Ad appena 21 anni, la candese Rebecca Marino si prende una pausa a tempo indeterminato. Si è sentita travolta da una “fatica mentale e fisica”. La richiesta di privacy.
Rebecca Marino in azione a Memphis, suo ultimo torneo prima dello stop

Di Riccardo Bisti – 30 marzo 2012

 
Nella biografia sul suo sito ufficiale, c’è scritto che durante una festa di Halloween si è “travestita” da Jennifer Capriati, suo idolo d’infanzia. Rebecca Marino nutre ancora la speranza di emulare la carriera di “Jenny”, anche perché ha compiuto 21 anni lo scorso 16 dicembre ed è già stata numero 38 WTA. Per adesso, in comune con la Capriati, avrà una pausa forzata dal tennis. Non l’hanno beccata a rubare bigiotteria e nemmeno a fumare marjuana, ma non è detto che quanto le stia accadendo sia meno grave. Rebecca sta male, male nel profondo. Per rimettere insieme i pezzi della sua vita e del suo tennis, ha deciso di prendersi una pausa a tempo indeterminato. La ragazza nata a Toronto ma cresciuta a Vancouver non gioca da febbraio, quando ha perso al primo turno del torneo di Memphis, dove difendeva la finale. Dal numero 63 di inizio anno, la sua classifica è già franata in 138esima posizione. Il comunicato diffuso da Tennis Canada riporta un virgolettato della Marino, in cui dice di prendersi una pausa perché travolta da una “fatica mentale e fisica”. E continua. “Quando i giorni passavano e diventavano settimane, ho capito che avrei bisogno di più tempo per recuperare al meglio. Ho fatto la cosa migliore per la mia carriera e voglio assicurarmi di essere pientamente recuperata prima di tornare a giocare”. Qualcuno ha provato a cercarla, ma l’addetto stampa della federtennis canadese ha fatto sapere che la Marino non rilascerà interviste fino a quando tornerà a giocare.
 
“Sta facendo un passo indietro – racconta Louis Philippe Dorais, responsabile della comunicazione di Tennis Canada – come dice il comunicato, ha bisogno di prendersi una pausa fisica e mentale. E’ tutto qui. Il riposo prevede anche una sorta di silenzio stampa. I medici non hanno utilizzato il termine “burnout”. Attualmente non è previesta una data per il suo rientro, ma noi contiamo che possa tornare prima dell’estate”. Con questa decisione, si è automaticamente messa fuori gioco per le Olimpiadi di Londra. Numero 138 WTA, non ha alcuna chance di qualificarsi. “Non difendendo i punti, è normale che la sua classifica scenda – dice il manager Ross Gurney – quella di fermarsi è stata una decisione importante, e le Olimpiadi l’hanno resa ancora più difficile. Ma Rebecca non sta pensando al breve termine. La decisione che ha preso è la migliore per il medio e per il lungo termine. Vuole sentirsi bene fisicamente e mentalmente”. La carriera di Rebecca è stata un continuo vortice di emozioni da quando, nel 2010, Venus Williams disse di lei: “Mi ha molto colpito. Ha un notevole futuro davanti a sé”. Nel 2011 ha raggiunto il terzo turno al Roland Garros, ha giocato la sua prima finale WTA a Memphis ed è volata al numero 38 WTA.
 
"Nel 2011 Rebecca ha avuto un’ottima stagione e ha vissuto tante prime volte – ha detto Gurney – ma il periodo di offseason è stato molto breve. Lo scorso ottobre, tornando a Vancouver, abbiamo pensato di rendere più leggeri i suoi allenamenti, tenerla più vicina alla famiglia. Ma lei è stanca, esausta. Tutti vogliono qualcosa da lei, allora ha deciso di prendersi una pausa totale e tagliare i ponti con l’esterno. Si stanno prendendo tutti una pausa: allenatore, trainer, nutrizionista". A differenza di Dorais, Gurney ha azzardato una data per il possibile rientro. Secondo lui, la Marino potrebbe provare a giocare il Roland Garros. Tuttavia ha sottolineato come il calendario non sia per nulla definito. Spesso capita di dare tante cose per scontate. E ci dimentichiamo che la vita dei tennisti non è semplice, soprattutto tra le donne. Ragazzine giovanissime, con il carattere non ancora formato, si trovano sballottate in giro per il mondo, a vivere una realtà più grande di loro. La Marino, evidentemente, non si è ancora costruita gli anticorpi per gestire la pressione. Magari non si aspettava che fosse così difficile, o semplicemente pensava di essere più forte. Qualunque sia la ragione che l’ha spinta a fermarsi, beh, deve essere rispettata. Senza indagare troppo.