WIMBLEDON. Si è materializzato l’atteso match tra Federer e Djokovic. Dopo le facili vittorie su Youzhny e Mayer si troveranno per la 27esima volta. Il serbo ha vinto 6 delle ultime 7.
Roger Federer ha lasciato appena cinque giochi a Mikhail Youzhny
Di Riccardo Bisti – 4 luglio 2012
La semifinale dei sogni è servita. Roger Federer e Novak Djokovic si sono affrontati 26 volte, ma il match di Wimbledon 2012 avrà un sapore speciale. Intanto perché non hanno mai giocato sull’erba, e poi perché Federer è a un passo dal clamoroso ritorno al numero 1 ATP. Un ritorno che avrebbe mille significati. Tranquillizziamo i tifosi di Roger: davanti a un palco reale affollatissimo, con tanto di William e Kate in prima fila, lo svizzero ha spazzato via il povero Mikhail Youzhny con il punteggio di 6-1 6-1 6-2. I problemi alla schiena sembrano solo un ricordo. Lo svizzero correva, anzi, “danzava” senza problemi sull’erba del Centre Court. Ha fatto qualcosa del genere anche Djokovic, che sul campo 1 ha rifilato un netto 6-4 6-1 6-4 a Florian Mayer, in cui ha avuto problemi soltanto nell’ultimo game, quando ha dovuto cancellare alcune palle break per il 5-5. “Non vedo l’ora di affrontarlo – ha detto Djokovic – è sempre un piacere giocare contro Roger. Ovviamente è un grande campione, poi negli Slam è sempre molto solido”. Battendo Youzhny, Federer ha collezionato l’ennesimo record: quella di venerdì sarà la sua 32esima semifinale in uno Slam. Ha superato Jimmy Connors, fermo a 31. Con la differenza che l’americano le ha raggiunte in 20 anni di carriera, mentre Federer ha avuto bisogno della metà del tempo. Contro Youzhny ha colto il primo break già nel secondo gioco, alla quinta opportunità, e da lì il match è stato un dolce planare verso la vittoria. Federer non ha neanche avuto bisogno di chissà quali giocate contro il povero Youzhny, che a un certo punto si è rivolto verso il Royal Box, in particolare ad Andre Agassi, chiedendogli cosa avrebbe potuto fare per vincere questa partita. Lo stesso Royal Box si è accodato alla risata collettiva quando Youzhny ha urlato selvaggiamente dopo aver sciupato una delle (poche) palle break avute.
“E’ molto stimolante giocare con la presenza dei reali e di così tanti ex campioni” ha detto Federer, perfettamente a suo agio in un clima così regale. Il suo bilancio contro Youzhny si aggiorna a 14 vittorie e nessuna sconfitta, con un bilancio set di 32 a 3. Due di questi tre, il russo li ha vinti sull’erba. Questo faceva pensare a un match più equilibrato, invece Federer ha sbrigato la pratica con agio e cinismo. “Mi sa proprio che il mio tennis si adatta al suo” ha ghignato lo svizzero, a caccia del settimo titolo sui prati di Londra. Dovesse farcela, oltre a tornare numero 1, eguaglierà Pete Sampras e William Renshaw a quota 7 titoli a Wimbledon. Per lui sarebbe il 17esimo Slam, traguardo mai raggiunto in campo maschile. Sul Campo 1, Djokovic ha contenuto le stranezze tecniche di Florian Mayer, uno dei giocatori più imprevedibili del circuito. L’arsenale del tedesco è simile a quello di Fabrice Santoro e ha creato qualche problema al serbo nei primi cinque giochi dell’incontro. Con pallonetti sbilenchi, dritti in slice e clamorose soluzioni in sidespin, il tedesco ha trovato il break sul 2-2. Ma la fuga è durata un battito d’ali. Djokovic ha preso a giocare come sa, servendo molto bene (76% di punti con la prima palla) e sparando la bellezza di 50 colpi vincenti, “sporcati” da appena 20 errori gratuiti. Quando è andato a servire sul 5-4 nel terzo set, ha avuto qualche problema a chiudere ma poi un ace lo ha spedito in semifinale. L’esultanza, come sempre, è stata scomposta. Il serbo si è battuto i pugni sul petto, come l’Incredibile Hulk. Come a caricarsi in vista di una semifinale in cui, a suo dire, “Non ho nulla da perdere”. Non è così, perché ha da perdere il titolo conquistato l’anno scorso e la leadership mondiale. Ma se lui pensa che sia un modo per giocare meglio, beh, va bene così.
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