DAY 14 – Contro bulldozer Serena, anche la campionessa in carica Sharapova sembra destinata a cedere il passo. 11 anni dopo, la Williams è vicina al suo secondo Roland Garros. 
Finale di lusso al Roland Garros: in campo le prime due giocatrici al mondo

Di Lorenzo Baletti – 8 giugno 2013


Meglio di così non poteva andare. Abbiamo centrato in pieno l’andamento di Nadal-Djokovic, anche se lo spagnolo avrebbe potuto chiudere in quattro set. Ma eravamo convinti che il match sarebbe durato più di quattro ore. I due si equivalgono, ma sulla terra rossa Nadal ha quel qualcosa in più che Djokovic possiede sul cemento. E’ andata bene anche la lettura di Ferrer-Tsonga, anche se pensavamo che il francese avrebbe potuto aggiudicarsi un set. C’è andato vicino, ma non ce l’ha fatta. Oggi è tempo di finale femminile. Anche se Thomas Hogstedt predica ottimismo (“A Madrid Maria non stava bene, mentre a Miami aveva giocato alla pari”), la Williams parte decisamente favorita. Ha ragione Sara Errani quando dice che l’americana è due livelli sopra le altre. Onestamente, non vediamo come possa sfuggirle il 16esimo Slam, il secondo al Roland Garros. L’unico problema potrebbe essere di natura psicologica: Serena tiene tantissimo a questo torneo e potrebbe soffrire di vertigini. La Sharapova, pur essendo campionessa in carica, si trova nella comoda posizione di non aver nulla da perdere. Ma non basta a convincerci a puntare su di lei.
 
SERENA WILLIAMS – MARIA SHARAPOVA
 
Alla fine è giusto così. E’ giusto che la finale del Roland Garros si giochi tra la n.1 e la n.2 del mondo. Certo, ci sarebbe piaciuto vedere Sara Errani per il secondo anno consecutivo, ma Serena Williams ha spazzato via come un treno le speranze dell’azzurra. L’ultimo ostacolo è Maria Sharapova, campionessa in carica. Non avremmo potuto chiedere di meglio, ma il match si presenta tutt’altro che equilibrato: i precedenti certificano lo strapotere di Serena e recitano un impietoso 13-2, che non la vede perdere addirittura dal 2004. Da li in poi, qualunque fosse la superficie, e qualunque fosse l’importanza della partita, Serena ha sempre vinto. Anzi, stravinto, perché nei successivi dodici incontri la Williams ha lasciato solo quattro set, collezionando per il resto solo vittorie nettissime. Se poi ci limitiamo alla terra, Serena conduce 3-0. A parte i tre set giocati cinque anni fa a Charleston (peraltro su terra verde), sul rosso la statunitense ha perso appena nove giochi in quattro set. L’ultimo scontro diretto, sulla terra battuta di Madrid, si è concluso 6-1 6-4.

La Sharapova soffre moltissimo il gioco della Williams. Figuriamoci poi questa Williams, che non perde da 30 partite ed è ancora imbattuta su terra nel 2013. In 17 partite, ha ceduto la miseria di tre set. Un rullo compressore senza pietà, e purtroppo lo sa bene la nostra Sarita. Anche al Roland Garros, infatti, tolto il passaggio a vuoto nei quarti con la Kuznetsova, Serena ha distrutto le avversarie. In poche parole, sembra imbattibile. Difficile pensare che la Sharapova possa interrompere il dominio nell’appuntamento più importante. Anche la russa sta giocando bene, ma le ultime due partite contro Jankovic e Azarenka non hanno convinto al 100%. Da campionessa in carica, Masha ha moltissime motivazioni e pretese. Ma abbiamo visto come i pensieri e le convinzioni non valgano a nulla contro la potenza e la ferocia di Serena, che dopo quello del 2002 sembra lanciatissima verso il secondo Roland Garros in carriera. 
Serena Williams in due set.
 
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