Rio de Janeiro incorona una fantastica Francesca Schiavone, che batte in finale Shelby Rogers. Pablo Cuevas si aggiuddica l’Atp 500, superando in semifinale Nadal e in finale Pella…

Di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

Non c'è due senza tre. Dopo Vinci ed Errani, non si arresta il momento magico del tennis italiano in rosa. Il tris azzurro è servito da Francesca Schiavone che trionfa a Rio de Janeiro.

 

Francesca Schiavone risorge ancora una volta. A tre anni di distanza dal suo ultimo titolo (Marrakech 2013) e a due dalla sua ultima finale (Hong Kong 2014), la 35enne azzurra trionfa sulla terra battuta del Wta International di Rio de Janeiro ($250.000). In finale la Leonessa batte in rimonta la 23enne Shelby Rogers con lo score di 2-6 6-2 6-2. Questo successo, che è il 7°, consente a Schiavone di rientrare tra le prime 100 giocatrici del mondo (vi era uscita alla fine dell'estate scorsa dopo 15 stagioni consecutive). Le vittorie italiane nel circuito maggiore femminile diventano così 71.

 

Nel suo cammino brasiliano, Francesca è uscita vincitrice anche da due autentiche battaglie: contro la colombiana Mariana Duque Marino (secondo turno) e contro la qualificata olandese Cindy Burger (quarti di finale), alla quale ha anche una palla match.

 

 

Rio non incorona però solo Schiavone, ma anche Pablo Cuevas. In una finale tra giocatori non compresi tra teste di serie, che in un Atp 500 non accadeva da Valencia 2011 (Granollers su Monaco), l'uruguayano sconfigge l'argentino Guido Pella con il punteggio di 6-4 6-7(5) 6-4. Per il 30enne Cuevas è il 4° sigillo. Per la prima volta nella storia dell'Atp, un giocatore si aggiudica un titolo sconfiggendo consecutivamente cinque giocatori mancini; tra questi anche Rafael Nadal, ko in semifinale. Il finalista Pella, al suo primo ultimo atto del circuito maggiore, festeggia l'ingresso nella top-50 dopo aver rischiato grosso all'esordio, quando ha salvato tre match-balls contro John Isner.