ITALIA 0-1 ARGENTINA – Al Circolo Tennis Baratoff il primo sorriso è argentino: Andreas Seppi non riesce a sfruttare il suo momento migliore contro Federico Delbonis, e il sudamericano lo punisce superandolo in quattro set. Per l’Italia si mette subito male, anche in chiave doppio: Fognini-Monaco spostata a domani. (Foto Costantini / FIT)– C’è stato un momento, nel corso del primo set fra Andreas Seppi e Federico Delbonis, in cui i bandieroni delle due nazioni si comportavano in modo completamente diverso. In cima a una delle tribune del Centrale del Circolo Tennis Baratoff, quella albiceleste si muoveva alla grande, trascinata dal forte vento di un venerdì insolito per il mese di luglio, con 20 gradi e tanta pioggia fino alle 14, mentre il tricolore pareva immobile, ritorto su sé stesso. Col senno di poi, un chiaro presagio del finale del primo singolare di Italia-Argentina. Sulla carta era un match da 50 e 50, sulla terra rossa resa umida dall’acqua, invece, c’è stato un bel frangente in cui Andreas Seppi è parso superiore, ma nel tennis conta quasi solo il risultato e quello ha dato ragione a Federico Delbonis, passato 7-6 3-6 6-3 7-6 dopo 3 ore e 38 minuti non proprio indimenticabili. Non ci fosse stato un calorosissimo gruppetto di un centinaio di argentini, a far baccano con le maglie nazionali, bandiere, parrucche bianche e azzurre e addirittura qualche campanaccio, il clima sarebbe stato tutt’altro che da Coppa Davis, e la prova di Seppi non ha contribuito a scaldare gli animi. Vuoi per un carattere piuttosto lineare e introverso, vuoi per la sua storia in nazionale piuttosto avara di grandi momenti, l’azzurro non è mai stato un trascinatore di masse, e nemmeno in match come questo (tranquillamente uno dei più importanti della sua lunga carriera da davisman) è riuscito a trarre troppa energia dal pubblico. Il dare-avere è senza dubbio venuto meglio a Delbonis, che nei momenti importanti non ha mostrato particolare killer-instinct, finendo al tie-break sia nel primo sia nel quarto set dopo aver servito per chiuderli, ma poi i tie-break li ha vinti con intelligenza. A volta basta semplicemente sbagliare meno: un messaggio che ha fatto suo alla perfezione.
SEPPI TRADITO DAI SUOI LIMITI STORICI
Tuttavia, più che per un primo tie-break perso con due doppi falli consecutivi (anche se in momenti diversi: 3-3 e 4-5) e chiuso da un insolito warning per aver scagliato una pallina fuori dallo stadio, l’altoatesino può recriminare per non essere riuscito ad andare a prendersi la vittoria quando ne ha avuto la possibilità. Nonostante quel tie-break l’abbia perso, infatti, la rimonta da 2-5 con quattro set-point salvati in due game diversi ha contribuito a dargli una scossa, regalando al campo un ottimo Seppi per tutto il secondo set e buona parte del terzo. Ma proprio in quel momento è emerso un altro storico limite dell’azzurro, limato solo nei momenti migliori: è un grande giocatore, con lavoro e umiltà ha costruito una carriera di altissimo livello, ma se c’è una piccola critica che gli si può fare è quella di non essere mai stato un animale da competizione, capace di far pesare la presenza e spesso anche il suo reale valore. In quel momento sarebbe (forse) bastato per girare definitivamente la partita dalla parte azzurra. Andreas sembrava aver trovato la chiave: capito che il dritto mancino di Delbonis non faceva più male come nel primo set ha iniziato a cercarlo in continuazione, con personalità, e ha anche dosato benissimo la smorzata, contro un avversario che dalla tre quarti campo in avanti ha mostrato limiti veramente importanti per un top-50. Risultato: turni di servizio tenuti in scioltezza e più di un’occasione in risposta. Il break pareva solo questione di tempo, ma non è arrivato perché Delbonis si è difeso a dovere, e le occasioni perse hanno finito per ritorcersi contro l’azzurro, incappato in un brutto ottavo game (80 i gratuiti a fine match) che gli è costato il set. Musica che non è cambiata neanche nel quarto.
FOGNINI-MONACO RIMANDATA A SABATO
A Seppi va il merito di aver fatto di tutto per rimanere in partita, passando sopra anche un chiaro calo fisico dovuto probabilmente a un fastidio alla schiena e alla gamba sinistra, trattate alla soglia delle tre ore di gioco. Curiosamente, durante la pausa di tre minuti per l’intervento del fisioterapista, Corrado Barazzutti si è avvicinato a parlottare con Massimo Sartori, probabilmente per chiedere a chi lo conosce meglio di chiunque altro quali fossero le corde giuste da toccare per spronarlo. Ma l’atteso risveglio è arrivato solo in parte. Seppi ha salvato due palle-break consecutive sul 3-3, la seconda con più fortuna che bravura, però Delbonis ha proseguito imperterrito per la sua strada e il break è arrivato poco più in là. Tre errori di diritto dell’altoatesino gli hanno consegnato il 6-5, poi uno scatto d’orgoglio dell’azzurro (con tanto di piccola discussione, probabilmente con Sartori) ha portato il match al tie-break, nel quale anche la sorte ha voluto giocare il suo ruolo. Un nastro beffardo ha spedito Delbonis sul 3-1, e poi 4-1 con due mini-break di vantaggio. Seppi li ha recuperati entrambi con coraggio, ma lo splendido lob di rovescio che gli ha dato il 3-4 è rimasto il suo ultimo punto. Il 25enne di Azul si è preso gli altri tre e quello che conta di più, per permettere alla sua Argentina di presentarsi in vantaggio al secondo singolare. Si giocherà direttamente nella giornata di sabato, come da annuncio degli organizzatori pochi istanti dopo il match-point. Il pubblico, già spazientito dalla lunga attesa (in strada, sotto la pioggia) per entrare al Ct Baratoff nel pomeriggio, ha risposto con qualche fischio, ma la scelta si è rivelata più che azzeccata: mezz’oretta dopo ha ripreso a piovere copiosamente. E stavolta sul bagnato.
COPPA DAVIS – Quarti di finale
ITALIA – ARGENTINA 0-1
Federico Delbonis (ARG) b. Andreas Seppi (ITA) 7-6 3-6 6-3 7-6
Fabio Fognini (ITA) vs Juan Monaco (ARG) sabato ore 11
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