La passione, la dedizione, la predisposizione al sacrificio, sono queste le armi di Jannik per ottenere il successo. ll resto è una conseguenza
foto Ray Giubilo
Lunedì Jannik sarà numero 1 al mondo. Un’altra bella pagina, l’ennesima per l’Italia, paese che amo ma che è pieno di contraddizioni. Abbiamo da sempre avuto una classe politica molto opinabile, tranne qualche eccezione, e governi che hanno fatto di tutto per affossarla, eppure da noi si vive bene e lo sport non fa eccezione. Cultura poca, troppo poca: nella scuola pubblica non esiste o quasi, eppure in tutte le discipline abbiamo avuto campioni straordinari, vere leggende: Jannik sembra una di queste.
Io non c’entro niente con lui ma sul mio biglietto da visita è scritto “Starwing”, che è la società che lo rappresenta, e ricevo tante telefonate. La maggior parte delle persone mi chiede quanto guadagna e quanti sponsor ha. E’ desolante davvero, perché se Sinner giocasse solo per i soldi non sarebbe quello che è oggi. E questo succede in tutti i campi, mi viene in mente Giorgio Armani: quasi nessuno gli chiede che sacrifici ha fatto per creare quello che ha creato, solo quanto fattura, è deprimente…
Il segreto di Sinner credo sia la normalità, l’avere potuto scegliere senza pressioni, l’essere cresciuto in un ambiente sano e semplice: lui ha seguito il suo istinto, la sua passione, come appunto un Giorgio Armani o un grande cuoco un grande ingegnere e via dicendo.
Non ricordo video o post su di lui piccolino, tipo quelli che vedi oggi su tanti ragazzini che vincono tornei under 10 o 12: lui ha seguito la sua passione, poi ha doti eccezionali che lo hanno portato dove è adesso, ma ci è arrivato con tranquillità, rispettando i suoi tempi di crescita, formandosi prima come uomo poi come tennista.
La nostra non cultura sta nel ritenere scarsi giocatori che arrivano nei top 200, calciatori che arrivano a giocare in serie B, atleti che vanno alle Olimpiadi senza vincere medaglie.
Invece chiunque dia il 100% di se stesso è un grande. Fare il massimo non ti lascia rimpianti, ti fa vivere felice da uomo o donna normale, che sa di aver dato tutto, che ha la coscienza a posto.
Ecco, questa è la lezione che ci dà Jannik, e con lui tanti campioni di ogni sport: dare il massimo: i soldi sono una conseguenza, non un obiettivo.