dalla nostra inviata a Roma, Roberta Lamagni – foto Getty Images
Una Serena poco vigile e altalenante si impone senza difficoltà sulla romena Halep in due facili set nella prima semifinale degli Internazionali d'Italia.
Chi si aspettava un'impietosa Caporetto è stato solo parzialmente tradito dall'entrata in campo sonnacchiosa della numero uno del mondo, che alle 12 di questo sabato mattina doveva forse ancora scrollarsi di dosso un po' di sonno arretrato. Del resto, anche la versione in pigiama – o più probabilmente in baby-doll – di Serena quest'oggi sarebbe bastata.
Un inizio convincente da parte della sorpresa del torneo, numero 64 del mondo, che nei primissimi giochi cerca senza timore l'iniziativa, impegnando la Williams in rincorse probabilmente poco gradite. La reazione è pressoché immediata, Serena subisce il break sul 2-1 e arriva la scossa: 11 punti consecutivi, che poi diventeranno 16-1 per riportarsi sul 5-2 e mettere in chiaro le gerarchie.
Da quel momento una prestazione sufficiente, infarcita di qualche errore di troppo rispetto ai primi turni del torneo, che tuttavia trasforma l'incontro in una pura formalità. 6-3 6-0 il punteggio finale in 1 ora e 5 minuti e un pomeriggio di riposo per preparare la sua seconda finale in carriera al Foro, dopo la vittoria ottenuta nel 2002 contro la Henin.
Alla 21enne romena il merito di aver conquistato il miglior risultato in carriera, una semifinale in un torneo Premier, che il prossimo lunedì le permetterà di scalare 20 posizioni in classifica e di raggiungere il numero 44 Wta. Un bottino prezioso sudato sul campo, superando sin dalle qualificazioni giocatrici di valore come Hantuchova, Kuznetsova, Radwanska, Vinci (ahinoi) e Jankovic. Oltre 9 ore di fatiche nel tabellone principale a fronte di 195 minuti trascorsi da Serena sul rettangolo rosso fino a oggi.
Ma l'attenzione è ora tutta sulla seconda semifinale, dove la nostra Errani si giocherà la possibilità di ottenere una storica finale contro Victoria Azarenka. Sintonizziamo i telecomandi e cominciamo a tifare.