori anche la Halep a Shenzhen.“Questo torneo non è stata una grande opportunità per valutare la mia forma”. Se lo dice lei vien da fidarsi, perché quanto visto in campo non racconta nulla di buono sulle condizioni di Serena Williams. All’indomani di un match non troppo felice contro Pauline Parmentier, la campionessa statunitense è crollata al secondo turno del WTA International di Auckland, arrendendosi per 6-4 6-7 6-4 alla connazionale Madison Brengle, numero 72 della classifica mondiale. Era da tempo che Serena non perdeva da una giocatrice così indietro nel ranking, ma la ragione è subito trovata: in tre set ha commesso la bellezza di 88 errori gratuiti, quasi tre per ogni game, dando coraggio a un’avversaria che nell’unico precedente, un anno e mezzo fa a Madrid, aveva raccolto un solo game. Un risultato che la dice lunga su quale debba essere il reale divario fra le due giocatrici. Ma stavolta, malgrado una buona partenza, è cambiato tutto. Il vento ha mandato in tilt Serena, che si è lasciata scappare il primo set da 4-1 e poi ha dovuto rincorrere, situazione non prevista per un match del genere. È riuscita a strappare al tie-break un delicato secondo set, ma ormai le Brengle era in partita, e le va dato il merito di aver fatto il suo in maniera ammirevole. È salita sul 5-4 al terzo senza concedere nulla e poi ha raccolto l’ennesimo passaggio a vuoto della Williams, che dopo aver annullato due match-point ne ha concesso un terzo e ha fatto tutto da sola, commettendo il quarto doppio fallo.

Basterebbe l’incredulità della Brengle dopo il match-point per descrivere la portata della sua vittoria, che le regala la più grande giornata di gloria della sua carriera, ma va detto che una Williams da 88 unforced avrebbe perso contro tantissime avversarie. E anche con punteggi ben più severi. Quello che preoccupa sono le sue condizioni: è vero che si tratta di un solo match, nella prima settimana dell’anno, e che anche nel 2015 alla Hopman Cup non azzeccò un incontro, salvo poi andare a conquistare il titolo a Melbourne e tre quarti (o forse qualcosa in più) di Grande Slam. Ma raramente era capitato di vederla così in difficoltà. "Lei ha fatto molto meglio di me, che ho giocato un match osceno”, ha detto Serena in conferenza stampa. “Non sono riuscita a prendere confidenza con il vento e le condizioni di gioco. Penso di non aver mai commesso 88 errori gratuiti in tutta la mia carriera, lo cercherò su Google. Così come non penso di aver mai risposto con così tante difficoltà, e senza trovare profondità. È abbastanza frustrante, specialmente dopo aver lavorato molto duramente nel corso dell’off-season. Fortunatamente a Melbourne le condizioni saranno diverse rispetto a qui". L’Australian Open dista una dozzina di giorni: saranno sufficienti per mettere a punto il suo tennis? Nel frattempo, insieme a Serena non se la passa per niente bene nemmeno Simona Halep, caduta al secondo round a Shenzhen, dove vinse nel 2015. La rumena aveva già faticato all’esordio contro Jelena Jankovic, ma nulla lasciava presagire una sconfitta contro Katerina Siniakova, numero 52 del mondo. Invece la ventenne ceca è stata più lucida nel testa a testa finale, trovando il break sul 5-5 e difendendolo con i denti nel game successivo, fino a chiudere per 6-3 4-6 7-5.
 
WTA INTERNATIONAL AUCKLAND – Secondo turno
Madison Brengle (USA) b. Serena Williams (USA) 6-4 6-7 6-4
 
WTA INTERNATIONAL SHENZHEN – Secondo turno
Katerina Siniakova (CZE) b. Simona Halep (ROU) 6-3 4-6 7-5

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