L’azzurro trasforma una palla break su undici: il dato è fatale nella sconfitta contro Juan Martin Del Potro. In singolare ci resta solo Flavia Pennetta. Federer avanti senza problemi.
Andreas Seppi non ha demeritato ma è fuori dal singolare olimpico
 
Di Riccardo Bisti – 30 luglio 2012

 
Mettiamoci nei panni di Andreas Seppi. Ha tirato più colpi vincenti di Juan Martin Del Potro e ha commesso meno errori gratuiti, però la partita è finita 6-3 7-6 per l’argentino. A spese dell'azzurro, abbiamo capito ancora una volta che nel tennis non tutti i punti sono uguali. Purtroppo per lui, l’altoatesino ha trasformato solo una palla break su undici e l’ha pagata cara. Peccato, perché l’erba è la superficie dove Del Potro è più abbordabile. E poi si giocava sul Centrale. Era una bella occasione, e il break in apertura alimentava le speranze del clan italiano. Poi però arrivavano quattro game consecutivi che permettevano di prendere il largo nel primo set. C’era più equilibrio nel secondo, con Seppi avanti 15-40 nel sesto game ma incapace di portarsi avanti. La partita si trascinava al tie-break ma un paio di errori di Seppi consentivano a Del Potro di portarsi avanti e chiudere senza problemi. E’ stata una partita strana, come è strano questo torneo olimpico con gli spalti pieni di chiazze vuote. Nemmeno Roger Federer, impegnato sul Campo n. 1 per il primo turno del doppio, è riuscito a riempire lo stadio. Seppi è un tipo abbastanza impermeabile agli stimoli esterni, a differenza del caliente Del Potro, ma alla fine gli è andata male. Il rimpianto c’è: pensare a una medaglia era ardito (anche se è finito nello spicchio di tabellone dove non ci sono né Federer, né Djokovic e nemmeno Murray), ma il bel Seppi del 2012 avrebbe potuto ambire a un bel piazzamento. E non è detto che lo potremo rivedere a Rio de Janeiro, perché nel 2016 avrà 32 anni suonati. Dopo tre giornate di torneo e già tempo di bilanci, almeno per il singolare. Avevamo sei giocatori in tabellone (due uomini e quattro donne), e la sola Flavia Pennetta ha conquistato il pass per gli ottavi di finale. Per il resto, tre sconfitte al primo turno (Vinci, Errani e Fognini) e due al secondo (Seppi e Schiavone). In attesa dei risultati del doppio, molto importanti per l’immagine ma non così significativi tecnicamente, è legittimo dire che gli italiani non si siano presentati al top alle Olimpiadi. Vedremo se una medaglia farà dimenticare una preparazione che non c’è stata.
 
Nel tabellone maschile c’era grande attesa per l’impegno di Roger Federer. Un mese fa, Julien Benneteau era stato a due punti dalla vittoria. Se il match si fosse giocato al meglio dei tre set, il francese avrebbe vinto. Stavolta non c’è stata partita, con Federer quasi perfetto nel 6-2 6-2 maturato in meno di un’ora. Che sarebbe stata una passeggiata si è capito già nel secondo game, quando un pallonetto sulla riga ha mandato in cortocircuito gli schemi del francese. Federer si è preso quattro break e non ha fronteggiato neanche una palla break. Difficile valutare la prestazione dello svizzero, anche perché per tutto il secondo set il francese ha zoppicato perché vittima di un infortunio. A Federer è bastato mettere in campo il 66% delle prime di servizio e giocare con più attenzione nelle poche situazioni in cui Benneteau lo ha messo in difficoltà. Rimandato, ma con il fattore positivo di non aver speso troppe energie. In un torneo che potrebbe succhiargliene parecchie, soprattutto se dovesse andare avanti in doppio. Il tabellone maschile non ha fatto registrare neanche una sorpresa: da segnalare la vittoria dell’arrazzato Andy Roddick su Martin Klizan. Al secondo turno, l’americano sfiderà Djokovic in una sfida tutt’altro che scontata. Il serbo, intanto, si è “tolto” l’impegno del doppio perdendo 7-6 6-3 insieme a Troicki contro gli svedesi Brunstrom-Lindstedt.