Il pessimo inizio di stagione non ha impedito a Simona Halep di qualificarsi alle WTA Finals come numero 3 del mondo. “Tra infortuni e infezioni non riuscivo a stare in campo più di un quarto d’ora”. Poi si è ripresa, ha vinto Madrid e Montreal (più Bucarest) e si presenta al Masters come candidata alla vittoria. Con il sogno di intascare uno Slam nel 2017.

La stagione era iniziata malissimo per Simona Halep. Non l’aveva preparata nel migliore dei modi, bloccata da una serie di infezioni a naso, stomaco e orecchie. Imbottita di antibiotici, ha perso al primo turno dell’Australian Open e aveva deciso di operarsi al naso per risolvere definitivamente il problema. Per sua fortuna, il problema è rientrato da sé e l’intervento è stato rinviato a data da destinarsi. Non pensava, la rumena, che qualificarsi per le WTA Finals sarebbe stato così agevole. Invece si presenta a Singapore da numero 3 del modo dopo una stagione definibile come “solida”, in cui ha trovato la forma migliore in estate. I numeri raccontano di 44 vittorie e 16 sconfitte, dati sufficienti per chiudere la stagione tra le top-5 per il terzo anno consecutivo. Certo, le manca ancora uno Slam. La finale colta due anni fa a Parigi resta l’unica finale, ma per il 2016 ha un alibi grosso così. Praticamente non ha effettuato la preparazione, alternandosi tra campo e ospedale. Come se non bastasse, ha anche avuto qualche problema al tendine d’achille. Nei primi quattro tornei dell’anno ha vinto appena due partite. Più in generale, i primi quattro mesi sono stati piuttosto duri. “Non sapevo se avrei potuto giocare con continuità. Ero piena di infezioni e non potevo restare in campo più di 15 minuti”.

“IL MIO TENNIS E’ NELLE MIE MANI”
Ma dietro ogni difficoltà si nasconde un’opportunità: e così, mentre le altre si spremevano, la Halep non consumava benzina. Anzi, il carico di allenamento con coach Darren Cahill prima di Indian Wells e Miami ha presentato una Halep tutta nuova, finalmente in forma. E pochi si sono stupiti quando ha messo le mani sul trofeo di Madrid, sotto gli occhi soddisfatti del connazionale Ion Tiriac e della leggendaria Nadia Comaneci. “In quel momento ho capito di avere una chance per Singapore, ma poi non ci ho pensato fino allo Us Open. Avevo una chance ma non ci credevo molto, invece ci sono per il terzo anno di fila”. In estate abbiamo rivisto la vera Halep: quarti a Wimbledon, titolo casalingo a Budapest e altro successo “di peso” a Montreal. Più in generale, ha raggiunto almeno i quarti in sei degli ultimi sette tornei giocati. E adesso, senza lo spauracchio Serena Williams, si presenta a Singapore con buone carte da giocare. “In allenamento mi sembra di avere un buon livello, anche se ovviamente non so se riuscirò a portarlo anche in partita, contro grandi avversarie. Però ho fiducia, il mio tennis è nelle mie mani. Sento di essermi meritata il mio posto a Singapore. Certo, non ho ancora vinto uno Slam, però ho giocato bene nei grandi tornei”. Un titolo in un Major, magari a Parigi, sarà la grande scommessa di Simona Halep nel 2017. Vincere il Masters sarebbe un ottimo viatico…ma una preparazione invernale senza problemi fisici lo sarebbe ancora di più.