Nel tennis è difficile passare dal nero al bianco in un giorno solo. Per questo, Andreas Seppi si può accontentare del grigio. Nel nuovo ATP 250 di Anversa ha ritrovato una vittoria che mancava da New York, un quarto di finale che non si vedeva addirittura da prima di Wimbledon, ma il suo torneo è finito lì, sconfitto 6-3 6-4 da un Kyle Edmund in formissima. Non è un’eresia dire che il britannico stia giocando il miglior tennis in carriera, e sorprende che l’abbia trovato dopo un week-end di Davis che poteva lasciare parecchie scorie negative. Contro l’Argentina ha deluso Murray, battuto da Del Potro nella prima giornata, ma soprattutto lui, chiamato a raddrizzare lo 0-1 iniziale e sconfitto da Guido Pella. Ma invece di abbatterlo la batosta di Glasgow gli è servita per crescere. A Pechino è giunto ai quarti dalle qualificazioni, a Shanghai si è arreso solo a Wawrinka, e in Belgio (dove l’hanno scorso, sempre per restare in tema Davis, ha giocato e vinto la finale) ha raccolto la prima “semi” nel circuito maggiore, e pure l’ingresso fra i primi 40 del mondo. Nulla di sorprendente: era solo questione di tempo, per un ragazzo dalla faccia pulita, di cui si parla poco, ma che ha le carte in regola per arrivare in alto e pure la capacità di migliorarle settimana dopo settimana. Nulla di eccezionale, ma tanti piccoli passi che lo stanno rendendo sempre più competitivo, insieme a un ordine tattico da far gola a tanti e dei fondamentali molto equilibrati. Forse non arriverà nei primi 10, ma lì intorno ci sarà posto anche per lui. Contro Seppi ha vinto un match da poco fumo e molto arrosto, per girare un noto modo di dire. Ha impressionato solo col diritto, mostrando una fiducia maturata ieri nel match vinto al fotofinish contro David Ferrer (“mi ha aiutato tanto, abbiamo giocato un sacco di punti, e oggi ero molto focus”). Appena Seppi accorciava un tantino, lui era pronto a sparare la bordata vicino alla riga, senza esitare.
EDMUND CHIRURGICO: BASTANO 2 PALLE-BREAK
Per il resto, il match è stato deciso dai dettagli, dalla maggior concretezza nei momenti decisivi dell’inglese di genitori sudafricani. Seppi è andato tre volte avanti sul suo servizio, e non ha raccolto nulla, mancando sull’1-1 del primo set una palla-break che col senno di poi sarebbe stata importantissima. Anche Edmund è andato tre volte avanti sul servizio di Andreas, però ha raccolto due break in altrettante occasioni. E sempre nelle fasi iniziali dei set, così ha potuto giocare gran parte del match in sicurezza, difendendo un paio di situazioni delicate con l’aiuto del servizio e di un Seppi un po’ troppo passivo, fino a chiudere in appena 68 minuti. Una sorta di match di routine, da top player contro un giocatore inferiore, tenuto a bada con il minimo sforzo. Il tutto malgrado la mentalità sia ancora quella del “rookie”, del ragazzino. Che può essere un male se la giovane età significa capricci e racchette in frantumi alla Zverev, tutt’altro se significa vedere ogni passo avanti come un’opportunità. “Domani (contro Gasquet, ndr) avrò la possibilità di giocare un altro match a questo livello – ha detto nell’intervista post-match –, quindi di imparare. Questo è il mio primo anno nel circuito, ho bisogno di stare in campo il più possibile per continuare a crescere”. Lo stesso discorso, anche se con un fine diverso, lo si può fare per Seppi, tornato finalmente a mostrare qualcosa di positivo in una stagione tutt’altro che brillante. Grazie ai quarti di finale si è garantito la possibilità di rimanere nei primi 100 (con agio: lunedì sarà 86) e volendo cogliere il lato positivo della sconfitta si può dire che gli offrirà più tempo per preparare a dovere l’ATP 500 di Vienna, dove i punti in palio sono il doppio. Anche se, visti i nove top-20 al via, tocca sperare in un buon sorteggio. Una costante che sarebbe meglio poter evitare.
ATP 250 ANVERSA – Quarti di finale
Kyle Edmund (GBR) b. Andreas Seppi (ITA) 6-3 6-4
Seppi si arrende ai dettagli. Che fanno la differenza.
Sfuma per Andreas la seconda semifinale del 2016. Ad Anversa l’altoatesino si arrende in due set a un ottimo Kyle Edmund, a caccia del primo risultato di spessore in carriera. Al britannico bastano due palle-break per chiudere 6-3 6-4, e dar seguito al miglior momento della sua carriera. Seppi difende comunque il posto nei top-100, ora gli restano due tornei: Vienna e le “quali” di Parigi-Bercy.