QUARTA SFIDA STAGIONALE CON FEDERER
Incassato il primo set nel dodicesimo gioco, Seppi ha mancato una chance per allungare in apertura di secondo parziale, ma ha cambiato definitivamente marcia sul 2-2, approfittando anche di un calo dell’avversario, reduce dai quarti di finale a Valencia. Alla fine, l’uruguaiano ha chiuso con 23 colpi vincenti come Andreas, ma è stato tradito da una dozzina di gratuiti in più, che hanno alzato la sua asticella degli errori fino a quota 37. Buon per Andreas, che ha raccolto un successo importante, solamente il terzo stagionale a livello Masters 1000. Nel ranking dei top 50, i nove tornei ai piedi degli Slam sono obbligatori (o quasi) e hanno un peso specifico importantissimo, e l’azzurro – complice anche l’infortunio all’anca che gli ha fatto saltare Madrid e Roma – aveva superato un turno solamente in due occasioni: Indian Wells e Cincinnati. Tanto che dei suoi 1405 punti attuali (che diventeranno almeno 1450 il prossimo lunedì), solamente 120 arrivano dai Masters 1000: veramente una miseria. L’attacco ai Top-20, rimandato all’anno prossimo, passerà soprattutto da lì. Avrebbe potuto iniziarlo questa settimana, il tennis espresso contro Cuevas può portarlo a un bel risultato, ma purtroppo l’urna parigina l’ha spedito dalle parti di Roger Federer, fresco di titolo a Basilea e vittoria su Nadal. Sarà la quarta sfida stagionale fra i due: l’ha battuto in Australia, poi ci ha perso a Indian Wells e Halle.
FOGNINI PERDE E DICE ADDIO AI TOP-20
In contemporanea al match di Seppi, è finito il torneo di Fabio Fognini. Il ligure l’aveva detto a Valencia (“sono molto stanco, non vedo l’ora che finisca la stagione”) e l’ha dimostrato a Parigi-Bercy, salutando il torneo senza colpo ferire, in appena 56 minuti. Tanto è bastato a Bernard Tomic per batterlo 6-3 6-2, aiutato dai 38 errori gratuiti dell’azzurro. Fabio ci ha provato, ha avuto una palla-break in apertura e poi ha recuperato da 1-4 a 3-4, ma il suo tennis (e la prima di servizio) ha funzionato troppo a intermittenza: un punto bene, due punti male, un punto male, due punti bene. Un chiaro segnale di come fosse scarico di testa, ancor prima che fisicamente. A dargli una mano c’era pure Corrado Barazzutti, probabilmente giunto in Francia direttamente da Singapore, ma l’impressione è che l’azzurro non fosse nelle condizioni ideali per poter far match pari, forse pure a causa dello stesso fastidio al piede che già l’aveva limitato a Vienna e Valencia. Si è fermato un paio di volte, ma senza mai chiamare il fisioterapista. Fabio ha giocato un tennis troppo istintivo e poco ragionato, come se non avesse alcun disegno tattico, e Tomic l’ha punito senza fare nulla di eccezionale. Un KO che non pesa tanto per come è maturato: Fabio ha detto di non averne più e lo si può anche comprendere, quanto per la posta in palio. Con un bel risultato a Bercy, l’azzurro avrebbe raggiunto il traguardo di chiudere l’anno fra i primi 20 del mondo, invece dovrà accontentarsi di qualche gradino in meno. A stretto livello di ranking cambia ben poco, ma rimane un obiettivo mancato, visto che la sua stagione in singolare termina qui. Resta un ultimo grande impegno in doppio, e c’è anche il tempo sufficiente per prepararlo nella maniera ideale.
MASTERS 1000 PARIGI-BERCY – Primo turno
Andreas Seppi (ITA) b. Pablo Cuevas (URU) 7-5 6-3
Bernard Tomic (AUS) b. Fabio Fognini (ITA) 6-3 6-2
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