ROLAND GARROS – Terrificante batosta per l’americana, battuta 6-2 6-2 da Garbine Muguruza. E’ la sua peggiore sconfitta in uno Slam. “Niente scuse: non stavo male e le condizioni non erano difficili”.
Di Riccardo Bisti – 28 maggio 2014
Sarebbe interessante entrare nella mente di una giocatrice che sta per servire per il match contro Serena Williams. Alla fine, sono le cose semplici a funzionare. “Non perdere la testa, rimani concentrata” si è detta Garbine Muguruza. E c’è riuscita, tenendo a zero il servizio e rifilando a Serena la peggiore sconfitta in 288 partite Slam. Non aveva mai perso così nettamente in una partita così importante. “Lei è stata molto brava e ha giocato con intelligenza” ha detto la Williams in conferenza stampa, dove si è recata ancor prima di andare in doccia. Quando fa così, significa che è davvero furiosa. Non perdeva al secondo turno di uno Slam da 16 anni, quando era ancora una ragazzina. Il risultato è troppo clamoroso per non avere qualche dubbio sulle sue condizioni. Ma i meriti della spagnola ci sono tutti, a partire da una tattica semplice ed efficace. Giocare al centro, se possibile profondo e potente. “Così non davo angoli a Serena e le impedivo di farmi correre” ha detto la ragazza, un po’ spagnola e un po’ venezuelana. Aveva fatto qualcosa del genere anche Ana Ivanovic in Australia. Ma era la strategia perfetta per le caratteristiche tecniche e fisiche della Muguruza. E’ una gran colpitrice, ma fatica quando deve difendersi. Ed è riuscita a non finire quasi mai in difesa. La notizia è questa: esserci riuscita. A tavolino sono capaci tutti a studiare la tattica vincente. Ma metterla in pratica sul Suzanne Lenglen, contro la campionessa in carica e vincitrice di 17 Slam, è un’altra cosa. Garbine è stata perfetta, soprattutto in risposta e con un rovescio chirurgico. E’ raro battere Serena, rarissimo rifilarle un doppio 6-2, pressochè inedito toglierle il servizio cinque volte su otto.
SERENA SENZA RITMO
L'americana non è stata capace di cambiare tattica. Per mettere in crisi la Muguruza bisogna farla correre, costringerla a uscire dalla confort-zone. Qualche volta lo ha fatto, soprattutto nel primo set, ma spesso preferiva la soluzione di potenza. Voleva sfondarla, quasi come ad abbatterla come un birillo. Risultato? Una valanga di errori. Alla fine saranno 29, più del triplo dei colpi vincenti. La batosta nel primo set non le ha fatto cambiare idea, tanto da farle giocare un disastroso game di risposta in avvio di secondo, con quattro saette fuori di metri. Soltanto sul 3-1 ha provato a cambiare qualcosa, rallentando la velocità dei colpi. Ma le cose non sono migliorate, anzi ha perso il poco ritmo che aveva. Due doppi falli in un game le hanno fatto gridare “Non posso servire!”. Come Na Li il giorno prima, ha evitato di cercare scuse. “Non avevo problemi fisici e le condizioni non erano particolarmente difficili. Lei è stata molto brava, ma è un bene: adesso ho intenzione di tornare a casa e lavorare cinque volte più duramente, in modo da non perdere più”. Una sconfitta che fa sensazione e apre scenari clamorosi per questo Roland Garros. A questo punto, la favorita del torneo diventa Maria Sharapova. Salgono anche le quotazioni di Ana Ivanovic (che ha battuto la russa a Roma) e Agnieszka Radwanska. Ma ormai può succedere di tutto, e non ci si può più stupire di nulla.
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