Proprio non ce la fa: Andreas Seppi non digerisce gli Stati Uniti. Nemmeno dopo una dozzina d'anni di professionismo, in cui le ha provate tutte, trova la chiave per esprimere il suo miglior tennis laddove il cemento scotta. Basta qualche dato: lo Us Open è l'unico Slam in cui non ha mai centrato gli ottavi (è giunto per tre volte al terzo turno), ma gli va ancora peggio nei Masters 1000 sul cemento americano. Con Indian Wells 2016, ne ha giocati 35 tra BNP Paribas Open, Miami, Canadian Open e Cincinnati. Bene, in due sole occasioni ha vinto due partite (Cincinnati 2008 e Miami 2013, quando si spinse negli ottavi ma era partito dal secondo turno). Per il resto, mai più di un paio di partite e neanche l'ombra di un piazzamento nei quarti. Non può essere un caso. All'undicesima partecipazione a Indian Wells non ha invertito la tendenza, cedendo 7-6 6-4 a un John Isner in palla con il servizio. Sullo Stadium 2, impianto da 8.000 posti con ristoranti affacciati sul campo, Andreas ha giocato alla pari e a tratti meglio rispetto al numero 1 americano. Ma nei momenti importanti non ha avuto la giusta cattiveria, la concretezza agonistica che separa il campione dall'ottimo giocatore. In altri tornei, in altre realtà e in altre condizioni aveva dimostrato di avere buone stimmate. Ma sui campi a stelle e strisce non c'è niente da fare: nel primo set è stato l'unico ad arrivare a 30 sul servizio dell'avversario (nel primo e nel terzo game), presentandosi al tie-break in buone condizioni. Niente da fare: tre errori banali infiocchettavano un divario enorme, eccessivo. Ma d'altra parte, se il tuo avversario si chiama John Isner, ti può sfuggire tutto in un attimo.
ANDREAS ERA L'UNICO AZZURRO IN GARA
Accadeva puntualmente in avvio di secondo, quando Seppi si disuniva e perdeva il servizio già al primo game. Con la sensazione di un match già volato via, Andy ha provato a fare del suo meglio: sul 2-1 Isner si è arrampicato sul 30-30 in un game di risposta, ma l'americano si è inventato un ace di seconda che ha spento ogni velleità (alla fine ne tirerà 22 contro i 7 dell'italiano). Un paio di game dopo, frustrato dalle traiettorie assassine dei servizi yankee, Andreas si concedeva un gesto di stizza. Tanto bastava per distrarsi e incassare un altro break. Il match sembrava chiuso, ma in extremis arrivava l'unico momento di distrazione di Isner (che, Davis a parte, non è che stia vivendo una super stagione). Il gigante del North Carolina commetteva addirittura un doppio fallo sulla palla break e Seppi ricuciva il set fino al 4-5. Ma brekkare due volte di fila Isner, sul cemento, è complicato come infilare un terzo sulla ruota di Napoli. L'urlo liberatorio di John cancellava l'Italia da Indian Wells, almeno nel singolare maschile. Tra le donne abbiamo ancora la Vinci (in campo stasera contro Elina Svitolina), mentre gli altri maschietti avevano preferito saltare la tappa nordamericana. A proposito di America: chissà se Andreas avrà voglia di fare un salto al ricco challenger di Irving, in programma questa settimana, dove il tabellone è ancora in via di definizione e alcuni iscritti non ci potranno essere in virtù degli ottimi risultati a Miami. Salvo imprevisti, a Miami dovrebbe ritrovare Simone Bolelli e Marco Cecchinato.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Terzo Turno
John Isner (USA) b. Andreas Seppi (ITA) 7-6(1) 6-4