di Gabriele RivaHewitt
non sarà più quello di una volta, ma è sempre lui,
è sempre il numero 19
del mondo ed è sempre quella iena che non molla una palla nemmeno a
pregarlo
di Gabriele Riva
Hewitt
non sarà più quello di una volta, ma è sempre lui,
è sempre il numero 19
del mondo ed è sempre quella iena che non molla una palla nemmeno a
pregarlo.
E batterlo resta sempre un’impresa. E’ quella riuscita a Rotterdam
ad
Andreas Seppi che in maratona e (che beffa per
l’australiano…)
in pieno stile Rusty ha vinto, in rimonta, e al terzo set. Al tie-break.
Ma prima la suspance, la paura di aver perso un match giocato veramente
molto bene, il solito rimpianto. 5-4 al terzo, match-point per Hewitt,
che da campione qual è piazza l’ace. Tutto finito? Assolutamente
no. Perché
l’occhio di falco per una volta parla italiano e rimanda i festeggiamenti
aussie. Da lì in poi è stato dominio altoatesino: break, servizio
tenuto
con sicurezza e tie-break messo in saccoccia. Insieme con il match e il
successo su un ottimo Top 20.
Certo Hewitt non è mai andato tanto d’accordo
con il nostro Andreas, due soli i precedenti prima di questa sconfitta
per lui così cocente: una a Roma nel 2005, quando sulla terra del Foro
Rusty portò a casa il match in tre set molto tirati e uno a Sydney 2006,
quando fu Seppino a dare un grosso dispiacere al idolo casalingo, sempre
al terzo. E adesso la vittoria di ieri, ancora una volta al terzo parziale,
l’ultimo atto della sfida. Il cammino olandese di Seppi prosegue e
dinnanzi
a lui si alza l’ostacolo solo apparentemente insormontabile di Nadal.
E’ vero che lo spagnolo ha concesso solo 12 punti sul suo servizio contro
Tursunov…
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