A pochi giorni dal glorioso Australian Open, Andreas parte bene a Zagabria, regolando Robin Haase in tre set. In Croazia non è mai andato oltre i quarti di finale, ma quest'anno non ha paura di nessuno.Andreas Seppi no stop. Dopo una prima trasferta stagionale molto redditizia, con la semifinale a Doha e gli ottavi all'Australian Open, l’altoatesino avrebbe potuto fermarsi qualche giorno e smaltire fatica e fuso orario, come la gran parte dei colleghi giunti alla seconda settimana a Melbourne. Invece no: per provare a dare continuità al bel momento si è presentato all’ATP 250 di Zagabria. Secondo il ranking d'ingresso è 'appena' il quinto favorito, ma può recitare un ruolo da assoluto protagonista. L’ha dimostrato all'esordio, con un bel successo ai danni dell’olandese Robin Haase (numero 93 ATP), liquidato per 6-2 3-6 6-4 dopo tre set razzo con scambi brevi e poca bagarre, durati appena 1 ora e 39 minuti. Non è una di quelle vittorie che lasciano il segno, ma non va sottovalutata. Il mix di emozioni australiane, prima la libidine per la vittoria storica, poi l’amarezza per un quarto di finale scivolato di mano senza grosse colpe, avrebbe potuto lasciare anche qualche strascico negativo. Invece, a giudicare dalla prima uscita Seppi si è già messo la delusione alle spalle, ed è pronto per nuove soddisfazioni. Orfani del loro numero uno e campione uscente Marin Cilic, nella capitale croata l’hanno atteso come una star, con tanto di video di saluti direttamente dall’Australia sulla pagina Facebook del torneo, e lui si è presentato in ottime condizioni, raccogliendo molti punti gratuiti col servizio e colpendo oltre venti vincenti solo con il diritto, una quarantina in totale.
GIOVEDÌ SFIDA VEIC O WARD
Contro un avversario che poteva rivelarsi più insidioso di quanto dica la sua attuale classifica, Andreas è partito fortissimo prendendosi senza difficoltà il primo set, si è lasciato sfuggire il secondo con un paio di errori di diritto sul 3-3, ma nel terzo ha tenuto alta la concentrazione, rimettendo subito le cose in chiaro. Sull’1-1 si è preso la palla-break con un gran diritto incrociato, l’ha concretizzata riportando l’equilibrio dalla propria parte, e poi non ha più concesso nulla nei propri turni di servizio. Avrebbe potuto chiudere prima, invece ha mancato quattro palle-break fra quinto e settimo gioco, ma non fa molta differenza. L’importante è aver iniziato col piede giusto una settimana che può rivelarsi preziosa: la scalata dell’azzurro verso un ritorno fra i primi 20 si farà anche (e soprattutto) nei 250. Il cemento indoor della Dom Sportova di Zagabria non gli ha mai portato molta fortuna, con un solo quarto di finale nel 2006 seguito da cinque eliminazioni fra primo e secondo turno, ma la striscia negativa è probabilmente destinata a fermarsi già giovedì. Al secondo turno sfiderà uno fra il locale Antonio Veic e James Ward, lo stesso battuto l’aprile scorso nel singolare decisivo della sfida di Coppa Davis contro la Gran Bretagna. Il 29enne azzurro ha rivelato che per il 2015 vorrebbe ritoccare il numero di titoli ATP, fermi a quota tre dal successo di Mosca 2012. In tabellone non c’è alcun nome in grado di spaventarlo, ragione in più per crederci già da questa settimana.
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