Dopo Osaka, Francesca rinuncia pure al “WTA” russo dove vinse nel 2009: è al lavoro nel centro FIT di Tirrenia per essere al top al Masters…

di Fabio Bagatella – foto Getty Images

 

I “WTA Championships” a Doha e la finalissima di Federation Cup 2010 a San Diego: tutto in quindici giorni tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. In vista di un finale di stagione letteralmente pirotecnico, Francesca Schiavone decide di prendersi tutto il tempo per prepararsi nel migliore dei modi. Settimana scorsa la rinuncia ad Osaka, per la leonessa forfait anche la prossima in quel di Mosca.

 

Francesca Schiavone non gareggerà nel “WTA” moscovita che inizierò lunedì 18 ottobre. Dopo la rinuncia all’HP Open di Osaka, dove la milanese raggiunse l’ultimo atto nel 2009, la milanese opta per rinunciare anche alla più ricca Kremlin Cup di Mosca ($1,000,000; hard/indoors), che l’anno scorso aveva registrato proprio l’importante successo della leonessa.

 

La campionessa dell’ultimo Roland Garros sta preparando gli ultimi due prestigiosi appuntamenti stagionali, il Masters in Quatar e la finale di Fed Cup negli USA, al Centro Tecnico Federale di Tirrenia. Con la milanese il suo staff al gran completo compresi Renzo Furlan, direttore del centro, Corrado Barazzuti, capitano di Coppa Davis e Fed Cup, e Stefano Barsacchi, preparatore atletico della tennista.

 

Pare più che mai pronta a sfoderare i consueti e consolidati “artigli” la nostra leonessa: “Sto bene e voglio continuare ad affrontare difficoltà, ostacoli e grandi match. Sono molto curiosa di arrivare a Doha e vivere in prima persona il Masters, l’olimpo del tennis, felice e fiera di esserne parte e desiderosa di avere la possibilità di fare, fare e ancora fare…”.

 

Per Francesca Schiavone, che nell’ultima classifica WTA ha eguagliato il suo best ranking (no. 6) toccato a giugno dopo la vittoria al Roland Garros, si tratta del primo Masters della carriera. Erano riuscite nell’impresa solo Raffaella Reggi (1986, 1987, 1989) e Silvia Farina (2001, 2002): all’epoca erano però le top 16 WTA a qualificarsi per i “Championships”, mentre oggi sono le prime otto. Per le azzurre comunque poche soddisfazioni: una sola vittoria, quella della Reggi contro Hana Mandlikova nel 1987, e cinque sconfitte, l’ultima della Farina contro Jennifer Capriati.

 


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