US OPEN, DAY 1 – Impegno proibitivo per la Schiavone, subito opposta a Serena Williams. In campo anche Federer e Nadal. Da seguire Keys-Jankovic.
Rafael Nadal giocherà il primo match maschile sull'Arthur Ashe. Sfiderà Ryan Harrison
Di Riccardo Bisti – 26 agosto 2013
Tornano gli Slam, tornano i nostri pronostici quotidiani. I tornei precedenti ci hanno insegnato che le prime giornate sono le più complicate, perché non ci sono riferimenti se non i risultati degli ultimi tornei. Ma scommettere dal secondo turno sarebbe troppo facile, allora ci buttiamo su 14 partite della giornata inaugurale dello Us Open. Il primo turno è spalmato su tre giorni, il che garantisce una certa visibilità a più incontri. Gli occhi sono puntati su Federer e Nadal (anche se i loro esordi dovrebbero essere abbastanza soft), nonché sulle sorelle Williams. Serena dovrebbe battere la Schiavone, mentre vediamo male Venus, opposta a Kirsten Flipkens. La battaglia del giorno? Secondo noi sarà Matosevic-Robredo sul Campo 17.
A. RADWANSKA – SOLER ESPINOSA
La polacca avrà l’onore di inaugurare l’Arthur Ashe in un match sulla carta molto semplice. L’unico precedente dice 6-1 6-2 per lei, e la spagnola è reduce da cinque sconfitte consecutive. Nell’estate americana, non ha vinto una sola partita. La polacca è “da corsa”, poi sarà motivata dalla voglia di onorare il nonno appena scomparso.
Radwanska in due set (la Soler Espinosa non fara più di 5 giochi)
FLIPKENS – VENUS WILLIAMS
Si sono affrontate a Toronto e quel match ha detto molto sulle attuali condizioni dell’americana: un gran primo set, poi il progressivo spegnimento. L’impressione è che le cose non siano cambiate granchè. Venus è più forte della belga, ma sulla lunga distanza è destinata a cedere. E la Kirsten non è la Cepelova, unica avversaria battuta da Venus dopo il suo (ennesimo) rientro. Temiamo che l’uscita di scena di Venus possa essere una delle “storie” della prima giornata.
Flipkens in tre set.
NADAL – HARRISON
Subito in campo il favorito. Quest’anno si sono affrontati a Indian Wells e finì 7-6 6-2 per il maiorchino. L’impressione è che il divario si sia elevato, anche perché Harrison non riesce a sfondare e a Cincinnati ha perso contro un pessimo Ferrer. Inoltre, Rafa starà molto attento a non sprecare energie in vista dei turni successivi, tutt’altro che facili. Forse ci sarà un long set, ma nulla più.
Nadal in tre set.
SERENA WILLIAMS – SCHIAVONE
Il sorteggio non ha dato una mano a Francesca. L’impressione è che assisteremo a un match simile a quello di Toronto, quando l’azzurra ha tenuto piuttosto bene nel primo ma poi è crollata. C’è il rischio che Serena non si prenda neanche un attimo di distrazione, come ogni tanto le capita negli altri tornei. L’obiettivo deve essere una resa onorevole, magari condita da qualche bel punto. Questo si può fare.
Serena Williams in due set.
FEDERER – ZEMLJA
Night Session per lo svizzero, che non vince a New York da cinque anni. Lo sloveno è l’avversario ideale: dopo la vittoria al challenger di Portorose non ha combinato più nulla, e nei due scontri diretti non è mai andato oltre i tre game in un set. E poi Federer adora giocare di sera a New York. Non dovrebbe avere grossi problemi.
Federer in tre set.
GASQUET – RUSSELL
E’ una partita interessante, perché vede di fronte uno dei più pigri ad allenarsi sul piano fisico (Gasquet) a un culturista mancato (Russell). Nonostante i 34 anni, l’americano è in gran forma e potrebbe creare qualche grattacapo al francese, che comunque vorrà prendersi la rivincita dopo il ritiro di nove anni fa, proprio allo Us Open. Riteniamo che in questa occasione il talento avrà la meglio sul fisico, anche se con qualche grattacapo.
Gasquet in quattro set.
FERRER – KYRGIOS
Interessante scontro generazionale. Da una parte il 31enne Ferrer, che si presenta un po’ inceppato, dall’altra un classe 1995 che si è già dimostrato competitivo a livello challenger. Kyrgios è rodato da tre turni di qualificazione e ha tutto per mettere in difficoltà “Ferru”. Tuttavia, non crediamo sia già maturo per l’exploit. 10 giorni di allenamento intensivo sul cemento dovrebbero aver consegnato un Ferrer quantomeno dignitoso. Ci stupiremmo del contrario.
Ferrer in quattro set.
JANKOVIC – KEYS
E’ uno dei match più interessanti del primo turno, forse avrebbe meritato uno scenario migliore. Le due non si sono mai affrontate: l’americana ha un potenziale esplosivo, ma viene da quasi tre settimane di inattività (comprensive di visita alla redazione di Teen Vogue). Al contrario, la Jankovic ha ritrovato una competitività che le mancava da anni. Con il suo tennis potente, la Keys riuscirà a fare match pari, ma soltanto a sprazzi.
Jankovic in due set.
PUIG – KLEYBANOVA
E’ il grande ritorno della russa in uno Slam dopo sofferenze ben più grandi e delicate. Alisa viene da un’estate di intensa attività, ma la portoricana sembra in crescita e le sta un gradino avanti. La Puig ha giocato piuttosto bene a New Haven e ama gli Stati Uniti. L’attuale livello della russa è ben più alto del numero 361 WTA, ma forse non è ancora in grado di impensierire una top-50. Per questo andiamo con la Puig.
Puig in tre set.
BEDENE – TURSUNOV
Occhio al russo d’America, che ha trovato improvvisamente un ottimo stato di forma. A Cincinnati ha impressionato, raggiungendo i quarti. Nelle qualificazioni in Ohio, tra l’altro, ha battuto proprio Bedene. Anche per questo lo vediamo favorito e crediamo possa vincere in tre set. Se sta bene, Tursunov ha un tennis “American Style”, perfetto per i campi in duro, accompagnato da una notevole potenza. Potrebbe giocare un buon torneo. Andiamo convinti su di lui. Bedene deve ancora passare il primo turno in uno Slam.
Tursunov in tre set.
PAVLYUCHENKOVA – RAZZANO
La francese ha giocato una buona estate, riuscendo a tornare tra le top-100. Non era scontato. Tuttavia, parte sfavorita contro la potente russa, entrata tra le teste di serie grazie al forfait della Sharapova. Il 6-4 6-1 di quattro anni fa a Parigi indoor non è così significativo, ma è segno che la russa non soffre il tennis della francese. Gli ultimi risultati, inoltre, la fanno preferire. A New Haven, per poco, non batteva la Kvitova. Dopo un ottimo torneo a Carlsbad, invece, la Razzano si è un po’ fermata.
Pavlyuchenkova in due set.
LISICKI – DUSHEVINA
Attenzione. Dopo Wimbledon, la tedesca è stata un disastro. Questo match è la classica buccia di banana, anche perché la Dushevina sta giocando bene ed è rodata dalle qualificazioni. Inoltre la Lisicki ha un pessimo ricordo di questo torneo, poiché fu proprio a Flushing che qualche anno fa si ruppe una caviglia. Di sicuro non sarà facile. Alla fine crediamo che la Lisicki ce la faccia: oltre al gran servizio, sarà aiutata dagli alti e bassi mentali della russa, scesa al numero 123 WTA.
Lisicki in due set.
KAROLINA PLISKOVA – BOUCHARD
Primo scontro diretto tra due giovanissime. Favorita la canadese in virtù dell’ottima estate, sfociata nel torneo di Cincinnati in cui ha tolto un set a Serena Williams. Ok, non era una Serena al top, ma sono risultati che danno fiducia a prescindere. Karolina è numero 72 WTA ma viene da un periodo così così, in cui ha perso tre delle ultime quattro partite. I match tra giovani presentano sempre mille incognite, ma l’inerzia sembra tutta dalla parte della canadese.
Bouchard in due set.
ROBREDO – MATOSEVIC
Partita molto interessante. L’australiano è disperatamente a caccia del primo successo Slam dopo ben 10 eliminazioni al primo turno. A Montreal ha giocato un super-torneo, raggiungendo i quarti partendo dalle qualificazioni. Da par suo, Robredo viene da un 2013 straordinario ma negli ultimi due tornei non ha fatto sfracelli, Prevediamo una partita luunga, tesa e combattuta. Lo spagnolo vorrebbe far valere l’esperienza, anche se il risultato è tutt’altro che scontato. Quest’anno, a Indian Wells, l’australiano si impose 7-5 6-2. Forse è la volta buona per spezzare il digiuno, anche se nel dare il pronostico ci “turiamo il naso”. Perché puntare contro Robredo è sempre un rischio.
Matosevic in cinque set.
Essere vulnerabili, e ammetterlo, è una grande risorsa
Vulnerabili lo siamo tutti, anche e soprattutto i tennisti, in un’epoca in cui la pressione per il risultato è...