Come da pronostico, Milos Raonic si rivela un avversario proibitivo per l’azzurro, sconfitto in tre set al secondo turno dei Championships. Seppi non ha particolari rimpianti: il match si è deciso in pochi frangenti, nei quali è emersa la superiorità del gigante canadese.

Disinnescare il servizio di Milos Raonic è roba per pochi, specie sull’erba, e dovrebbe diventarlo ancor di più da questo torneo in avanti, grazie ai consigli di John McEnroe. Lo statunitense non era presente sugli spalti del Campo 3, probabilmente impegnato in cabina di commento, ma può essere contento della prestazione del suo neo-allievo, promosso al terzo turno di Wimbledon grazie a una vittoria in tre set su Andreas Seppi, sconfitto 7-6 6-4 6-2. Il match ha confermato le sensazioni della vigilia: per l’azzurro doveva essere un compito proibitivo, e così è stato. Per battere Raonic bisogna farsi trovare pronti nelle poche occasioni propizie, compito reso ancor più difficile dalla mancanza di ritmo, dovuta proprio al tennis del canadese. Ma ci si può riuscire, e Seppi non ci è riuscito, specialmente nel primo set: il più combattuto e quello che ha dato la prima – ma importantissima – piega all’incontro. Dalla Pro Kennex dell’azzurro qualche chance è passata, come le due palle-break nel game d’apertura, o quel paio di punti che hanno deciso il tie-break. Come il dritto in rete nel primo punto, che avrebbe dato il mini-break all’azzurro, o quello che ha consegnato un nuovo vantaggio a Raonic, mandandolo avanti 6-4. Piccole occasioni, punti, addirittura singoli colpi, non dei veri e propri rimpianti. Ma contro uno come Raonic, specialmente sull’erba, le partite si decidono in pochissimi punti, quelli che il canadese ha giocato meglio rispetto all’altoatesino. Il tennis di Raonic non ruba l’occhio, non lo farà mai, ma quando il servizio funziona è tremendamente efficace. Non a caso, le due nel primo gioco sono state le uniche due palle-break viste da Seppi, che contro un servizio da 25 ace in tre set ha fatto il possibile.

RAONIC SI REGALA ANCHE IL GAME PERFETTO
L’altoatesino ha risposto quando ha potuto, ha provato a costruirsi dei punti, e i numeri dicono che il suo è stato un match positivo, con 20 colpi vincenti e appena 13 gratuiti in tre set. Il problema è che Raonic, proprio grazie al servizio-monstre, ha chiuso con un saldo di + 22 (41 winners, 19 unforced), esattamente gli stessi punti totali raccolti in più di Andreas a fine match. Servizio a parte, la prestazione di Raonic non ha impressionato, probabilmente deve ancora sistemare qualcosina per presentarsi alla seconda settimana con ambizioni di successo, nello Slam che – sulla carta, anche se coach Piatti non è d’accordo – sembra quello a lui più favorevole. Ma Seppi è andato via via calando con il passare dei minuti, ha concentrato quasi tutti gli errori nei due game che gli sono costati secondo e terzo set, e dal 3-2 dell’ultimo parziale ha un po’ mollato di testa, specialmente quando il canadese è salito 4-2 piazzando un game perfetto: 4 ace senza fargli toccare la palla. Positivo anche il rendimento di Milos nei pressi della rete, con un incoraggiante 19 su 26, ma anche qui, inutile dirlo, buona parte è frutto del servizio, che gli permette di aprirsi il campo col drittone e scendere a rete a raccogliere, così come di concentrarsi quasi esclusivamente nei game di risposta, visto che quelli al servizio gli sfuggono raramente. Per Seppi restano pochi rimpianti, se non quelli legati al sorteggio, visto il bel successo al primo turno. Raonic era uno dei quattro da evitare, ma per chi non parte fra le teste di serie tutto può succedere. È su questo che Seppi – infortuni a parte – può lavorare, per partire in una posizione più favorevole agli Us Open, unico Slam dove non ha mai raggiunto la seconda settimana.

WIMBLEDON 2016 – Secondo turno uomini
Milos Raonic (CAN) b. Andreas Seppi (ITA) 7-6 6-4 6-2