CINCINNATI. L’azzurro non gradisce i tornei nordamericani. Per questo la vittoria contro Haase fa ben sperare. Peccato per il sorteggio che gli metterà contro Djokovic.
Brian Baker ha dato una soddisfazione agli americani
Di Riccardo Bisti – 14 agosto 2012
Andreas Seppi non ama stare in America. E’ normale. Caldaro sulla Strada del Vino, con i suoi 7.592 abitanti, è un luogo tranquillo e dai ritmi lenti. Un luogo dove Andreas si trova benissimo. E’ un vero figlio della sua terra. Negli Stati Uniti, invece, è tutto frenetico, caotico, incasinato. E’ un mondo che non si sposa con il carattere e le abitudini di Andreas. La carriera di “Andy” parla chiaro. Professionista dal 2002, il suo bilancio nei Masters 1000 nordamericani è pessimo. A Indian Wells ha raggiunto per cinque volte il secondo turno, a Miami ha fatto altrettanto per tre volte, in Canada vanta tre presenze e zero vittorie mentre l’unico ottavo di finale lo ha conquistato proprio a Cincinnati (2.825.280$, cemento) nel 2008, quando battè Lopez e Berdych prima di incappare in Djokovic. Insomma, poca roba. Per questo va accolta con sollievo la buona vittoria contro Robin Haase nel match inaugurale sul Grandstand. Andreas ha giocato con ordine e attenzione, imponendosi con un doppio 6-4. L’olandese non ha giocato la sua miglior partita, ma poco importa. Per Seppi sono 45 punti ATP che fanno “legna” e lo aiutano a consolidare la posizione tra i top 30. Il Seppi visto oggi può fare buone cose, ma un sorteggio infame gli metterà contro proprio Djokovic al secondo turno. Il lato positivo è che Andreas potrà giocare tranquillo, a braccio sciolto. Il problema è che il cemento è la superficie peggiore per affrontare il serbo, reduce dalla vittoria a Toronto. Andreas potrà divertirsi, fare bella figura, ma un exploit sembra improponibile. Anche perché Djokovic ha la motivazione extra di poter tornare al numero 1 del mondo. Non gli basterà vincere il torneo perchè dovrà aspettare i risultati di Federer, ma tanto basta per farlo giocare al top anche in Ohio.
Seppi ha trovato il primo break nel quinto game ed è stato bravo sul 4-3, quando ha cancellato due palle break. Ancora meglio in avvio di secondo, in cui è rapidamente volato 3-0 e servizio. Ha poi ceduto uno dei due break ma non ha avuto problemi negli ultimi turni di battuta, chiudendo in 79 minuti. Seppi ha ottenuto buone percentuali di trasformazione sia con la prima che con la seconda palla (rispettivamente 75 e 53%) e ha chiuso con un bel bilancio di 25 colpi vincenti e 10 errori. Come detto, adesso c’è la montagna-Djokovic. I precedenti dicono 8-0 per il serbo, e solo il primo e l’ultimo sono stati combattuti. Ricordiamo con piacere la sfida del Roland Garros, quando uno strepitoso Seppi andò avanti di due set e per poco non faceva il colpaccio. Tra gli altri match della prima giornata – e in attesa di Fognini-Mayer – si segnala il doppio 6-1 con cui Davydenko ha spazzato via Dolgopolov. Risultato sorprendente, ma Dolgopolov è imprevedibile. E’ stato un curioso derby russo-ucraino: Davydenko è ucraino ma gioca per la Russia, mentre Dolgopolov è ucraino ma i cattivi rapporti con la sua federazione gli avevano fatto pensare di cambiare nazionalità e giocare proprio per la Russia. Continua la terrificante striscia negativa di Donald Young. Il “colored” americano ha infilato la 17esima batosta di fila cedendo 6-4 7-6 a Jesse Levine, ma gli americani si sono consolati con Brian Baker, ottimo vincitore in due tie-break contro Philipp Kohlschreiber.
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