Da Wimbledon, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Ennesima dimostrazione di forza di Serena Williams (n.1) che travolge anche Maria Sharapova (n.4) in 1 ora e 19 minuti. Per la statunitense è la 17esima vittoria filata contro la russa. L’ultimo successo della Sharapova su Serena risale all’ormai lontana finale di Wimbledon 2004. La russa si consola con la ritrovata seconda posizione mondiale che occuperà da lunedì prossimo. Se Serena vincerà il suo sesto Wimbledon, 21° slam totale, raggiungerà l’incredibile quota di 13.161 punti nella classifica WTA, più del doppio della seconda classificata, la Sharapova appunto, con 6.491. Mai come quest’anno l’agognato Grand Slam di Serena sembra a portata di mano, 27 anni dopo l’exploit di Steffi Graf che nel 1988 vinse i 4 major oltre all’oro olimpico.
La semifinale odierna ha avuto davvero poca storia. Serena ingiocabile al servizio, 10 ace senza contare le prime vincenti o che hanno creato situazioni favorevoli per la successiva chiusura del punto. La Williams non ha concesso neppure una palla break alla Sharapova. La russa nel primo set è apparsa anche molto nervosa nell’affrontare quello che ormai è diventato per lei più un incubo che un match. Nel secondo set il solito orgoglio della Sharapova le ha consentito di limitare i danni sventando prima 3 palle del 2-5, poi un match point sul 3-5. Quattro prime vincenti di Serena sul 5-4, di cui tre ace, hanno definitivamente chiuso la contesa.
Con Garbine Muguruza in finale sarà il quarto scontro diretto, 2-1 per Serena il bilancio. Si sono sempre incontrate in uno Slam. Due vittorie per Serena agli Australian Open 2013 e 2015, una clamorosa vittoria della spagnola lo scorso anno al Roland Garros. Speriamo ci sia partita con la Muguruza che oltre a Serena dovrà misurarsi con l’enorme pressione di giocare la prima finale slam sul Centre Court di Wimbledon.
S. Williams b. Sharapova 6-2 6-4
