Alla vigilia delle Olimpiadi, i giornalisti hanno chiesto alla numero 1 un parere sul candidato alla presidenza USA. “Lo conosco, l’ho incontrato un paio di volte” però non ha espresso pareri, se non quello generale su una politica incentrata sull’amore e non sull’odio. Serena non dovrebbe votare alle presidenziali.Curioso imprevisto nella conferenza stampa pre-Olimpiadi di Serena Williams. Oltre alle consuete domande sul tennis, le hanno chiesto un parere su Donald Trump, candidato del Partito Repubblicano alle presidenziali americane. Serena non si è scomposta e non ha rivelato il suo esatto pensiero su Trump, tuttavia ha rilasciato una dichiarazione importante. “Io non sono coinvolta in politica, ma penso che debba passare un messaggio di amore, in forte contrapposizione all’odio”. La numero 1 ha poi aggiunto di aver incontrato Trump in più di un’occasione: lei vive a Palm Beach, Florida, dove Trump possiede una tenuta. In verità, qualche mese fa aveva detto che non avrebbe votato per lui. il motivo è semplice: essendo una Testimone di Geova, il voto va contro le sue convinzioni.
Archiviata la parentesi politica, adesso si lancerà nel torneo di Rio de Janeiro: dovesse salire sul podio sia in singolare che in doppio, arriverebbe a quota sei medaglie olimpiche. Ad oggi, ha intascato quattro ori: singolare a Londra 2012, doppio a Sydney 2000, Pechino 2008 e Londra 2012. Nel tabellone di singolare, potrebbe affrontare la sorella Venus (sua compagna di doppio) in semifinale, anche se il ranking farebbe pensare a una sfida contro Garbine Muguruza. I media americani hanno poi sottolineato che nei quarti potrebbe esserci la rivincita della storica semifinale dello Us Open contro Roberta Vinci. Onestamente, crediamo che la tarantina metterebbe più di una firma per arrivarci.
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