La Pennetta arriva a quattro game dall'impresa contro la numero 1. Ma la Williams, ancora prima che scatti l'allarme rosso, tira fuori il meglio di sé e si aggiudica 11 degli ultimi 12 giochi. Passa Sara Errani, brava ad approfittare di un infortunio della Mladenovic. 

Un set e un break di vantaggio è sufficiente per mandare al tappeto Serena Williams? No. Per battere la più forte c'è bisogno che la combinazione di fattori positivi duri fino all'ultimo punto. Altrimenti, come diceva Agnieszka Radwanska qualche giorno fa, non c'è niente da fare. Se n'è accorta Flavia Pennetta, che per un attimo ha sognato di acciuffare la terza vittoria contro una numero 1 in carica. E battere Serena Williams alla Rogers Cup di Toronto avrebbe avuto ben altro valore rispetto ai successi su Jelena Jankovic (Zurigo 2008) e Caroline Wozniacki (Pechino 2011). Flavia ha fatto tutto quel che doveva fino al 6-2 2-1, strappando il servizio a Serena per ben cinque volte. Quando ha preso un break di vantaggio anche in avvio di secondo, il sogno si stava materializzando. Ma nel momento di estremo bisogno, Serena ha trovato il suo gioco. Non ha avuto bisogno di un Piano B: semplicemente ha incominciato a giocare bene, a trovare vette irraggiungibili per la Pennetta. Flavia ha provato a tenere duro per tutto il secondo set, poi nel terzo si è disunita, abbagliata dallo sgargiante abito di Serena, giallo fosforescente. Si sa che i più forti sono vulnerabili soprattutto a inizio torneo: l'azzurra ne ha approfittato alla grande, ma evidentemente Serena non è andata a Toronto in vacanza. Meglio giocare e far parlare la racchetta piuttosto che alimentare i pettegolezzi dopo la recente copertina di New York Magazine, in cui ha posato per un servizio fotografico e ha raccontato le sue aspirazioni per il post carriera, legate soprattutto alla moda. Il suo sogno? Disegnare abiti da matrimonio.


GIOCARE AL MASSIMO NON BASTA

A Toronto, prima di battere l'azzurra con il punteggio di 2-6 6-3 6-0, aveva parlato della città. “E' un luogo che adoro. Mi piacciono i ristoranti, lo stile, la cultura. I fans sono molto calorosi…insomma, c'è il mix perfetto”. Di certo le si addice più d Montreal: in Ontario ha già vinto tre volte, compresi i successi nelle ultime due apparizioni (2011 e 2013). “Ho avuto molto successo qui: penso di essere stimolata dalla voglia di restarci. Se perdo mi tocca andare via, quindi l'unico modo per restare è vincere”. Prima di scendere in campo, tra l'altro, ha posato per una foto con Sebastian Giovinco: l'ex juventino è andato a giocare proprio a Toronto. Serena dice che il gomito va sempre meglio: “Ho ripreso ad allenarmi al massimo mentre iniziava Stanford, quindi ho pensato che fosse meglio non giocarlo. Spero di fare bene in Canada”. Contro la Pennetta ha raccolto la vittoria numero 41 in stagione (a fronte di una sola sconfitta), ma è stata la 15esima al terzo set. “Ho l'impressione che tutte giochino al massimo contro di me, così mi spingono a impegnarmi per trovare il mio Piano A”. Già, perché a Serena basta quello. Nessun pensiero per lo Us Open. “Assolutamente, anche perché sono a Toronto e ho bisogno di mettere più partite possibili nelle gambe”. Nel primo set, Flavia l'ha fatta muovere a sufficienza e ha messo a nudo un po' di ruggine. Poi però è cresciuta e ha vinto in scioltezza: “'E' ottimo iniziare con un match lungo” ha concluso la numero 1.


LA BUONA SORTE DELLA ERRANI

L'Italia ha comunque motivo di soddisfazione, non tanto per il derby fantasma tra Vinci e Knapp (un doppio 6-0 che ha del clamoroso), quanto per il successo di Sara Errani, brava a sfruttare un pizzico di fortuna contro Kristina Mladenovic, da cui aveva perso una brutta partita in Fed Cup. La francese ha provato a giocare più aggressiva che mai, stimolando a più non posso le doti difensive di Sara. Il match, iniziato lunedì ma sospeso per pioggia dopo appena due game, ha vissuto il momento decisivo sul finire del primo set. Sarita è andata a servire sul 5-4, si è fatta riprendere ma la Mladenovic si è procurata una storta alla caviglia che non le ha impedito di vincere il set ma l'ha bloccata nel secondo e – soprattutto – nel terzo: il 5-7 6-1 6-0 finale dice tutto. Per la Errani è un'occasione d'oro per intascare punti importanti, magari a partire dal prossimo match contro Madison Brengle, avversaria tutt'altro che imbattibile. Tra l'altro, Flavia Pennetta ha dato l'ufficialità: il progetto Errani-Pennetta andrà avanti almeno fino allo Us Open.

 

WTA PREMIER FIVE TORONTO – Primo Turno

Sara Errani (ITA) b. Kristina Mladenovic (FRA) 5-7 6-1 6-0

 

Secondo Turno

Serena Williams (USA) b. Flavia Pennetta (ITA) 2-6 6-3 6-0