Molti ricorderanno il pandemonio mediatico dell’Australian Open, quando l’inchiesta congiunta BBC-Buzz Feed ha fatto tremare le fondamenta del tennis con presunte rivelazioni su partite truccate o quantomeno sospette. L’inchiesta era ben condotta ma non faceva nomi (forse per evitare azioni legali) e ha avuto una seconda parte, con minore risonanza, quasi interamente dedicata ai tennisti italiani. Da allora, non è successo nulla. Sembra che tutti se ne siano dimenticati. In quei giorni di piena bagarre, era spuntata l’ipotesi di un match truccato proprio a Melbourne, un doppio misto con in campo David Marrero e Lara Arruabarrena, sconfitti nettamente da Lukasz Kubot e Andrea Hlavackova. Il match finì 6-0 6-3 per il duo ceco-polacco e si diffuse la voce di una possibile combine, mettendo in mezzo il doppio spagnolo. La Tennis Integrity Unit ha messo in moto un’inchiesta durata qualche mese e ha stabilito che gli spagnoli sono innocenti. L’ufficialità è stata raccolta dal Wall Street Journal, che riporta le frasi del portavoce TIU Mark Harrison. “I dettagli delle indagini rimarranno confidenziali, ma non esiste nessuna prova su un’eventuale attività di corruzione. Per questo, non sarà intrapresa nessun’altra azione contro i giocatori coinvolti”. Il caso era diventato di dominio pubblico dopo che il New York Times aveva evidenziato le preoccupazioni di Pinnacle Sport (una delle più note agenzie di scommesse): essendoci un flusso anomalo di giocate, hanno sospeso le scommesse e non hanno pagato le vincite. Un portavoce di Pinnacle disse che poche persone puntarono forti cifre su un risultato sfavorevole a Marrero-Arruabarrena. Il proliferare delle scommesse fa sì che si possa giocare anche su match senza particolare visibilità.. Il primo turno di un doppio misto rientra nella casistica: ma con la tecnologia si arriva a tutto, anche a scoprire che Marrero zoppicava tra un punto e l’altro e ha sbagliato parecchi colpi semplici. Lui disse di essere infortunato. Gli altri tre protagonisti del match non hanno voluto rilasciare commenti, salvo qualche sfogo della Arruabarrena sui social network.
“Sapevo di non aver fatto niente di male, quindi stavo bene – ha detto Marrero, unico disponibile a parlare con il WSJ – ma sono comunque contento che sia tutto finito”. Lo spagnolo, considerato uno dei playboy del tour, ha spiegato di cosa si sono occupate le indagini. “Hanno esaminato il mio telefono, così come quelli degli altri tre. Si sono messi in contatto con me e hanno svolto l’intera procedura”. A indagine terminata, la Tennis Integrity Unit ha nuovamente contattato lo spagnolo e gli ha detto che era tutto OK. Nella sua nota inviata al noto giornale americano, Harrison ha precisato che la TIU si impegna a scovare eventuali pratiche corrotte, ma anche a proteggere i giocatori che sono vittime di ingiuste speculazioni. Come è noto, il corpo investigativo che indaga per preservare l’integrità dello sport è nato nel 2008 e ad oggi ha squalificato 21 persone, tra cui 17 giocatori, tre funzionari e un manager. Di queste, sei sono state radiate. Ma si tratta di nomi non così conosciuti al grande pubblico e, soprattutto, ritenute colpevoli di atti illeciti in occasione di eventi minori.
Il caso di Marrero-Arruabarrena é la classica situazione in cui l’agenzia di scommesse rileva un flusso anomalo di scommesse, le sospende sulla partita incriminata e mette tutto in mano alle autorità. Marrero si proclamò subito innocente. Quella di Melbourne fu la sua decima sconfitta consecutiva in doppio misto, un dato che gli scommettitori conoscevano molto bene. Così come sapevano che Pinnacle era il bookmakers con le quote migliori. Lo spagnolo si è detto “scosso” e “sorpreso” dalla reazione dei media, ma per sua fortuna la vicenda è rimasta sottotraccia e si è chiusa senza danni. Nel frattempo è al lavoro una commissione indipendente, il cui lavoro terminerà a inizio 2017. La commissione stabilirà se esistono falle nell’attuale sistema anti-corruzione, oggetto di forti critiche (e accuse di scarsa trasparenza) da parte dell’opinione pubblica. Per venire incontro alla necessità di trasparenza, la TIU ha deciso di pubblicare un report con cadenza trimestrale in cui vengono segnalate alcune statistiche. Ad esempio, nel primo trimestre del 2016 sono arrivate 48 segnalazioni di match sospetti. Uno di questi era il doppio misto di cui abbiamo parlato. Un altro riguardava il circuito WTA, mentre per il resto ci si limita ai tornei minori. In tutto il 2015, i match segnalati sono stati 246. L’articolo del WSJ, a firma di Tom Perrotta, chiude con un pizzico di ironia. Nel doppio misto del Roland Garros 2016 non compare il nome di David Marrero. “Semplice: non avevo la classifica sufficiente” ha detto l’iberico. A Parigi, l’abbiamo visto con i nostri occhi, si muoveva sotto traccia Nigel Willerton, capo della TIU.