L’ha detto King Roger durante l’inaugurazione della Rafa Nadal Academy, maxi-impianto di Manacor dove Rafa ha creato un centro di allenamento moderno e imponente. I due si sono scambiati carezze verbali e si sono ripromessi di tornare competitivi nel circuito. “Ancora per qualche anno”. E Federer dice: “Rafa, sei la mia ispirazione. Se sono il giocatore di oggi, è merito tuo”.

Chi si è appassionato al tennis con le loro sfide, alcune leggendarie, avrà provato un pizzico di malinconia nell’assistere all’inaugurazione dell’Accademia di Rafael Nadal. Niente di male, anzi, un luogo che potrebbe diventare un punto di riferimento per aspiranti campioni. Ma la presenza (amichevole) di Roger Federer, oltre a certificare la cordialità dei loro rapporti, ha un po’ sancito la fine di un’epoca. Sia pure con sentieri diversi, non sembrano più competitivi per la vetta. E’ stato un evento più di forma che di sostanza, come è natura di ogni presentazione. Accolti da una platea decisamente selezionata, i due si sono scambiati alcune parole di circostanza. Meritevoli di essere riportate, perché sincere. “Penso sia meraviglioso che tu ti sia avventurato in questo viaggio e che voglia restituire ai bambini un parte di quello che hai dimostrato con il tennis – ha detto Federer – in 17 anni di carriera, sei stato il giocatore che mi ha ispirato di più. Sei quello che mi ha influenzato di più per farmi diventare il giocatore che sono ora. Perché sei mancino, per il topspin, per l’intensità che metti sul campo. Ho dovuto reinventare il mio tennis e questo lo devo a te”. Parole al miele ma vere. Con i “se” e con i “ma” non si va da nessuna parte, ma vien da domandarsi che carriera avrebbe avuto Federer senza l’ostacolo Nadal. Lo svizzero ha sottolineato la capacità dello spagnolo di giocare in allenamento esattamente come in partita. “Spero che per entrambi ci siano ancora tanti anni di tennis, e mi auguro che tu non abbia più infortuni. In questo momento, sto recuperando dal peggior malanno della mia carriera. Non so come starò al mio ritorno, ma tu l’hai fatto diverse volte e sarai la mia ispirazione. Non è facile, ma tu lo hai fatto sembrare tale. Quando tornerò nel circuito punterò a tornare top-5 e magari numero 1”. Ma quando lo diceva stava ridendo, forse è consapevole che le grandi corse a tappe non fanno più per lui. Nelle classiche di un giorno, invece, chissà.




ISPIRAZIONE RECIPROCA
Nadal ha riferito a Federer della sua Accademia durante la scorsa IPTL, esprimendo il desiderio di ospitarlo. “Poi non mi ha detto più niente, e pensavo che non mi avrebbe più chiamato. Ma quando mi ha cercato gli ho detto che non c’erano problemi, anche perché adesso ho parecchio tempo libero – ha detto tra le risate. Poi, facendosi serio – i bambini potranno imparare molto da questa grande persona, uno dei migliori di sempre. Ecco, se i miei figli dovessero decidere di giocare a tennis, li manderei senza dubbio in questa accademia”. Boom. E’ la frase da titolo, da copertina, ma non crediamo che Roger lo farebbe davvero. Ce lo vedere un piccolo (o una piccola) Federer impostati secondo lo stile Nadal? Suvvia…Da parte sua, Nadal ha ringraziato Roger per la sua presenza, fin quasi a commuoversi. “Non hai idea di cosa significhi per me, per la mia famiglia, per tutta Manacor…il fatto che tu sia qui. Nella nostra carriera abbiamo condiviso tanti momenti, mantenendo sempre una grande amicizia. Abbiamo lottato per tanti obiettivi, ma sempre nel rispetto reciproco e dobbiamo sentirci orgogliosi per questo. Grazie per tutto quello che hai fatto, anche adesso riesci a mostrare la tua migliore immagine nonostante il momento difficile. Continui ad essere un esempio per i giovani che vogliono fare i tennisti e, soprattutto, in buone persone”. L’inaugurazione è terminata con un lancio di qualche pallina verso i bambini dell’accademia e la consegna a Federer si un quadro-collage con le immagini più significativi dei loro 34 scontri diretti.

La Rafael Nadal Academy si trova a Manacor ed è attiva già da qualche mese. I lavori sono iniziati nel novembre 2014 e si sono ultimati a tempo di record. L’head coach è Toni Nadal, zio-allenatore di Rafa, mentre Carlos Costa è il direttore tecnico. L’impianto comprende 26 campi da tennis, sia all’aperto che al coperto, in terra battuta e Greenset. C’è una palestra ultra moderna, la foresteria con camere doppie, un centro medico, il campo di calcio a 7, un campo polisportivo e ulteriori sette campi di paddle. Al pari dell’accademia di Patrick Mouratoglou, anche Nadal ha pensato alla scuole: all’interno dell’accademia c’è l’American International School, che garantirà ai ragazzi la possibilità di accedere al mondo universitario americano tramite una borsa di studio. Insomma, il percorso NCAA sembra una pista sempre più gettonata per i giovani tennisti. La strada sembra chiara: accademia e scuola in Europa, poi, se ci saranno le capacità, il grande salto negli States. Naturalmente il tennis resta il fulcro del progetto e la speranza è di creare, se non un secondo Nadal, almeno un giocatore degno di nota. Per adesso ci stanno provando con il cileno Christian Garin, ex ottimo junior che però sta faticando a emergere tra i professionisti. Sarà un bel banco di prova.