A Shanghai Federer vola in semifinale trovando il tennis migliore. Ora sfida con Murray in un affascinante replay delle finali di Wimbledon e delle Olimpiadi.
Battendo Cilic, Roger Federer ha superato Andre Agassi nel numero di match vinti in carriera
Di Lorenzo Baletti – 12 ottobre 2012
Dopo la vittoria di ieri contro Wawrinka, sofferta e in rimonta, in tanto avevano parlato di un Federer poco in forma e stanco. E’ bastato poco, neanche 24 ore, allo svizzero per rispondere sul campo: non poteva esserci risposta migliore, anche nel confronto a distanza con Djokovic. Dopo 1h21 il risultato finale di 6-3 6-4 con cui ha sconfitto Cilic mostra di per sé un Federer concentrato, in grande spolvero sia da fondo che al servizio, autore di un gioco brillante, ricco di vincenti e sempre votato all’attacco. Il suo avversario ha provato ad imporsi nello scambio, ma non è riuscito a dare continuità al proprio tennis, complice anche un Federer sempre in controllo. La partita inizia con una serie di break e contro break, con lo svizzero che toglie il servizio all’avversario nel primo gioco, ma si fa recuperare nel quarto sul 2-2. Questione di minuti, e Roger è ancora avanti con il secondo break del set che lo porta sul 3-2. Qui non ci sono più cali di tensione, e Federer si trasforma. Buono il 67% di punti vinti con la prima, devastante nel rapporto vincenti/errori non forzati: tre vincenti in più rispetto a Cilic, ma anche due errori in meno. Il parziale si conclude sul 6-3 con Federer che amministra il vantaggio senza problemi, con dritti e rovesci spesso in contropiede che lasciano fermo Cilic, impacciato, alto com’è, negli spostamenti laterali improvvisi.
Un leggero calo di Federer arriva però nel primo game del secondo set. Ma è un calo che non costa allo svizzero: concede tre palle break a Cilic, ma riesce sempre a salvarsi con il servizio tenendo il turno di battuta. Non riesce invece a salvarsi Cilic dallo strapotere di Roger, perché dall’1-1 subisce un parziale di 3-0 e va sotto 4-1. Pochi i cinque punti su undici ottenuti con la seconda, ma bisogna dire che a tratti si è visto il Federer dei tempi migliori. Grande mobilità sul campo, sempre in anticipo e con il pallino del gioco in mano. Colpi vincenti a raffica (saranno 26 a fine match contro i soli 14 del croato) e limitato negli errori non forzati. Cilic è in balìa dell’avversario, e sul 5-2 sembra dover crollare definitivamente. Sembra, appunto: rischia di perdere la battuta, arriva a un passo dalla sconfitta ma alla fine tiene il servizio. Pratica solo rimandata per Federer? No, anzi, forse lo stesso Roger pensava di aver già vinto il match, e quindi quando va a servire per l’incontro si distrae, Cilic è bravissimo a crederci e a non mollare, e strappa il servizio all’elvetico. Il pubblico si esalta, pensa di poter assistere ad un match combattuto, ma Federer smorza subito gli animi. Ha fretta di chiudere, il passaggio a vuoto dura pochi minuti, e sul 5-4 rialza il livello di gioco, quanto basta per chiudere la partita e staccare il biglietto per la semifinale contro Murray. Una semifinale dai sapori olimpici, un remake della finale di Londra 2012 quando Murray diede a Federer una delle più grandi delusioni della carriera. Ora però sembra Federer quello più in forma, almeno bisogna capire se il “vero” Roger è quello di oggi o quello dei giorni scorsi.
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