Sconfitte con qualche rimpianto per Flavia Pennetta e Roberta Vinci al Premier di Stoccarda. Nel giorno della Liberazione, in Germania schiereremo soltanto la Errani.

Di Gianluca Roveda – 24 aprile 2014

 
Nel giorno della Liberazione, l’Italtennis sperava di schierare almeno un paio di giocatrici (se non tre) nei quarti del WTA Premier di Stoccarda, guarda caso proprio in Germania. Ma il tennis non si fa condizionare dalle suggestioni storiche, così ci resta soltanto Sara Errani. Sconfitte con qualche recriminazione per Roberta Vinci e Flavia Pennetta, battute rispettivamente da Agnieszka Radwanska e Jelena Jankovic. La classifica dava ragione alle avversarie, ma c’erano alcuni precedenti che autorizzavano qualche speranza. In effetti, la Vinci è partita piuttosto bene contro la Radwanska (reduce da un duro weekend di Fed Cup, in cui ha regalato il World Group alla sua Polonia). Con le sue velenose variazioni, Roberta ha creato più di un problema alla polacca, abituata a contenere le bordate ma non i tagli assassini. La Vinci aveva una palla break sul 2-2, ma non la sfruttava. Break mancato, break subito. Sul 4-2 arrivava il punto di svolta nel match: Roberta aveva una palla break per tornare in partita, ma una volèe della Radwanska veniva giudicata buona nonostante l’azzurra l’avesse valutata fuori. Il break subito al sesto gioco restava l’unico della partita, anche se la Vinci aveva un’ultima chance sul 5-3 (quando si è trovata 30-40 sul servizio della Radwanska). Tante occasioni perdute l’hanno innervosita, riducendo il secondo set a pura accademia. Agnieszka saliva rapidamente sul 4-0 e chiudeva per 6-2. Peccato, perché le sensazioni del primo turno avevano fatto sperare che Stoccarda potesse essere un punto di svolta di una stagione fino ad oggi fallimentare (3 vittorie e 11 sconfitte). L’impressione è che Roberta abbia bisogno di una vittoria di prestigio per restare sui livelli accarezzati nelle ultime due stagioni. Ce la può fare, perché il fisico sembra ancora integro. Chissà che il Foro Italico, torneo che ha sempre sofferto parecchio, non le dia la spinta tanto attesa.
 
PENNETTA SENZA SERVIZIO
C’era molta curiosità per assistere alla sfida di Flavia Pennetta a Jelena Jankovic. Miami a parte, era il primo vero test per Flavia dopo l’exploit di Indian Wells. L’incontro è stato collocato sul Campo 1 (la TV tedesca ha privilegiato Goerges-Ivanovic), ma questo non ha scoraggiato un gruppo di ragazze che hanno sostenuto Flavia per la sua avventura tedesca. Anche per questo, le avrà dato fastidio cedere con il punteggio di 3-6 6-2 6-3. Dopo un buon primo set, Flavia ha completamente perso il colpo più importante: il servizio. Una percentuale del 31% è troppo poco contro un’ottima colpitrice come la Jankovic. “Appena provo a spingere, la palla mi finisce lunga” ha detto Flavia a un cambio di campo con coach Salvador Navarro. Con questo handicap, la Pennetta ha ceduto il servizio per cinque volte. L’impressione, al di là delle percentuali e dei doppi falli, è che Flavia sia condizionata psicologicamente dallo scarso rendimento in questo fondamentale, come se si irrigidisse e si sentisse meno sicura. Nonostante tutto, ha perso di misura contro un’avversaria in buona forma e sempre molto insidiosa sul rosso. L’impressione è che la corsa alle prime 10 sia tutt’altro che terminata. I prossimi tornei saranno decisivi in questo senso: al di là di questo, urga alzare la percentuale di prime. Flavia deve raggiungere almeno il 50%, anche senza chiedere troppo, in modo da affrontare lo scambio con più serenità. L’ìunico rimpianto per questo match è la palla break sul 2-3 nel secondo: l’avessa sfruttata, magari, sarebbe stato un match diverso. Consolazione? I punti pesanti si conquistato altrove. E Flavia lo sa.