La nota banca britannica, main sponsor delle ATP World Tour Finals, è piombata in uno scandalo finanziario. Che farà l’ATP? Manterrà la partnership o percorrerà altre strade?
Roger Federer ha vinto l’ultima edizione delle Barclays ATP World Tour Finals
Di Riccardo Bisti – 23 luglio 2012
Se escludiamo i tornei del Grande Slam (e le Olimpiadi, ma solo per quest’anno), l'evento tennistico più importante è il Masters di fine anno. Dal 2009 si svolge a Londra e ha preso il nome di “ATP World Tour Finals”, grande evento in cui si radunano i migliori otto giocatori del mondo (e le migliori otto coppie di doppio). Sempre dal 2009, il Masters è patrocinato dalla prestigiosa banca Barclays, società che offre i suoi servizi finanziari da più di 300 anni. La partnership è efficace: uno sponsor di alto livello per una competizione di scala globale. Ma è giusto domandarsi cosa può accadere dopo che la Barclays è coinvolta in uno scandalo di grosse proporzioni. Lo scorso mese, infatti, è emerso che Barclays e altre banche con sede in Gran Bretagna hanno manipolato il tasso interbancario (LIBOR) nel periodo tra il 2005 e il 2009, ovviamente per aumentare i profitti. Il LIBOR viene utilizzato per determinare i tassi di interesse per ogni tipo di prestito. In due parole, Barclays ha fatto credere di trovarsi in una situazione finanziaria più difficile e precaria rispetto a quella reale. Barclays è già stata messa in ginocchio da una multa-record di 453 milioni di dollari, ma il peggio potrebbe ancora arrivare: alcuni media britannici, infatti, sostengono che la compagnia potrebbe affrontare cause legali per la cifra-monstre di 7,1 miliardi di dollari.
Nei giorni scorsi si sono verificate le dimissioni dell’amministratore delegato Bob Diamond. Dopo di lui, ha abbandonato la barca anche il direttore operativo Jerry del Missier. Nonostante i vari guai, il sito ufficiale di Barclays mette in bella mostra la notizia del prolungamento fino al 2016 della partnership con la Permier League, il campionato di calcio inglese. Lo scorso 14 luglio, il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Marcus Agius, ha scritto una lettera aperta indirizzandola a tutti i clienti, in cui si è brevemente scusato per le azioni della compagnia. Tutto questo cosa può significare per il circuito ATP e il suo Masters di fine anno? Da qui a novembre mancano 4 mesi, e la partnership con Barclays obbliga (giustamente) a menzionare di continuo il main-sponsor e a visualizzare costantemente il suo logo. Lo scandalo c’è ed è preoccupante, anche perché le cose potrebbero peggiorare. Se Barclays dovesse avere un ulteriore crollo d’immagine, converrebbe all’ATP mantenere la partnership? Di certo non ci sarebbe tempo – soprattutto in tempi di crisi – per trovare un nuovo main sponsor, ma la stessa associazione giocatori potrebbe utilizzare i propri profitti per sponsorizzare il torneo. In passato è successo qualcosa del genere nel baseball, al team degli Houston Astros. Nel 2000 hanno inaugurato il loro stadio, vendendo il nome al colosso energetico Enron in cambio di 100 milioni di dollari da spalmare su 30 anni. Nell’ottobre 2001 è emerso lo scandalo finanziario Enron: il febbraio successivo gli Astros hanno riacquistato il resto dei diritti sul nome dell’impianto ed hanno rimosso il nome e il logo Enron da tutto il materiale di merchandising. Il tennis farà altrettanto o andrà per la sua strada?
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