Dilaga il fenomeno degli insulti ai tennisti da parte degli scommettitori che hanno perso soldi a causa di una partita. Certe minacce sono molto pesanti. C’è chi se la ride, chi è costretto al ritiro.  
Tim Smyczek riceve spesso messaggi offensivi dagli scommettitori

Di Riccardo Bisti – 16 giugno 2013

 
Alex Kuznetsov stava vivendo un buon momento. Ad aprile ha giocato le qualificazioni al challenger di Sarasota. Ha improvvisamente trovato la forma e vinto il torneo. L’onda lunga è proseguita nelle settimane successive, dove è giunto nei quarti a Savannah e Tallahassee. Grazie a questi risultati, ha scalato un centinaio di posizioni e si è guadagnato una wild card per il Roland Garros. La USTA gli ha girato l'invito offerto dalla federtennis francese in virtù dei buoni risultati sulla terra (verde). Ma a Parigi non è andata troppo bene. Ha perso in tre set contro la wild card locale Lucas Pouille. Qualche ora dopo, il suo profilo Twitter ha ospitato questo commento. “Sei talmente un idiota senza speranza da perdere contro Pouille, un giocatore della domenica?”. Come se non bastasse, qualcun altro ha commentato: “Bella sconfitta. Non c’è da stupirsi se tutti pensano che tu sia spazzatura”. Tutti sanno che Twitter può essere un luogo (molto) crudele. Non è un caso che le offese via internet siano tra le ragioni del prematuro ritiro di Rebecca Marino. Ma perchè attaccare in questo modo un ragazzo più che dignitoso nel suo mestiere? Si può pensare che fossero dei semplici troll, oppure conoscenti che ce l’avessero con lui per chissà quale ragione. Ma la spiegazione più plausibile è che si tratti di scommettitori, gente che aveva perso soldi scommettendo su quella partita. In effetti, i bookmakers lo davano leggermente favorito contro Pouille. Dopo la sconfitta, l’ira di chi aveva scommesso su di lui si è riversata su Twitter. Anche se non tutte le offese citano direttamente il betting, tanti giocatori sono convinti che sia l’unica ragione di tanto livore.
 
“Personalmente dò per scontato che si tratti di scommettitori – dice il canadese Peter Polansky, numero 210 ATP, sincero amico di Kuznetsov – ma soltanto una volta qualcuno è arrivato a scrivermi ‘Tu mi devi dei soldi’. La maggior parte di questi messaggi arrivano dall’est europeo o dal Sud America. Ogni tanto, mi è capitato di essere minacciato anche su Facebook”. Una volta, qualcuno gli scrisse: “Fai schifo, come fai a perdere a casa tua contro Tennys Sandgren?” fosse tutto qui, rientreremmo nella norma. Invece, l’anonimo proseguiva. “Sei un tennista di m…., vieni nel mio paese, in Croazia, e ti ucciderò”. Le scommesse online sono sempre più diffuse, e il tennis è uno degli sport più interessanti. Ci sono decine di match, tutti i giorni, in ogni parte del mondo. E non esiste il risultato di parità. Si può scommettere su qualsiasi cosa: il numero di set, chi vincerà il prossimo game…addirittura chi vincerà il prossimo punto. La maggior parte del denaro fluisce sui match importanti, ma ci sono alcuni bookmakers da cui è possibile scommettere addirittura sui futures. Chi legge questo sito sa quanto sia difficile guadagnare giocando soltanto questi tornei. Alcuni match “valgono” poche decine di dollari. Per intenderci, nei tornei con 10.000 dollari di montepremi, la differenza tra il primo e il secondo turno è di appena 68 dollari (172 contro 104). Buona parte dei giocatori è facilmente rintracciabile sui Social Network, dove è possibile sfogare virtualmente la rabbia per una scommessa perduta. Non importa dove si trovi, e nemmeno quanto sia famoso. Kuznetsov ci scherza su. “Prima del Roland Garros, avevo avuto attacchi di questo tipo soltanto una volta. Sono stati gentili!”, Va meno bene a Tim Smyczek, numero 115 ATP, nativo di Milwaukee, che a Parigi ha perso al primo turno delle qualificazioni. Ma è talmente assuefatto da riderci sopra. A volte “ri-twitta” e commenta le offese.
 
“Non conosco nessuno che prenda tutto questo sul serio – racconta – E’ un bene, perchè a volte ci vanno giù pesante. Se la prendi sul serio, puoi passare dei guai. Semplicemente, si tratta di qualcuno che ha perso dei soldi e sfoga la sua rabbia in questo modo. Guardando il lato positivo, è quasi lusinghiero. Significa che hanno fiducia in te!”. Non tutti hanno il carattere di Smyczek. Rebecca Marino si è fermata a 22 anni perchè era piombata in uno stato di depressione clinica e pensieri suicidi, aggravati dalle minacce di morte ricevute dagli scommettitori. “Internet mi fa paura – ha detto nell’ultima intervista – è triste vedere come la gente non afferri in pieno l’effetto delle parole”. Tanti giocatori sono sconosciuti, ma i loro risultati muovono un volume di denaro di decine di miliori di dollari. Cifre infinitamente superiori a quelle dei prize money. Di scovare partite truccate e affini si occupa la Tennis Integrity Unit, corpo investigativo guidato da Nigel Willerton, ex poliziotto che ha preso il posto di Jeff Rees, ex membro di Scotland Yard. Smyczek ha riferito che il suo primo turno al torneo di Indian Wells aveva generato un milione e mezzo di scommesse su un solo sito, e milioni su tutti gli altri. “E’ incredibile come sia possibile scommettere su partite che hanno meno di 10 spettatori in tribuna – dice l’americano – a volte ho dovuto trattenermi per non rispondere, perchè ho ricevuto messaggi di offesa dopo alcuni match di doppio in un torneo challenger”. Naturalmente, anche i top-players ricevono messaggi di questo tipo. Dopo la sconfitta a Parigi per mano di Jamie Hampton, Petra Kvitova si è sentita dire: “Hai la mentalità di un dilettante”. Nicolas Almagro, rimontato da Tommy Robredo, è stato definito “imbarazzante”. Qualcun altro lo ha invitato a suicidarsi. La differenza tra Almagro e Kvitova e i giocatori come Smyczek e Kuznetsov sta nei messaggi di incoraggiamento. Se sei un top player, la gentilezza arriva automaticamente. Per un insulto, ci sono decine di messaggi a favore. Se sei meno conosciuto, la crudeltà arriva gratuitamente. E puoi sentirti solo, molto solo. Tim Smyczek se la ride, Rebecca Marino è stata costretta a ritirarsi.