Sabato mattina Svetlana Kuznetsova non era ancora qualificata per le WTA Finals. Poi ha conquistato la Kremlin Cup e un posto per Singapore, è partita in fretta e furia, e all’esordio ha vinto un incontro capolavoro contro la”maestra” uscente Agnieszka Radwanska, salvando un match-point. Curiosità: sotto 2-1 al terzo ha preso le forbici e si è… tagliata i capelli!

Succedono cose strane alle WTA Finals di Singapore. Capita che in alcune delle foto ufficiali ci sia Johanna Konta, ma poi in campo come ultima qualificata per il Gruppo Bianco ci vada Svetlana Kuznetsova, dopo un tour de force incredibile. Fallita la qualificazione perdendo in semifinale a Tianjin, è partita al volo per Mosca, per sparare le ultime cartucce in un torneo da dentro o fuori. Per staccare l’ultimo biglietto per il Master era obbligata a confermare il titolo dell’anno prima, cosa mai riuscita in carriera: l’ha fatto nel pomeriggio di sabato, mentre a Singapore si teneva la cerimonia ufficiale di presentazione, si è qualificata in extremis tagliando fuori la Konta (che rimarrà nella speranza di qualche ritiro, e poi si consolerà con qualche giorno di vacanza a Roma), e poi è tornata in Asia in fretta e furia. Altre 12 ore di viaggio, altro cambio di fuso orario e continente, un meritato giorno – o quasi – di riposo e soprattutto un piccolo grande capolavoro all’esordio sul cemento del Singapore Sports Hub, con la vittoria per 7-5 1-6 7-5 sulla maestra uscente Agnieszka Radwanska. Sono state 2 ore e 48 minuti dalle mille emozioni: prima positive, poi negative, addirittura un taglio di capelli improvvisato sull’1-2 del terzo set, quando dal nulla la russa ha chiesto delle forbici e si è tagliata nervosamente un pezzo della coda di cavallo, che (si scoprirà dalla conferenza stampa) le dava fastidio finendole negli occhi ogni volta che colpiva il diritto. E poi ancora le lacrime per scaricare la tensione, due game più in là, un warning per aver scagliato una palla in tribuna, un secondo per “time violation”, quindi un match-point salvato e due mancati, fino alla gioia quando la polacca ha messo in rete l’ultimo diritto, che ha cancellato tutte le fatiche e i 50 errori gratuiti commessi, consegnando il primo lieto fine alla favola di Svetlana. Non giocava il torneo di fine anno dal 2009, anno del titolo al Roland Garros, e sembrava non dovesse giocarlo mai più. Invece può bastarle un altro successo per garantirsi la semifinale.



UN CARATTERE DA VERA CAMPIONESSA
Non mi sarei mai aspettata di essere qui – ha detto alla vigilia la russa, che con i suoi 31 anni è per distacco la più anziana al via – e nel corso del torneo di Mosca ho provato a non pensarci. Lo vedo come un bonus per la mia ottima stagione, e sono felicissima di esserci. Quando andrò in campo spero di riuscire a mettere da parte la fatica, e vedremo come andrà”. È andata bene, benissimo, sicuramente al di sopra delle aspettative. È vero che i precedenti la vedevano nettamente in vantaggio, per 12-4, ma visto come è arrivata a Singapore poteva accontentarsi di un match utile per sistemare colpi e gambe, per poi giocarsi il tutto per tutto negli altri due. E invece no. Ha vinto il primo set rimontando da 1-4, dopo 15 minuti nei quali sembrava da tutt’altra parte, poi ha perso nettamente il secondo e nel terzo è andata sotto ben tre volte. Prima 2-0, poi 4-2, quindi 5-4. E pure 40-30. Match-point. Per sua fortuna la Radwanska l’ha giocato malamente, spedendo in rete un rovescio, e allora è scoccata la sua ora. Ha continuato a fare gioco, senza fretta, prendendo i giusti rischi, e la strategia ha pagato. Ha agguantato la rivale sul 5-5, l’ha superata con un game di servizio perfetto e poi ha affondato il colpo. Si è divorata il primo match-point con un errore di valutazione, fermando il gioco su una palla – secondo lei lunga – che occhio di falco ha stampato sulla linea di fondo. Mentre su un secondo è stata brava la Radwanska, ad attaccare con precisione e prendere la rete. Ma poi, logorata da fatica e tensione, la polacca ha commesso due brutti errori col diritto e messo fine nel peggiore dei modi a uno dei match più pazzi della stagione. “Né io né Agnieszka abbiamo giocato il nostro miglior tennis. Ho commesso tanti errori, il mio tennis funzionava meno di tante altre volte, quindi ho solo provato a rimanerle attaccata e renderle la vita difficile. Una delle due doveva vincere per forza”. Ma non è un caso che abbia vinto lei: semplicemente, visto il tour de force dell’ultimo periodo, lo meritava di più.

WTA FINALS SINGAPORE – Gruppo Bianco
Svetlana Kuznetsova (RUS) b. Agnieszka Radwanska (POL) 7-5 1-6 7-5

GLI HIGHLIGHTS DEL SUCCESSO CONTRO LA RADWANSKA
VIDEO: SVETLANA SI TAGLIA I CAPELLI AL CAMBIO CAMPO