L’altoatesimo vince una maratona contro Bedene, mentre Bolelli si fa male al polso contro Dimitrov e si ritira. Donne: Fuori Wozniacki e Kvitova, forfait Venus.  
Seppi affronterà Bellucci, Bolelli teme per il suo polso
 
Di Gianluca Roveda – 24 marzo 2013

 
Aljaz Bedene è un buon giocatore. Per questo, la vittoria di Andreas Seppi al secondo turno di Miami è un risultato positivo. Il modo in cui è maturata, poi, la rende ancora migliore. Andreas ha lottato per 159 minuti prima di imporsi 7-5 5-7 7-5 in un match dai mille volti, e al terzo turno se la vedrà col brasiliano Thomaz Bellucci. E’ una buona notizia anche questa: Bellucci (supportato dal rumoroso pubblico carioca) gli ha tolto di mezzo Jerzy Janowicz, sempre ostico da affrontare con le sue bordate. Bellucci, al contrario, evoca ricordi dolcissimi: i due si sono affrontati in finale all’ATP di Mosca, ultimo successo dell’altoatesimo. Contro Bedene, Seppi è stato sotto di un break sia nel primo che nel secondo set, ma poi ha buttato via la chance di chiudere in due set (ha avuto un matchpoint sul 7-5 5-4). Nel terzo è successo di tutto: avanti 4-1, si è fatto rimontare e sul 5-5 si è trovato 0-30 sul proprio servizio. Nel momento-clou ha radunato le ultime forze ha vinto gli ultimi otto punti, assicurandosi una vittoria che (per ora) vuol dire poco in chiave classifica, ma che fa bene al morale. Dopo la sconfitta a Indian Wells, Seppi aveva detto che  Miami sarebbe stato un torneo “di passione” a causa della forte umidità. Sta andando proprio così, ma intanto è ancora in gara. E chissà che non possa arrivare a sfidare Andy Murray negli ottavi.
 
La preoccupazione (paura?) arriva da Simone Bolelli. L’azzurro stava giocando contro Grigor Dimitrov quando si è dovuto improvvisamente fermare per un problema al polso destro sul 6-4 1-1. A parte la comprensibile amarezza, c’è un filo d’ansia in chiave Coppa Davis: tra due settimane giocheremo a Vancouver e la presenza di Bolelli è fondamentale, sia come alternativa ai singolaristi titolari che come doppista insieme a Fabio Fognini. La serie contro il Canada è già delicata di suo, e un eventuale forfait di Bolelli la renderebbe ancora più difficile. Contro il talentuoso Dimitrov, Simone aveva avuto le sue chance nel settimo game, quando il bulgaro gli ha annullato un paio di palle break. Un cattivo game di servizio sul 4-5 gli costava il primo set, poi arrivava l’infortunio. E' presto per fare qualsiasi ipotesi sia sull’entità dell’infortunio che sugli eventuali tempi di recupero. Tutti sperano che non sia nulla di grave, proprio adesso che Simone stava ritrovando se stesso.
 
Sorprese e ritiri a Crandon Park. L’ultimo riguarda Venus Williams ed è arrivato poco prima che scendesse in campo contro Sloane Stephens. La Venere Nera, che al turno precedente aveva sofferto le pene dell’inferno per battere Kimiko Date, soffre di problemi alla parte bassa della schiena e ha lasciato strada alla Stephens. Sussulti dal tabellone femminile: mentre Andy Murray ha liquidato Bernard Tomic in meno di un’ora, Caroline Wozniacki si è fatta sorprendere dalla promettente Garbine Muguruza Blanco, vincitrice con un netto 6-2 6-4. La basca si era fatta conoscere proprio 12 mesi fa a Miami, quando giunse negli ottavi dopo essere stata omaggiata di una wild card. Fuori anche Petra Kvitova, sempre più incostante, schiantata alla distanza da Kirsten Flipkens (che però aveva già giocato bene a Indian Wells, mettendo in crisi la Azarenka). A completare le difficoltà delle favorite è giunto il match di Agnieszka Radwanska, campionessa in carica, che ha dovuto sudare le proverbiali sette camice per aver la meglio su Magdalena Rybarikova.