L’americana concede tre giochi alla Radwanska, provata dalle fatiche del giorno prima. Finisce in un’ora: l’americana ha fatto il bello e il cattivo tempo. In finale sarà favorita.
Serena Williams fa i complimenti ad Agnieszka Radwanska
TennisBest – 27 ottobre 2012
E’ bastato assistere ai primi tre punti per capire cosa sarebbe successo. Agnieszka Radwanska è una delle giocatrici più veloci del tour. Eppure era lenta come una lumaca. E’ normale: in tutta la settimana aveva giocato più di otto ore, e non aveva ancora smaltito i 209 minuti contro Sara Errani. Aveva bisogno di un giorno di riposo, ma la programmazione ha dato una mano a Serena. E allora non poteva esserci un risultato diverso dal 6-2 6-1 finale. La Radwanska è una giocatrice tattica, intelligente. Ha bisogno di costruirsi i punti. Tutto questo si basa sulla condizione fisica. Ma se arriva sempre in ritardo sulla palla, oppure non ci arriva proprio, non vale il numero 4 WTA. Probabilmente neanche le prime 20. Serena ha tirato ace, colpi vincenti, risposte fulminanti. Di fronte aveva una lontana parente dell'avversaria che l’aveva costretta al terzo set nella finale di Wimbledon. Non c’è stata partita, come testimoniano le statistiche: Serena ha tirato 39 colpi vincenti a fronte di 17 errori, e ha sempre portato a casa il punto (tranne un’occasione) quando si è presentata a rete. Una volèe di dritto ha chiuso il primo set, mentre la partita è stata suggellata da una crudele risposta di rovescio sulla riga, in cui la Radwanska ha chiesto la verifica elettronica giusto per restare in campo 10 secondi in più. La stretta di mano è stata cordiale. I complimenti di Serena sembravano sinceri, anche perché il 2012 è stata la migliore stagione di Aga: ha vinto tre titoli (Miami su tutti), ha raggiunto la prima finale Slam e chiuderà al numero 4, “dimezzando” la classifica di 12 mesi fa.
Mentre gli uomini hanno stabilito un dominio piuttosto netto dei primi quattro, tra le donne non c’erano più gerarchie importanti. Quest’anno alcuni tasselli hanno ritrovato il loro posto. Lasciando perdere i meccanismi della classifica, il trio Azarenka-Sharapova-Williams sembra avere una marcia in più. Si sono spartite gli Slam, hanno monopolizzato il podio olimpico e i quattro tornei Mandatory. L’unica “intrusa” è proprio la Radwanska, capace di vincere a Miami. Per questo è giusto che la quarta posizione sia la sua. Non possiamo parlare di Big-Four come tra i maschi, ma forse non accadrà più che uno Slam abbia 12-15 favorite. Serena giocherà la sua quinta finale al Masters, dopo quelle perse nel 2001 (quando non giocò), 2002 e 2004 e la vittoria colta a Doha nel 2009. Per una come lei, una vittoria è un po’ poco. Per questo vorrà assolutamente aggiornare la statistica.
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