Marco Bucciantini è stato a Caldaro, nella casa della famiglia Seppi. Andreas e la madre hanno raccontato una storia che vale davvero la pena di conoscere.

 
di Marco Bucciantini
 
«Sei come le voci della terra, il tonfo di una mela». Chissà Pavese, da queste parti, fra questa gente. Il suo sguardo che allacciava la vita alla natura, le pietre, le vigne, l'acqua viva fra i rovi che vedeva in uno sguardo. Sulla strada del vino c'è un ragazzo alto e biondo, con le gambe lunghe e magre, più esili rispetto al tronco che è asciutto ma robusto, le spalle muscolose e appena chiuse in avanti, le braccia sviluppate per il mestiere, come fosse un contadino, e che tutti conoscono perché fu il primo caldarese a vincere un campionato regionale di Slalom Gigante, in una storica sfida a Nova Levante. Aveva 13 anni e batté tutti, quelli di Selva e quelli di Canazei. Quel giovanotto è adesso numero 24 della classifica mondiale dei tennisti, avrebbe argomenti per rimpolpare quella piccola notorietà di sciatore mancato, «ma è cambiato poco o niente», dice lui, Andreas Seppi.
 
Se vuoi leggere il resto dell’articolo, acquista in edicola il nuovo numero di TENNISBEST Magazine