Da Melbourne, Alessandro Terziani – foto Getty Images
Alle 12,45 (le 2,45 italiane) di Melbourne, si presentano nell’Hisense Arena, il nostro Andreas Seppi ed il francese Jeremy Chardy. In palio i quarti di finale. Traguardo mai raggiunto da entrambi i giocatori.
Serve Chardy. Il francese, molto contratto, commette 3 doppi falli e concede il break. Anche l’azzurro fatica a tenere il proprio servizio. Annulla una palla break e si porta sul 2-0. Sul 2-1 subisce però il contro break. Chardy non dà ritmo alla partita. Non ci sono praticamente scambi. Si gioca sull’uno-due. Si arriva sul 5-5 e servizio Chardy. Al dodicesimo punto Seppi infila un bel passante di rovescio incrociato. E’ break. L’italiano serve sul 6-5 e chiude il set con un ace.
Il punteggio del secondo set segue l’andamento dei servizi fino al 3-2 per Chardy. Seppi, tradito dalla prima di servizio, concede il break che risulterà decisivo. 6-3 Chardy ed un set pari dopo 1 ora e 26 minuti di gioco. Il francese serve costantemente sopra i 200 km/h e, con il tempo, aumenta le percentuali di prime palle. Seppi sta invece infilando sempre meno prime. Sulla seconda dell’azzurro Chardy mette bene i piedi in campo sparando grandi fucilate di diritto. Anche il rovescio del francese, pur non aggressivo come il diritto, è piuttosto solido con un buon back.
Nel primo gioco del terzo set si decidono probabilmente le sorti del match. Seppi gioca un disastroso turno di servizio, con due doppi falli, ed è subito break. Il vantaggio iniziale pone il francese nelle condizioni psicologiche ideali. Chardy scioglie ancora di più il braccio. Implacabile nel servizio e nei colpi di rimbalzo di diritto. Seppi non ha nessuna chance di break in tutto il set. Il francese va in vantaggio nel conto dei set dopo 2 ore e 6’.
Il match è ormai in discesa per Chardy che, come un toro che vede rosso, aggredisce violentemente tutte le palle infilando vincenti a ripetizione. Il set non ha storia. Dopo 2 ore e 42 minuti di gioco, Chardy chiude il match con una voleè alta di rovescio in diagonale lanciando un urlo liberatorio.
Seppi non ha molto da rammaricarsi. E’ difficile giocare avversari che non scambiano come il francese. Le sorti del match dipendono molto dalla giornata dell’avversario. Quella di Chardy è stata una giornata decisamente positiva. L’italiano sale comunque al n.18 mondiale. Dall’introduzione delle classifiche ATP nel 1973, è il quarto italiano dopo Panatta (n.4), Barazzutti (n.7) e Bertolucci (n.12). Eguaglia Gaudenzi e Camporese. Bravo Andreas.
Chardy b. Seppi 5-7 6-3 6-2 6-2