PROCESSO SPORTIVO: L'ESTINZIONE
L'incubo sembrava svanito pochi giorni fa, invece si apre un nuovo capitolo – potenzialmente più doloroso – per Marco Cecchinato. Grazie a un cavillo regolamentare (estinzione del procedimento per un ritardo nel deposito della sentenza di primo grado), le accuse mosse dalla Giustizia Sportiva erano evaporate. Il siciliano era accusato di un comportamento antisportivo per aver utilizzato informazioni riservate al fine di trarre guadagni tramite scommesse sia per sé che per terzi, ma soprattutto era sospettato di aver perso volutamente contro Kamil Majchrzak al torneo Challenger di Mohammedia, l'8 ottobre 2015. Adesso, come riportato da più organi di stampa, il caso si riapre. E si espande a macchia d'olio. La Squadra Mobile di Palermo ha effettuato una serie di perquisizioni e sequestri, notificando un avviso di garanzia a nove persone, tra cui quattro tennisti e cinque scommettitori. Le operazioni si sono svolte a Palermo, Milano, Prato e Firenze. I giocatori oggetto di verifiche sono Cecchinato, Riccardo Accardi e Antonio Campo (già coinvolti nel procedimento sportivo), ai quali si è aggiunto il 25enne Ferdinando Bonuccelli, classe 1991, pure lui siciliano e con un passato da numero 891 ATP (le perquisizioni a Prato riguardano proprio Bonuccelli, che di recente si è trasferito a Carmignano). Il reato contestato sarebbe la frode sportiva: qualcosa di simile al caso di Daniele Bracciali e Potito Starace, il cui processo ordinario (presso il Tribunale di Cremona) vivrà il prossimo atto il 28 febbraio. Come doveroso in questi casi, ci vuole massima cautela. “Avviso di Garanzia” significa che esistono indagini a carico di alcune persone, nulla di più. Solo al termine delle stesse, il PM può chiedere il rinvio a giudizio che dovrà passare dal giudizio di un GIP. Partendo proprio dai punti-cardine del processo sportivo (vedi il match di Mohammedia), gli inquirenti avrebbero individuato una serie di incontri, addirittura una cinquantina, con i crismi del sospetto ormai noti agli appassionati: flusso anomalo di scommesse, come se gli scommettitori conoscessero in anticipo l'esito degli incontri.
RIEMERGONO VICENDE DEL PASSATO
Naturalmente non si tratterebbe di soli match con protagonista Cecchinato, anche perché si tornerebbe indietro di parecchi anni, addirittura fino al 2009. Oltre all'Italia, gli incontri sospetti si sarebbero giocati in Polonia e in Russia. Sembrerebbe che gli ispettori della TIU avrebbero scoperto un giro milionario, mentre in Italia i match truccati sarebbero una quarantina, per alcuni milioni di euro. Alcuni indizi farebbero pensare che si tratti dello stesso filone emerso dall'inchiesta BBC-Buzz Feed di gennaio: tra i match in Polonia ci sarebbe il celeberrimo Davydenko-Vassallo Arguello di Sopot 2007. Torna d'attualità il nome dello scommettitore palermitano Fabrizio Guttadauro: secondo le ipotesi investigative, sarebbe stato lui a gestire i rapporti con i giocatori e intascare un profitto di circa 800.000 euro. Raggiunto da Buzz Feed e BBC, negò il coinvolgimento e anche di essersi scambiato 82 SMS con Vassallo Arguello, affermando che gli avessero hackerato il telefonino. Niente di nuovo per chi segue le vicende, talmente frequenti da non sorprendere più. E' di pochi giorni fa la notizia dell'arresto di 34 persone, tra cui alcuni giocatori, per un giro simile che si sarebbe verificato in Spagna. Tornando al caso italiano, è doveroso evitare titoloni e sparate perché non esistono certezze e si corre il rischio di minare la reputazione di un presunto innocente. E' chiaro che il nome di Cecchinato, per le sue caratteristiche (è giovane, è stato top-100 ATP ed è nel giro della Coppa Davis), sia invitante per titoli a nove colonne, ma la storia insegna – non solo nel tennis – che le sentenze i proclami dei media lasciano il tempo che trovano, anzi, spesso vengono smentiti da carte e risultanze processuali. Ma le smentite e le notizie di assoluzioni non hanno mai la stessa visibilità delle sparate iniziali. Al di là delle (doverose) considerazioni di ordine generale, è chiaro che la posizione di “Ceck” sia piuttosto delicata, soprattutto sul piano dell'immagine e delle immediate conseguenze.
CECCHINATO, UN 2016 DIFFICILE
I giustizialisti sputeranno sentenze, e lui potrebbe scendere in campo in condizioni mentali difficili, come peraltro già accaduto in estate. I carteggi del procedimento sportivo erano chiari: nel suo rapporto con Accardi ha commesso una serie di leggerezze, dovute soprattutto all'inconsapevolezza di quello che stava facendo, più che al reale desiderio di violare le regole. Leggerezze che – al di là dei cavilli – meriterebbero una squalifica di media entità, non di più. Nelle prossime settimane, scopriremo se il pool palermitano (guidato dal Procuratore Aggiunto Salvatore De Luca, coadiuvato dai PM Dario Scaletta e Francesca Dessì) ha trovato elementi più gravi e/o concreti di quelli già noti. Attualmente Cecchinato è numero 187 ATP e dovrebbe iniziare la stagione con le qualificazioni al torneo ATP di Chennai. Vien da domandarsi con quale spirito scenderà in campo dopo una stagione durissima, vissuta a metà tra il campo da tennis e le aule dei tribunali, tra udienze e audizioni varie. Per adesso, l'azzurro ha scelto la strategia del silenzio o di brevissime dichiarazioni: se davvero la vicenda dovesse avere una sua concretezza, forse sarebbe opportuna una presa di posizione per chiarire il suo punto di vista. Come sempre, nei seguiremo la vicenda con la massima attenzione, evitando inutili sensazionalismi ma provando a entrare nel merito. Perché i processi si basano sui fatti, e non sulle persone.
IL REPORT SU DAVYDENKO-VASSALLO ARGUELLO
PROCESSO SPORTIVO: L'ESTINZIONE DEL CASO CECCHINATO