di Fabio Bagatella – foto Getty Images
Sospensione no. Multa sì. E molto, molto salata. L’invettiva contro la giudice di linea agli Us Open potrebbe costare carissimo a Serena Williams. La numero uno mondiale dovrebbe schivare la temuta squalifica. Le probabilità che il suo milionario conto in banca riesca egualmente a cavarsela del tutto sembrano, al contrario, prossime allo zero. Il 7 novembre scorso, il presidente Itf e membro del Grand Slam Commitee (GSC), Francesco Ricci Bitti ha fatto importanti dichiarazioni al riguardo. “Non penso che un’ esclusione dall’Australian Open abbia molto significato, dal momento che vorrebbe dire penalizzare qualcuno (tifosi e organizzatori, ndr) che non ha commesso nulla per cui essere punito. Per il GSC escluderla da una prova del Grande Slam non appare adatto. Ha più senso – continua Ricci Bitti – una considerevole pena pecuniaria. Ma deve essere tale che gli appassionati siano in grado di comprenderla. Naturalmente può non essere così rilevante per Serena Williams che guadagna decine di milioni di dollari”.
Il gran “misfatto” di cui si è resa colpevole la 28enne di Compton risale a circa tre mesi fa. New York, 12 settembre 2009, campo Arthur Ashe: Serena Williams e Kim Clijsters si giocano la finale dell’ultimo Slam 2009. La belga conduceva 6-4 6-5: servizio Williams 15-30 e seconda palla. La giudice di linea chiama il fallo di piede. Serena ci rimette il punto ed esplode insultandola e minacciandola pesantemente. Il replay televisivo darà ragione alla giocatrice statunitense ma la reazione è spropositata. Così si becca la seconda ammonizione (aveva ricevuto la prima nel set iniziale per aver scagliato violentemente a terra la racchetta), il conseguente punto di penalità e perde la partita. La vincitrice del recente Masters ha già “pagato” per l’errore commesso: i canonici $10,000 (massima ammenda comminabile autonomamente dai tornei dello Slam). L’Itf ha però ritenuto opportuno avviare un’inchiesta ufficiale per esaminare la natura delle azioni e delle parole di Serena e assumere, se necessario, ulteriori provvedimenti. L’eventuale sanzione nei confronti della minore delle Williams sarà ufficializzata a breve dal Grand Slam Committee, organismo che riunisce i quattro direttori dei tornei dello Slam e il presidente dell’ITF Francesco Ricci Bitti. Entro il 15 novembre, Bill Babcock, il n.1 del Grand Slam Committee, dovrebbe infatti consegnare al GSC i risultati della sua indagine compresa una proposta di “punizione”.
Tra poco sapremo. Se multa sarà, Serena Williams rischia fino a 560.000$ (il prize money vinto all’Us Open 2009 tra singolo e doppio). La cifra farebbe perdere il sonno a molti ma chi ha guadagnato 6.500.000$ solo nell’ ultima stagione e 28.500.000$ in carriera può proseguire a dormire sonni tranquilli…
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