Rafael Nadal e Nonvak Djokovic vincono agevolmente e si affronteranno in semifinale. Sarà la 35esima sfida tra i due (una in più di Sampras-Agassi). Prevista una maratona. 
Novak Djokovic ha raggiunto la 12esima semifinale consecutiva in uno Slam

Di Riccardo Bisti – 6 giugno 2013

 
Hanno finito quasi in contemporanea, come se si fossero messi d’accordo. Il Roland Garros ha il suo match più atteso: Rafael Nadal e Novak Djokovic si affronteranno in semifinale. Il numero 1 del mondo contro il numero 1 sulla terra. Sarà il 35esimo episodio di una saga che vanta più sfide rispetto a Nadal-Federer (fermi a quota 30). La sfida di venerdì consentirà di superare Pete Sampras e Andre Agassi, avversari in 34 occasioni. Negli anni, la rivalità Nadal-Djokovic è stata un po’ sottovalutata, perchè su di loro incombeva il carisma di Roger Federer. Il SuperClasico degli anni 2000, il Boca-River per eccellenza, è stato Federer-Nadal. Le sfide tra il serbo e lo spagnolo erano considerate un bel diversivo, ma meno affascinante. Eppure è una rivalità sempre più tosta. La qualità è certificata dal fatto che le ultime 11 sfide sono state finali. Si affronteranno al penultimo round soltanto perchè lo spagnolo è stato fermo per sette mesi. Altrimenti i primi due sarebbero ancora loro. Poco da dire sui quarti di ieri. Nadal ha raccolto i cocci di un Wawrinka distrutto dopo la maratona contro Gasquet. Lo svizzero sembrava rassegnato, forse perchè sentiva di non potersi difendere al meglio. E aveva la zavorra psicologica di 10 scontri diretti senza vincere un set. Ovviamente, Rafa ha brekkato in apertura e non ha avuto problemi a chiudere 6-2 6-3 6-1. Tutto troppo facile. Contro lo svizzero, ha vinto 24 set su 24. Questo match scivolerà rapidamente negli archivi come un semplice dato statistico. Il colpo migliore di Wawrinka? Una racchetta fracassata a fine primo set. Il che è tutto dire.
 
In contemporanea, Djokovic ha avuto qualche problema in più con Tommy Haas. Il tedesco ha giocato con coraggio e dignità, ma il divario era troppo grande. Nullo in risposta per un set e mezzo, Tommy ha creato un po’ di tensione agonistica solo sul finire del secondo set. Si è conquistato il tie-break, dove ha avuto qualche chance. Ma sul più bello ha commesso qualche errore di troppo. Ma se anche lo avesse vinto, sarebbe cambiato qualcosa solo per gli spettatori. Avrebbero avuto mezz'ora di tennis in più. Djokovic ha giocato in scioltezza, come se avesse già la testa alla super-sfida. La forza del serbo è la capacità di giocare a 20-30 centimetri dalla riga, dando l’idea di avere ancora margine. Per questo, la prestazione di Haas assume un buon valore. Il 35enne di Amburgo ha tenuto bene lo scambio, ha tirato buoni colpi, ha strappato qualche applauso. Forse poteva artigliare un set, ma cambia poco. I francesi non possono lamentarsi: in semifinale avranno Nadal-Djokovic e l’antipasto deluxe tra David Ferrer e Jo Wilfried Tsonga. Il resto del mondo (e anche qualche galletto…) avrebbe preferito Federer, ma Tsonga sta benissimo a certe altezze. E cercherà di tenere vivo il sogno di ridare uno Slam alla Francia.
 
Ma l'attesa è soprattutto per Djokovic-Nadal. “Ho una grande sfida davanti a me – ha detto il serbo, che a Parigi non ha mai vinto – ma mi sento pronto. E’ l’impegno più difficile, non c’è dubbio. Sarà una bella partita”. Da parte sua, Nadal professa la solita umiltà. “So che Nole giocherà bene, oggi è il migliore. Io spero di essere alla sua altezza”. Frase che fa ridere, se a pronunciarla è un giocatore che a Parigi ha vinto 57 partite su 58, miglior bilancio di sempre in uno Slam. Ma è il gioco delle parti. Anche i numeri di Djokovic sono importanti: quella contro Haas è stata la 100esima vittoria in un torneo dello Slam, ma soprattutto è la 12esima semifinale consecutiva. Cifre dal valore storico. Soltanto Roger Federer ha fatto meglio di lui, raggiungendo quota 23. Ivan Lendl e Rod Laver si sono fermati a 10. Il bilancio dice 19-15 per Nadal, che si è aggiudicato i primi nove scontri sulla terra battuta. Poi la dinamica è cambiata quando Djokovic ha messo il turbo. E ha vinto anche l’ultimo precedente, a Monte Carlo. Sarà favorito per questo? Nadal non è d’accordo. “Nel Principato ho avuto molte chance nel secondo set. L’unica cosa negativa è stata la sconfitta, ma per il resto è andata bene. E poi ogni match è una storia a sè. Qui siamo a Parigi, non a Monte Carlo. Le condizioni sono diverse”. Djokovic ha concesso una banale verità: “Credo che il match sarà deciso da pochi punti e da piccoli dettagli. Per questo dovrò restare concentrato e disciplinato per tutta la partita”. Prepariamoci a una battaglia: si potesse scommettere sulla durata, quanti avrebbero il coraggio di pronosticarla inferiore alle quattro ore?