Benoit Paire dopo la sconfitta con Cilic attacca organizzatori e tifosi croati. Per riprendersi dal ko il francese sogna cocktail a bordo piscina
Gli organizzatori e i tifosi croati nel mirino
Benoit Paire tuona in conferenza stampa dopo la sconfitta con Marin Cilic nel secondo round dell’Australian Open 2020. Nel mirino del francese finiscono gli organizzatori e i tifosi croati, rei di averlo infastidito nel corso del confronto conclusosi al super tie-break del quinto set. Il recente finalista di Auckland non ha gradito il trattamento che l’organizzazione dello slam down under gli ha riservato al suo arrivo: “I migliori vengono protetti, ma anche coloro che hanno giocato bene prima del torneo meriterebbero rispetto. Mi sarei aspettato di giocare la sera oggi dato che ieri ho vinto al quinto e settimana scorsa ho disputato una finale – spiega il tennista d’oltralpe – Proteggono i migliori per lo spettacolo ma essendo numero 19 del mondo credo anche io di meritare una considerazione maggiore. Quella con Marin era una partita importante”.
Durante l’incontro non è mancato lo spettacolo, in campo e sulle tribune. il sostegno del pubblico verteva dalla parte di Cilic infastidendo Paire che non ha perso occasione per parlare dell’accaduto: “Quando il pubblico partecipa è bello, ma non quando si crea un’atmosfera scorretta come quella di oggi. Delle volte magari esagero ma questa volta sono sicuro di ciò che dico e i tifosi croati mi hanno disturbato per tutto il match – spiega con molta franchezza il francese – Tra la prima e la seconda di servizio urlavano per infastidirmi”. Il capitolo si chiude con una provocazione di Paire, autore di una battuta sulle calotte da pallanuoto spesso indossate dal pubblico croato durante gli eventi sportivi: “Forse le calotte gli impedivano di sentire i richiami del giudice di sedia, la prossima volta meglio che restino in piscina”.
Dall’Australia alle Filippine
Benoit Paire vuole archiviare la delusione australiana – mai superato il terzo turno in carriera a Melbourne – e spera di poter staccare dal tennis per ricaricare le pile, anche se prima dovrà giocare in doppio insieme a Simone Bolelli: “Ho un amico che andrà nelle Filippine e forse mi unirò a lui, prima però devo giocare il torneo di doppio con Bolelli e manterrò la parola data – afferma Paire che con l’azzurro troverà Mahut e Herbert al primo round – Poi però voglio staccare, ho bisogno di posare la racchetta per una settimana perché è stata con me ogni giorno in questo mese e non riesco più a vederla. Quando prendo le pause mi rilasso, vado in spiaggia o in piscina e bevo qualche cocktail. Questo è ciò che mi piace”.
Paire già in passato ha manifestato problemi di stanchezza mentale, minacciando di prendere pause prolungate. Gennaio 2020 non lo ha aiutato con l’introduzione dell’ATP Cup che lo ha spremuto sin dalla prima settimana: “Sono lontano da casa dal 27 dicembre. Ho giocato in successione ATP Cup, Auckland e Australian Open senza ritagliarmi un secondo per qualcosa che non fosse il tennis”. Ha detto il francese che già un paio di anni fa dopo l’eliminazione al Masters 1000 di Montecarlo aveva spiegato di voler pensare anche a ciò che succede fuori dal campo da tennis. “Quando non sono felice si alimenta un circolo vizioso che mi toglie energie. Mi piace giocare a tennis, ma ci sono altre cose nella vita e delle volte vorrei non giocare per stare tranquillo a casa”. Le parole dette nel 2018.
I tie-break fatali nel 2020
Paire in fase di preparazione al primo slam dell’anno ha giocato molto anche grazie agli ottimi risultati raccolti. Dopo lo stato di forma mostrato nelle prime settimane era lecito per il francese aspettarsi qualcosa di più dall’Australian Open, il sorteggio di certo non ha aiutato e alla fine con Cilic è arrivata la resa nel parziale risolutivo. Il terzo K.O del 2020 come i primi due è arrivato al tie-break (versione al dieci nel quinto set dell’Australian Open). La striscia è iniziata contro Kevin Anderson, il tennista di Avignone dopo aver vinto il primo parziale 6-2 si arrende per due tie-break di fila al sudafricano. Il tie-break del terzo set è nuovamente fatale in Nuova Zelanda, la finale con il connazionale Ugo Humbert termina con il punteggio di 7-6 3-6 7-6 impedendo a Paire di vincere il quarto titolo della carriera nel circuito maggiore. Si arriva così alla sconfitta nell’happy slam, Benoit conferma l’alto livello mostrato prima di Melborune, ma ancora una volta si perde sul più bello.