Il ranking odierno vede l’azzurro alla posizione numero 88: non era così indietro dal luglio del 2007, oltre nove anni fa. Un calo in classifica figlio dei tanti problemi fisici accusati nel corso della stagione, ma che non deve preoccupare particolarmente. La top-50 entro fine anno è alla sua portata.

Non è una bella giornata per Andreas Seppi. In nottata ha perso nettamente a Winston Salem un match che lo vedeva favorito contro il tedesco Jan-Lennard Struff, e al risveglio si è trovato al numero 88 del mondo, ben quattordici posizioni più indietro rispetto alla scorsa settimana. Non è nemmeno successo chissà cosa: semplicemente, nella parte bassa dei top-100 la classifica è talmente corta che all’altoatesino è bastato perdere i 45 punti di Cincinnati 2015 per fare un netto passo indietro, e ritrovarsi in una situazione che non vedeva da un pezzo. Addirittura, per ritrovarlo così indietro nel ranking ATP bisogna riavvolgere il nastro di oltre nove anni, fino all’estate del 2007. Un paio di stagioni dopo aver varcato per la prima volta il muro dei top-100, Andreas vi uscì per un totale di sei settimane, l’ultima nel mese di luglio. Una volta rientrato non era più stato così indietro, mostrando una costanza di rendimento e risultati, con picchi da top-20, che l’ha reso uno dei giocatori più giocatori più rispettati dai colleghi. Ma quest’anno, almeno sin qui, qualcosa non ha funzionato. Il calo in classifica è frutto di vari motivi, da ricercare nel corso di una stagione frenata da più di un problema. In primavera l’infiltrazione all’anca che l’ha tenuto fuori da Miami a Roma, poi qualche altro fastidio qua e là, culminato col tris di Pesaro: la schiena, la gamba, e pure un’infiammazione alla mano. Giocare a intermittenza non è facile, specialmente per un giocatore che impiega sempre un po’ a ingranare, e dunque eccolo a fare i conti con una stagione che l’ha visto arrivare solamente due volte ai quarti (Sofia e Halle) e una in semifinale (Nottingham), quattro zeri pesanti nel Best-18 e un ranking che non gli appartiene. Ma la situazione non è così tragica, e c’è il tempo sufficiente per raddrizzarla.

LE POSSIBILITÀ DI TORNARE TOP-50 NEL 2016
Lo sa bene anche lui stesso, che nel corso delle Olimpiadi di Rio de Janeiro ha analizzato la situazione. “L’obiettivo per in finale di stagione – ha detto – è recuperare la migliore condizione fisica e fare punti per ricostruire una classifica decente. Spero di rientrare presto nei top-50, per potere giocare i Masters 1000 in tabellone”. Il traguardo non è impossibile: dista circa 225 punti, e da qui alla fine dell’anno l’azzurro ne scarterà appena 145. Un bottino che potrebbe anche centrare in un colpo solo, azzeccando un buon torneo. Difficilmente succederà a Flushing Meadows, visto che non partendo fra le 32 teste di serie Seppi potrebbe trovarsi subito di fronte un top player, ma nei mesi successivi si può fare, magari sfruttando in positivo il matrimonio con la fidanzata Michela, fissato per sabato 10 settembre a Ortisei. Ad alcuni le nozze hanno fatto bene, ad altri meno, ma potrebbero aiutarlo a ritrovare la serenità giusta da trasmettere anche in campo. Nell’ultima parte di stagione avrà a disposizione 5/6 tornei per sparare le ultime cartucce, con la possibilità, dopo il Masters 1000 di Parigi-Bercy che chiuderà la “regular season”, di giocare eventualmente anche un paio di Challenger. L’ha fatto anche in passato, in situazioni di classifica migliori, e ce ne sono due che sembrano costruiti appositamente per lui: quello “di casa” a Ortisei (giocato tre volte fra 2012 e 2014) e quello successivo di Brescia, al quale ha rinunciato in extremis nelle prime due edizioni. Li giocasse entrambi, finirebbe l’anno intorno al 20 novembre, 43 giorni prima del via della nuova stagione. In tempo, quindi, sia per sottoporsi alla seconda infiltrazione all’anca dell’anno (che lo obbliga a tre settimane di riposo), sia per svolgere una preparazione adeguata in vista del 2017. Un piccolo tour de force, è vero. Ma se ne vale la pena…