L’altoatesino gioca con autorità e supera Robredo. Adesso affronta un Ferrer non troppo in forma. Da qui al Roland Garros si deciderà buona parte della sua stagione.
Andreas Seppi durante la splendida primavera 2012. Saprà ripetersi?
Di Riccardo Bisti – 4 maggio 2013
Quale deve essere il prossimo obiettivo di Andreas Seppi? Più che restare al numero 1 d’Italia, l’altoatesino punta a rimanere tra i primi 20 dopo il Roland Garros. Dovesse farcela, avrebbe buone chance di restarci fino a fine anno. Prima di Wimbledon gli scadranno 750 punti, oltre un terzo del bottino attuale: non serve la laurea in matematica per capire che le prossime 5-6 settimane saranno decisive. Per questo fa piacere rivederlo su buoni livelli al torneo ATP di Oeiras, dove ha strappato il pass per le semifinali grazie a due autorevoli vittorie contro Alejando Falla e Tommy Robredo. C’era un pizzico di preoccupazione per il match contro lo spagnolo, vuoi perché era in svantaggio nei precedenti (l’ultimo allo Us Open 2012), vuoi perché Robredo viene da un ottimo periodo, tanto da rientrare addirittura tra i primi 40. E poi lo spagnolo è un freddo, uno che sa vincere. Quando ha una chance, se la prende senza complimenti. Invece Seppi è stato ancora più glaciale di lui, imponendosi col punteggio di 6-4 6-3. Un break nel primo game è stato sufficiente per portare a casa il primo set. Subito avanti nel secondo, si è fatto riprendere fino al 2-2 ma poi ha nuovamente preso il largo. E' un buon risultato perché Seppi guardava con un filo di preoccupazione alla stagione su terra battuta. Motivo? La Davis in Canada lo ha trattenuto negli States oltre il dovuto, accorciando la preparazione. E lui ha bisogno di tempo per adattarsi ai complessi meccanismi del rosso. Non è un caso che abbia perso subito sia a Monte Carlo che a Bucarest. Ma in Portogallo ha ritrovato un ottimo tennis e guarda con qualche speranza alla super-sfida contro David Ferrer.
Lo spagnolo viene da un momento difficile. Non è stato benissimo dopo la clamorosa finale persa a Miami, tanto da saltare Monte Carlo e perdere subito a Barcellona. Era in panciolle nella sua Javea, magari nella via in riva al mare che gli hanno dedicato, quando ha ricevuto una telefonata dall’ATP che lo pregava di andare a Oeiras per sostituire Juan Martin Del Potro. Lo spagnolo è troppo gentile per dire no, e poi giocare qualche match gli sarà sembrata una buona idea. Ma non è certo il suo momento migliore. Al primo round ha lasciato un set a Edouard Roger Vasselin, mentre nei quarti si è imposto 6-4 7-6 contro l’elegante Victor Hanescu. Se il rumeno non si fosse disunito, avrebbe anche potuto allungarla al terzo. Insomma: non poteva esserci un momento migliore per incontrare Ferrer, anche se i precedenti dicono 4-0 per lo spagnolo, peraltro piuttosto netti. Ferrer ha sempre vinto in due set, l’ultima volta a Nizza nel 2011. Ma in questi giorni l’azzurro ci ha abituato a ribaltare i precedenti negativi. Parte sfavorito ma può giocarsela.
Dovesse perdere questa partita, Seppi uscirà dai primi 20. Con i 250 punti in uscita, gliene entrerebbero “soltanto” 90 e dovrebbe attestarsi intorno al numero 21. Detto che dovrà raccogliere più punti possibile fino al Roland Garros, per raggiungere l’agognata 17esima posizione del ranking ATP dovrà giocare bene a Wimbledon e allo Us Open, dove non avrà punti in scadenza. Se sull’erba ha tutte le possibilità (vanta già due terzi turni), sul cemento americano ha sempre faticato. Ma a Miami ha raggiunto un inedito ottavo di finale, segno che ha imparato a tollerare anche la frenesia dei tornei yankee, così poco adatta ai suoi ritmi slow, immagazzinati tra Caldaro e Bordighera. La sua fortuna è avere un buon equilibrio interiore, che gli consente di gestire al meglio le vittorie e non deprimersi le sconfitte. Traduzione: se sulla terra dovesse andar male, tranquilli che Seppi continuerà a testa bassa, pronto a riprendersi. E poi, a 28-29 anni, ha anche imparato a soprenderci. Chissà che non ci abbia preso gusto. Nell’altra semifinale se la vedranno Stanislas Wawrinka e Pablo Carreno Busta, giustiziere di Fognini.
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