WTA CHAMPIONSHIPS – L'americana combatte contro un infortunio, soffre fino all'ultima palla ma supera la Jankovic all'ultimo respiro. In finale troverà Na Li.
Le fasi salienti della sfida tra Serena Williams e Jelena Jankovic

Di Riccardo Bisti – 27 ottobre 2013


Serena è imbattibile, ma si accende la polemica. Jelena Jankovic ha preso malissimo il suo comportamento durante la semifinale dei WTA Championships, in cui l’americana si è imposta col punteggio di 6-4 2-6 6-4. La Williams ha giocato una partita a mille facce, imponendosi di puro carisma. Durante il match, in cui ha servito prime palle a 125 km/h, non si capiva cosa diavolo avesse. “Ero talmente stanca da non reggermi in piedi – ha detto – quest’anno ho giocato troppo a tennis, non so. A un certo punto mi sono sentita come se un grande flusso d’aria fosse uscito dal mio corpo, e mi sono trovata nella condizione di dover finire la partita. Non so come ho fatto. La scorsa notte ero sdraiata nel mio hotel e mi sono sentita come avessi colpito un muro”. Inspiegabile. Sta di fatto che è riuscita a vincere, “salvando” un torneo che rischiava di vedere in finale una giocatrice con due sconfitte nel round robin. Invece, in finale, ci andranno le vincitrici dei due gruppi. Nella prima semifinale, Na Li aveva superato Petra Kvitova senza grossi problemi. Poi, nella seconda semifinale, si è capito sin da subito che qualcosa che non andava. Al cambio di campo sul 2-1, Serena è quasi scoppiata in lacrime, coprendosi il volto con un asciugamano. Si è trovata in svantaggio 3-1, poi ha conquistato quattro game di fila per aggiudicarsi il primo set. Sempre più sfibrata, come se si fossero inceppate le marce del motore, ha perso nettamente il secondo set. Poi, all’improvviso, è salita 5-1 nel terzo prima di chiudere 6-4, soltanto al terzo matchpoint. Una partita illogica, tipica da tennis femminile…ma non da Serena! Lei, di solito, stravince. Ed è immune dagli alti e bassi del tennis in gonnella.
 
La Jankovic è infuriata. Si è visto al cambio di campo, dove la stretta di mano è stata piuttosto fredda. Ben diversa da quella di 3 anni fa agli Internazionali BNL d’Italia, quando Serena disse: “Guarda che non sono Justine”, riferendosi proprio alle presunte sceneggiate della belga. “Per qualche motivo, appena si trovava in svantaggio, iniziava a servire piano o a non correre su certe palle. Le giocatrici fanno caso a queste cose. E non è la prima volta che si comporta così – ha detto la Jankovic, che ha proseguito – ma quando c’era un momento importante arrivava un super-servizio, quindi era necessario restare sempre concentrati. Non sapevo se avrebbe tirato forte o piano. Lei è la numero 1 al mondo, la più forte di tutte. Tuttavia, penso che bisogna essere sportivi sia nella vittoria che nella sconfitta”. In altre parole, la Jankovic rifiuta la tesi che Serena fosse stanca, anche perchè era rimasta in campo molto meno di lei. Nel girone, l’americana aveva sempre vinto in tre set, mentre la serba era rimasta in campo 5 ore e 41 minuti, circa un paio d’ore in più. L’impressione è che Serena avesse davvero qualcosa, non sappiamo se davvero stanchezza o di qualcosa di cui non parla. Se fosse stata bene, avrebbe spinto al massimo su tutti i colpi. E probabilmente avrebbe vinto in due set. Alla Jankovic resta la frustrazione di aver perso una partita decisamente alla sua portata, deconcentrandosi soprattutto in avvio di terzo set.
 
C’è grande curiosità per capire che Serena si presenterà in finale. I precedenti dicono 9-1 per lei contro Na Li, compreso il severo 6-0 6-3 all’ultimo Us Open. “Dovrò mettere un po’ di benzina nel serbatoio, e così sarà pronta. Devo esserla, non ho scelta” ha detto la cinese, felicissima di aver colto l’obiettivo stagionale: chiudere l’anno tra le prime 3. Dietro le inarrivabili Serena e Azarenka, c’è lei. La Sharapova si è autoeliminata, la Radwanska non regge il ritmo, la Kvitova è troppo incostante e le altre sono lontane anni luce. Anche per questo, il secondo set giocato da Sara Errani è da rivalutare. L’azzurra è stata davvero ad un passo da portarla al terzo. Difficile ipotizzare come si presenterà Serena. Se è al 100%, non c’è partita. Ma contro la Williams vista ieri, in effetti, si può vincere. Na Li avrebbe vinto. Avrà già intrapreso qualche macumba, nella speranza di portarsi in vacanza (località segreta, quest’anno decide il marito) un malloppo di punti e dollari in più. Non che ne abbia bisogno, però…

WTA CHAMPIONSHIPS – SEMIFINALI
Na Li (CHN) b. Petra Kvitova (CZE) 6-4 6-2
Serena Williams (USA) b. Jelena Jankovic (SRB) 6-3 2-6 6-4

FINALE (h. 15, diretta SuperTennis)
Na Li vs. Serena Williams