Gli organizzatori del torneo di Cincinnati non potevano chiedere di meglio. Dopo Federer-Djokovic, il Lindner Family Tennis Center chiuderà il sipario con la sfida tra la numero 1 e la numero 2 del mondo. Già, perché Simona Halep supererà Maria Sharapova nel ranking in uscita nelle prossime ore. Certo, una Madison Keys non sarebbe dispiaciuta, nemmeno una Belinda Bencic. Ma il prestigio del torneo ne esce comunque rafforzato dopo un curioso sabato sera in gonnella. Già, perché Cincinnati è uno dei pochissimi "combined" in cui fanno giocare prima gli uomini e poi le donne. La prima a centrare la finale è stata Serena Williams. Dopo il gran rischio corso nei quarti contro Ana Ivanovic, ha gestito con sufficiente autorità il match contro Elina Svitolina. L'ucraina è scattata meglio dai blocchi, salendo 3-1 e dando a Serena un'altra occasione per sfoggiare la sua teatralità. Ma è stato un fuoco di paglia: vincendo 11 degli ultimi 15 game, Serena ha ristabilito le gerarchie e si è imposta 6-4 6-3. “E' la mia terza finale consecutiva a Cincinnati, è una bella sensazione – ha detto – lei ha giocato molto bene, io ho provato a restare concentrata e aggressiva”. In verità, Serena sembra in ritardo di condizione. Sta migliorando, lentamente, ma il top deve ancora arrivare. A prescindere dall'esito della finalae, l'impressione è che si presenterà allo Slam più delicato della sua carriera con qualche incertezza. Ad esempio, un servizio che funziona a intermittenza. Contro l'ucraina ha commesso otto doppi falli, controbilanciati da nove ace. “Ho bisogno di servire con più aplomb, in questo momento non lo sto facendo – ha detto – non ho servito molto dopo il Roland Garros perché ho avuto un problema al gomito. Quando non servi molto puoi avere qualche problema, magari la gente si è dimenticata del mio infortunio. Anche prima del Roland Garros non avevo tirato molti servizi prima dell'inizio del torneo. Spero che le cose migliorino, ma proverà a cavarmela ugualmente. Dopotutto, potrebbe andare peggio”.
SIMONA, SORPASSO D'ORO SULLA SHARAPOVA
Serena è caccia del quinto successo stagionale (oltre a tre Slam, si è aggiudicata Miami): sarebbe il titolo numero 69 e le consentirebbe di staccare Evonne Goolagong, diventando la quinta tennista più titolata di sempre alle spalle di Martina Navratilova (167), Chris Evert (154), Steffi Graf (107) e Margaret Court (92). Proverà a rovinarle la festa Simona Halep, che nella seconda semifinale ha disposto con facilità di Jelena Jankovic con un netto 6-1 6-2. Come detto, questo successo le consentirà di scalzare Maria Sharapova e salire al numero 2 WTA. Non c'è stata storia: 22 vincenti, 14 errori e ben sette break contro la ex numero 1. “Sono molto felice di giocare la mia seconda finale di fila, ed è bello vedere che la gente sia rimasta così numerosa fino a tardi!”. La seconda posizione WTA le consentirà di essere testa di serie numero 2 a Flushing Meadows, status fondamentale per evitare Serena Williams prima della finale. I precedenti dicono 5-1 per la Williams, con l'unico successo rumeno nel girone eliminatorio delle passate WTA Finals. “Simona sta giocando bene, viene da una finale ed è rimasta competitiva – ha detto Serena – spero di essere pronta se dovese continuare a giocare così”. Da parte sua, la Halep cerca di allontanare qualsiasi pressione. “Non ho niente da perdere, affronto la migliore giocatrice del mondo. Cercherò di divertirmi, ma anche di credere nelle mie chance”.
WTA PREMIER FIVE CINCINNATI – Semifinali
Serena Williams (USA) b. Elina Svitolina (UCR) 6-4 6-3
Simona Halep (ROM) b. Jelena Jankovic (SRB) 6-1 6-2