Non crediamo che Andreas Seppi lasci Wimbledon con troppi rimpianti. Certo, si discuterà a lungo del medical time out chiesto da Andy Murray in avvio di quarto set, quando l'altoatesino sembrava avere rovesciato l'inerzia della partita. Per carità, lo scozzese era ancora nettamente favorito. Però, chissà, la seccatura di giocare un match più complicato del previsto avrebbero potuto infastidire chi, da quando si è sposato, ha vinto tre tornei e ha perso soltanto una partita (la semifinale del Roland Garros contro Novak Djokovic, in cinque set). Seppi-Murray è durata poco più di due ore, poiché i quattro set sono filati via piuttosto veloci. Non c'è mai stata bagarre, semmai tanti spezzoni quasi sempre favorevoli allo scozzese, che secondo molti è il favorito numero 1, massimo numero 2 del torneo. E' finita 6-2 6-2 1-6 6-1 e il punteggio non mente: dominio di Murray in avvio, un set di paura e poi lo stop in avvio di quarto, dopo che Seppi gli aveva scippato sei giochi consecutivi e aveva preso un break di vantaggio. Non crediamo che la sua partita sarebbe diventata un incubo, poiché la differenza si sentiva…ma proprio per questo l'Andy britannico non ha fatto una bella figura a chiamare il trainer per un presunto problema alla spalla destra. “Ha iniziato a darmi fastidio sul finire del secondo set, poi ho sentito che si è raffreddata quando lui si è fermato nel terzo set – ha detto Murray – sono comunque contento di come ho giocato”. Già, ad essere onesti va detto che anche Seppi aveva stoppato il match per ricevere assistenza medica, sul 2-1 nel terzo, per un dolore allo stinco. I giornali britannici hanno ipotizzato che Murray abbia voluto "ricambiare il favore". Impossibile saperlo. Di sicuro il clima si è fatto pesante, ma poi la stretta di mano è stata cordiale. Nel complesso, si tratta di due giocatori corretti ed educati. Lo stesso Murray, ad esempio, non aveva preso benissimo le presunte “sceneggiate” di Djokovic durante la finale dell'Australian Open.
PARTERRE DE ROI IN TRIBUNA
Ricorderemo questo match per le due interruzioni, anche perchè sul piano tecnico non ha detto niente di nuovo. Tatticamente è stato simile ai precedenti episodi: Murray serve meglio di Seppi e nel complesso è più forte. Ha messo in chiaro le cose nell'avvio dei primi due set: break al primo game e fuga immediata. Zero intoppi nella prima ora, con l'italiano che ha avuto la prima palla break soltanto sul 5-2 nel secondo. Poi il match è cambiato. L'Andy italiano ha trovato fiducia, il britannico si è innervosito e il match è diventato bagarre. Poi c'è stato lo stop tanto discusso, da cui sono emersi sei giochi consecutivi per Murray, che dunque si è preso il lasciapassare per gli ottavi contro Ivo Karlovic. “Sarà un match molto diverso da questo – ha detto lo scozzese – me lo troverò a rete su ogni palla e quindi dovò rispondere bene”. In quello che avrebbe dovuto essere l'ultimo match della prima settimana (poi ci hanno spostato la parte finale di Monfils-Simon), il Royal Box era particolarmente affollato. C'era un elegantissimo Boris Becker insieme alla moglie Lilly, grande appassionata di tennis (si era fatta vedere, scatenata, durante Lisicki-McHale), l'ex calciatore Gary Lineker, nonché il capitano del team inglese di rugby, Chris Robshaw. Seppi non avrebbe potuto chiedere uno scenario migliore per festeggiare i 20 anni di collaborazione con Massimo Sartori. Forse sognava un finale diverso, ma tutto sommato va bene così. Dopo un 2014 di assestamento, a 31 anni è tornato molto competitivo e la Race stagionale lo vede in 19esima posizione. Mica male per un tennista che non subisce cali veri e propri da 10 anni e che è il miglio ambasciatore possibile per l'Italia del tennis. In questo momento, è il favorito per chiudere la stagione al numero 1 italiano. Da parte sua, Murray è preoccupato da Karlovic, anche perchè nel 2012 dovette sudare parecchio per batterlo, peraltro con qualche aiutino arbitrale di troppo (che lui, tra i denti, ammise). Però dopo quella partita andò in finale, quindi….