A 11 anni di distanza, Serena Williams vince gli Internazionali d’Italia con disarmante facilità. Azarenka battuta 6-1 6-3. E ora c'è la missione Roland Garros.
La nuova Serena Williams guarda sempre più in alto
Di Lorenzo Cazzaniga – 19 maggio 2013
Un’esecuzione. Serena Williams ha dominato oltre ogni logica previsione la finale degli Internazionali d’Italia. Sei-uno, sei-tre, ma il match è stato meno equilibrato di quanto dica il punteggio, potremmo riassumere con una battuta che piace tanto agli appassionati dei circoli romani. La Azarenka ha lottato nei primi tre game, persi tutti ai vantaggi, poi ha abdicato. In passato, Vika ha dimostrato di saper fare a pugni con la Williams senza uscire malconcia, come nel loro ultimo confronto a Doha. Ma in quel caso aveva come alleata la superficie, l’adorato cemento. Perché se entrambe non hanno nella terra rossa la superficie più amata, la Azarenka è quella che fatica di più sul rosso. Giocano allo specchio, ma Serenona è capace di trovare angoli più stretti, di una qualche minima variazione e soprattutto ha più tempo per caricare la risposta e sfruttare il punto più debole della sua avversaria: la seconda palla di servizio. La Azarenka sarebbe anche disposta a giocarsela nel pestaggio da fondo, ma senza partire con un handicap così evidente. Inoltre, la superficie più lenta e l’acquisita capacità di scivolare sulla terra, permettono a Serena di ovviare alle canoniche difficoltà di spostamento laterale. La Azarenka, che non è miss simpatia ma è una lottatrice coraggiosa, ha provato a tenere la ruota nel secondo set, ha rimontato un primo break di svantaggio, ma nello sport è difficile colmare con la forza di volontà un gap tecnico così ampio.
Oggi la Williams è apparsa particolarmente centrata: ha colpito 41 vincenti, ha ceduto un paio di volte il servizio ma non ha mai dato l’impressione di poter perdere. Paradossalmente, ha sofferto di più contro la Errani nella semifinale di Madrid, perché Sarita le varia di più le traiettorie, recupera meglio e ha nella smorzata un’arma indubbiamente importante. Se Sarita avesse un servizio quantomeno accettabile, sarebbe lei la maggior antagonista sul rosso per Serena. Ancor di più di Maria Sharapova che deve affrontare gli stessi problemi della Azarenka, anche se ha migliorato la sua attitudine sul rosso più di quanto abbia fatto la bielorussa. Serena ha dunque vinto gli Interazionali d’Italia cedendo la miseria di 14 game in cinque partite. Solo Chris Evert e Gabriela Sabatini hanno saputo far meglio nell’Era Open, ma il dominio dell’americana va oltre i dati statistici. Comunque sia, se in campo maschile il concetto di Fab Four si sta un po’ smarrendo visto le battute d’arresto di Djokovic e Murray negli ultimi Masters 1000, in campo femminile ci sono tre atlete che hanno dimostrato di essere una spanna sopra le altre. Tuttavia, Serena, Azarenka e Sharapova, hanno tutte nella terra battuta la superficie meno gradita, al di là delle dichiarazioni di circostanza. Per questo Roland Garros resta lo Slam meno scontato, con almeno due possibili outsider degne di grande attenzione: la nostra Errani e la cinese Na Li, dovesse ritrovare la forma perduta, fatto che le succede con una certa frequenza nei tornei del Grand Slam.
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