ROLAND GARROS – Nel giorno delle giovanissime, un'altra ragazza mostra tutte le sue qualità: Anna Schmiedlova donferma un feeling speciale con la terra parigina e batte Venus. E adesso non c'è neanche Serena…
Di Alessandro Mastroluca – 29 maggio 2014
“È la più bella vittoria della mia carriera”. Anna Schmiedlova non aveva mai battuto un'avversaria con una classifica così alta come Venus Williams, numero 30 del mondo. A Parigi, la 19enne di Kosice ha completato una piccola grande impresa. Il successo più prestigioso della sua giovane carriera le vale la prima qualificazione al terzo turno di un major, nel suo Slam preferito, e la quasi certezza di ritoccare il suo best ranking di numero 56 raggiunto la settimana scorsa. E il sogno potrebbe non finire, perché ad attenderla non c'è Serena Williams, ma la spagnola Garbine Muguruza che ha concesso quattro game alla numero 1 del mondo (62 62) e ha lasciato uno Slam senza le prime due teste di serie per la prima volta nell'Era Open. Non è la prima volta, invece, che le sorelle Williams perdono lo stesso giorno in un major. Era già successo a Parigi nel 2004, quando furono eliminate dalla futura campionessa Myskina e da Capriati, e a Wimbledon, nel 2011, quando Serena ha ceduto a Marion Bartoli e Venus alla bulgara Pironkova, curiosamente proprio per 62 62.
PARIS, MON AMOUR
Tra Schmiedlova e Parigi c'è un legame alchemico che fa miracoli. Nel 2012, pur non partendo tra le teste di serie, riuscì ad arrivare in finale al Roland Garros junior e a vincere un set prima di farsi rimontare da Annika Beck, prima tedesca a conquistare il titolo dal 2003 (Anna-Lena Groenefeld). L'anno scorso ha passato le qualificazioni e battuto al primo turno Yanina Wickmayer, in un match che considera tra i migliori che abbia mai giocato. Ha un tennis completo, che può adattarsi a tutte le superfici, e un solido rovescio, colpo cui si è affidata per il vincente che le ha dato la vittoria contro Venus. La terra, però, è la sua superficie migliore. Sul rosso si è rivelata al mondo, con lo squillante 6-3 6-0 dell'anno scorso a Katowice a Alize Cornet, che quest'anno sullo stesso campo ha vinto il titolo su Camila Giorgi. Non è da tutti firmare la prima vittoria su una top-50 alla prima partita in carriera nel tabellone principale di un torneo WTA. “Il Roland Garros è sicuramente il mio torneo preferito – dice la slovacca – la terra è particolarmente veloce, quindi si adatta bene al mio gioco”. E contro Venus, si è visto eccome. Nonostante il rapido 6-2 con cui Venere chiude il primo set, Schmiedlova non perde campo. È in fiducia, arriva dalla vittoria a Trnava su Zahlavova-Strycova, il suo nono titolo ITF, e dalla finale persa a Praga contro Heather Watson nelle ultime due settimane. A Pasqua, si era fatta sorprendere da Katarina Jokic al Città di Firenze, avviando comunque un mese di buone prestazioni e continuità di risultati. Il modo migliore per non scoraggiarsi e girare il match.
A VENUS L’ONORE DELLE ARMI
Venus si trova avanti di un set e di un break, ma Schmiedlova ribalta la situazione, completa il 6-3 con due vincenti sugli ultimi due punti e allunga sul 3-0 in avvio di terzo set dopo un game durato oltre sette minuti. Venus trova il controbreak, ma i suoi colpi perdono profondità e gli errori aumentano, saranno 47 a fine partita contro i 20 della slovacca. Non è certo facile, nemmeno per Venus, affrontare nei primi due turni dello Slam a lei meno congeniale due avversarie che hanno in totale due anni più di lei. L'orgoglio della campionessa viene fuori quando salva due match point sul 3-5 15-40, ma può fare poco altro per evitare il 2-6 6-3 6-4. Da Wimbledon 2011, ha sempre perso al primo o secondo turno in tutti gli slam che ha giocato a eccezione degli Australian Open 2013 quando si è fermata al terzo. Eppure continua a lottare, per lei, per tutti i malati di sindrome di Sjogren, continua a dare sempre tutto quello che ha. Ed è da questi dettagli che si giudica una campionessa. Schmiedlova, che si allena al centro tecnico nazionale di Kosice con Milan Martinec insieme alla sorella Krystina, ha iniziato la sua scalata ai vertici del tennis da poco meno di un anno. È entrata nelle prime 100 solo lo scorso luglio, dopo Wimbledon e la finale persa da Stefanie Vogt all'ITF di Biarritz. In dieci mesi è arrivata alle soglie della top-50, e continua a guardare lontano. “Ora voglio battere l'altra Williams” ha commentato con l'ottimismo e l'ingenuità dei suoi quasi vent'anni a fine partita. Non le servirà per arrivare negli ottavi. E si può star certi che non le dispiaccia poi così tanto.o.
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