Aveva bisogno di un derby in famiglia, per giocare la sua miglior partita del 2018. Sin dai primi punti, Serena Williams ha tolto ogni incertezza al trentesimo capitolo della rivalità con la sorella maggiore Venus. Un 6-1 6-2 che dice e racconta tutto, in una Night Session il cui contenuto non è stato all'altezza della confezione. Potenza, precisione e profondità nei colpi hanno tolto qualsiasi incertezza sull'esito finale. “È stata la mia migliore partita da quando sono tornata – ha detto Serena – ho lavorato duramente negli ultimi tre-quattro mesi”. Non solo: è stata la migliore di sempre contro la sorella, specie tenendo conto che si è procurata una leggera storta alla caviglia nel secondo game. “Mi succede spesso, ma la fasciatura mi ha dato una mano. Infatti non mi ha più dato fastidio”. L'imprevisto le è costato il game, in cui Venus ha acciuffato l'1-1, recuperando da 15-40. Sul 2-1, l'intervento del fisioterapista poteva far pensare che il problema fosse serio, invece Serena ha vinto otto dei successivi 11 punti, volando 4-1. Come spesso accade quando si affrontano le sorelle, in campo c'era un'aria sommessa. Nei 29 precedenti, avevamo assistito a match memorabili. Tuttavia, proprio allo Us Open si erano vissuti alcuni degli episodi migliori (i quarti del 2008 e del 2015), dunque c'era la speranza di vedere un buon match. Un gioco di 16 punti, sul servizio di Venus, ha fatto pensare che si potesse accendere la scintilla dell'agonismo. Con la supremazia di Serena abbastanza evidente, il pubblico si è schierato con la più debole e le ha tributato un'ovazione quando ha vinto uno degli scambi più lunghi della partita. Niente da fare: Serena si aggiudicava anche il sesto game e sigillava il 5-1.
E ADESSO CHI BATTE SERENA?
Il dritto incrociato che suggellava l'ennesimo break la convinceva ad agitare il pugnetto in segno di esultanza: niente da fare, tra le due è lei ad avere maggiore cattiveria agonistica ed è in grado di trasmetterla anche nei derby in famiglia. Il secondo set aveva un andamento fotocopia, peraltro facilitato da tre errori gratuiti nel primo turno di servizio di Venus. Sul 5-2, Serena si è concessa il secondo pugnetto quando il decimo ace l'ha portata al matchpoint, poi il 33esimo colpo vincente (una combinazione servizio-dritto) ha messo fine alla contesa. “Penso che non abbia mai giocato così bene contro di me – ha detto Venus – non credo di aver sbagliato molto, ma lei ha fatto tutto nel modo giusto. Immagino che voglia mantenere questo livello nel corso del torneo. E me lo auguro”. In particolare, Serena è stata inavvicinabile col servizio: 29 punti vinti su 33 con la prima hanno tolto qualsiasi incertezza al match. Il percorso dell'americana ripartirà contro Kaia Kanepi, autrice della sorprendente eliminazione di Simona Halep al primo turno. Nelle sette occasioni in cui Serena ha battuto Venus in un match che non fosse una finale, cinque volte ha vinto il torneo. In questo momento, è difficile non considerarla favorita per il titolo. Non tanto per l'eliminazione delle prime due teste di serie (Halep e Wozniacki), quanto per la sensazione che stia progressivamente ritrovando se stessa. O meglio, che abbia la giusta motivazione per arrivare in fondo e raggiungere quel 24esimo Slam che attende da quasi due anni. Di certo, questo match non sarà ricordato come uno dei più entusiasmanti. E forse, per entrambe le sorellone, è meglio così. Loro non vorrebbero mai affrontarsi.
US OPEN DONNE – Terzo Turno
Serena Williams (USA) b. Venus Williams (USA) 6-1 6-2