La numero uno del mondo riparte dagli Internazionali d’Italia, cogliendo il suo primo titolo del 2016. Madison Keys le dà filo da torcere nel primo set, ma per batterla serve altro. La Williams fa poker al Foro Italico e lancia la sfida per il Roland Garros: è ancora lei la giocatrice da battere.– Il rovescio lungo di Madison Keys, un bell’abbraccio a rete di quelli che nel circuito femminile si vedono sempre meno, e qualche (apprezzata) parola in italiano durante la premiazione. Sono le tre scene con cui va in archivio l’edizione 2016 degli Internazionali d’Italia al femminile, che hanno ritrovato in Serena Williams la loro regina. Un finale da ricordare, con la vittoria della più forte in mezzo a un torneo ricco di sorprese, con tante favorite cadute prima delle fasi finali. Ma a contare è solo il nome di chi alza il trofeo, e gli organizzatori non potevano chiedere di meglio. Oggi i compiti di Serena erano più del solito. Nel 2015 ha sempre giocato per confermare il suo dominio, mentre stavolta era diverso. C’era da battere una connazionale, prendersi il primo titolo dell’anno e mostrare che la più forte del circuito è ancora lei, dopo qualche titubanza di troppo nei primi tornei della stagione. Aveva già perso due finali su due, dopo averne vinte un sacco una dopo l’altra, e ha deciso che poteva bastare così, chiudendo 7-6 6-3 un match iniziato sotto un cielo nerissimo ma proseguito fortunatamente senza interruzioni, fino a consegnare alla 34enne americana il suo titolo numero 70. Quando Francesca Paoletti di SuperTennis gliel’ha fatto notare nell’intervista post-match, Serena è rimasta sorpresa, quasi gliene fosse sfuggito qualcuno. Invece è tutto vero, anzi è addirittura sorprendente che il totale non si muovesse da così tanto tempo. La più giovane delle Williams sembrava pronta a far cifra tonda gli allo scorso Us Open, quando il numero sarebbe passato in secondo piano sovrastato da uno storico Grand Slam, invece ha dovuto aspettare oltre 8 mesi, ma la maledizione iniziata contro Roberta Vinci adesso è solo un ricordo. Dopo 2002, 2013 e 2014, ecco la quarta corona romana, che le permette di raggiungere Conchita Martinez e Gabriela Sabatini, avvicinando i cinque successi da record da Chris Evert.

FAVORITA PER IL ROLAND GARROS?
Per Serena vincere non è affatto una novità, ma del suo titolo a Roma può essere più contenta che di tanti altri, anche per il match che ha giocato. È partita malissimo, ferma di gambe, senza reattività in risposta, tanto da finire subito sotto 3-1 e incassare sei ace (dei sette totali della Keys) nei primi due game di risposta, in un Centrale dall’atmosfera non proprio indimenticabile, con più di un posto vuoto e i presenti meno coinvolti di tante altre volte. Lei non li ha accesi e loro non hanno acceso lei, ma in suo aiuto è arrivato il vento, la Keys è andata in crisi col servizio sul 3-2 40-15 e con un paio di doppi falli (uno servendo addirittura la seconda larga di oltre due metri) le ha riconsegnato il break e pure la linfa sufficiente per entrare nel match. Superato quel game, Madison ha continuato a picchiare con servizio e diritto, tirando più forte di Serena e prendendosi il lusso di comandare gli scambi anche contro la numero uno, ma ormai la grande chance se n’era andata, e il tie-break non ha fatto altro che confermarlo. Serena è scappata fino al 5-3, l’ha Keys l’ha riagguantata sul 5-5 sparando uno splendido diritto lungolinea sulla riga a velocità supersonica (il colpo del match!), ma per mettere paura a Serena serve tutt’altro. Con un grande angolo di rovescio la statunitense si è presa il set-point, con una prima esterna a 191 all’ora ha chiuso il parziale, strillato il primo “come on” e iniziato a costruire il successo, completato con l’immediato 3-0 e servizio del secondo. Non è finita lì, perché la Keys ha continuato a lottare, ma il tanto sperato aggancio non è mai arrivato. Buon per Serena e la sua marcia verso il Roland Garros, vero obiettivo della stagione sulla terra battuta. Fino a sette giorni fa le sue possibilità erano un’incognita, ora sono di nuovo alle stelle, alimentate dal periodo non facile che stanno attraversando buona parte delle top ten. Sembrava l’occasione perfetta per vedere esauditi i sogni di gloria di qualche nuova leva, invece è spuntata ancora una volta lei. A diciassette anni dal suo primo titolo di spessore.

INTERNAZIONALI BNL D’ITALIA – Finale femminile

Serena Williams (USA) b. Madison Keys (USA) 7-6 6-3