COPPA DAVIS – Incredibile a Belgrado: Obradovic manda in campo Djokovic anche nel doppio con Zimonjic, ma i due crollano contro Golubev/Nedovyesov. Kazakhstan avanti 2-1, ma la Serbia resta favorita. Sul 2-1 Germania, Croazia, Gran Bretagna e Argentina.
Novak Djokovic (SRB) b. Aleksandr Nedovyesov (KAZ) 6-1 6-2 6-3
Mikhail Kukushkin (KAZ) b. Viktor Troicki (SRB) 7-5 6-2 6-4
Golubev/Nedovyesov (KAZ) b. Djokovic/Zimonjic (SRB) 6-3 7-6 7-5

 
È necessaria una premessa: nonostante tutto la Serbia rimane favorita. Ma che colpo a Belgrado! Dopo l’1-1 della prima giornata il Kazakhstan passa addirittura in vantaggio, confermando una volta di più di essere uno dei team più temibili della Coppa Davis. Non hanno punte di diamante, non hanno una storia alle spalle e nemmeno chissà quale appeal, eppure sono nel World Group per il sesto anno consecutivo e vantano vittime importanti: Svizzera (con Wawrinka), Repubblica Ceca, Belgio e Italia. E a quanto pare non si vogliono accontentare. Gli eroi della seconda giornata si chiamano Andrey Golubev e Alexander Nedovyesov: in singolare (al momento) sono entrambi fuori dai primi 150 del mondo, e non sono degli specialisti del doppio, ma con la t-shirt gialla si trovano a meraviglia. Avevano già battuto Federer e Wawrinka, e hanno fatto il bis contro Nenad Zimonjic e il numero uno del mondo Novak Djokovic. Bogdan Obradovic deve avergli chiesto di scendere in campo visto l’inatteso pareggio della prima giornata, per avere più chance possibile di salire 2-1 e non correre rischi. Ma anche con il loro assetto migliore i serbi hanno preso una sonora batosta, scandita dal baccano del pubblico kazako, poco numeroso ma tanto rumoroso. La Pionir Hall di Belgrado, da poco ribattezzata Aleksandar Nikolic Arena, è solita diventare una bolgia per gli incontri di basket fra le storiche rivali Stella Rossa e Partizan, ma gli appassionati di tennis non hanno saputo replicare lo stesso effetto e ne hanno approfittato i kazaki, praticamente perfetti per tutto l’incontro. Hanno subito un solo break, curiosamente nel set vinto più agevolmente (il primo), poi hanno gestito alla grande i momenti delicati, pur con di fronte due numeri uno – Nole di singolare, il compagno lo è stato nel doppio – e pluricampioni Slam. A tratti Djokovic è parso addirittura confuso, non riuscendo a fare la differenza e rendendo del tutto vano il tentativo del suo capitano. Poco male: contro i kazaki di oggi avrebbe perso qualsiasi coppia a disposizione dei serbi, che ora si trovano nella spiacevole situazione di dover rimontare. Anche se come accennato i favoriti sono comunque loro. Per Djokovic ci sarà Kukushkin, un avversario che di certo non lo può spaventare, mentre sull’eventuale 2-2 Viktor Troicki dovrebbe trovarsi di fronte Nedovyesov, ma non è da escludere che il cittì kazako Doskarayev scelga a sorpresa di mischiare le carte. Lo scorso anno l’Italia si aspettava Golubev e ha trovato – suo malgrado – Nedovyesov. Stavolta potrebbe succedere il contrario. Troicki sa gestire la tensione, l’unica volta che è sceso in campo sul 2-2 è stata la finale del 2010 in cui ha piallato Michael Llodra e dato l’Insalatiera ai suoi, ma visto come ha giocato nella prima giornata…
 
GERMANIA – REPUBBLICA CECA 1-2
Philipp Kohlschreiber (GER) b. Lukas Rosol (CZE) 3-6 6-3 6-4 2-6 6-3
Tomas Berdych (CZE) b. Alexander Zverev (GER) 7-6 1-6 4-6 7-6 6-4
Berdych/Stepanek (CZE) b. Kohlschreiber/Petzschner (GER) 7-6 7-5 6-4

 
Se si lanciassero in doppio anche nel circuito mondiale, Tomas Berdych e Radek Stepanek sarebbero probabilmente una delle più forti (la più forte?) coppia del mondo. L’hanno dimostrato un sacco di volte in Coppa Davis, l’ultima nella sfida contro la Germania, siglando la loro vittoria numero 16 in 18 uscite. Secondo il capitano ceco Jaroslav Navratil il segreto è il loro affiatamento fuori dal campo, ma anche nel rettangolo di gioco si completano alla grande. Berdych ci mette solidità e peso, Stepanek estro e qualità, e per gli avversari sono dolori. La coppia tedesca Kohlschreiber/Petzschner ha giocato alla pari per tre set, ma non è un caso che li abbia persi tutti, per un 7-6 7-5 6-4 forse un po’ ingeneroso ma sostanzialmente giusto. Ai cechi sono bastati due break, entrambi sul servizio di Petzschner (ma non sempre significa che la ‘colpa’ sia principalmente sua) per prendersi un punto fondamentale, che li porta sul 2-1 e con grandi possibilità di chiudere nel primo singolare di domani. Toccherà a Berdych, che oggi ha raggiunto quota 50 successi in Davis, provare a dare ai suoi una vittoria tutt’altro che scontata, specialmente visto come si era messa ieri, col ceco sotto 2 set a 1 contro Zverev e chiamato a difendere quattro pericolosissime palle-break nel quarto set. Tomas sfiderà Kohlschreiber, che non ha ripagato la fiducia di capitan Kohlmann. Forse ancora provato dalla lotta (più mentale che fisica) dal day 1, ‘Kohli’ ha fatto rimpiangere la scelta che l’ha preferito a Dustin Brown, meno giocatore ma più imprevedibile e magari capace di scombussolare un po’ le carte.
 
AUSTRALIA – STATI UNITI 1-2
John Isner (USA) b. Sam Groth (AUS) 7-6 6-2 6-2
Bernard Tomic (AUS) b. Jack Sock (USA) 7-6 6-3 3-6 6-4
Bryan/Bryan (USA) b. Hewitt/Peers (AUS) 6-3 6-3 4-6 4-6 6-3

 
Leggi “La partita della superficie sbagliata”
  
BELGIO – CROAZIA 1-2
Marin Cilic (CRO) b. Kimmer Coppejans (BEL) 7-5 6-3 7-5
David Goffin (BEL) b. Borna Coric (CRO) 6-3 6-2 2-6 3-6 6-3
Dodig/Skugor (CRO) b. Bemelmans/Goffin (BEL) 7-6 6-3 6-1


Per il Belgio era praticamente un match da dentro o fuori, per la Croazia no. Ed è per questo che il capitano belga Van Herck ha deciso di cambiare il doppio scelto alla vigilia, spedendo in campo il suo miglior giocatore, mentre Zeljko Krajan ha confermato Ivan Dodig e Franko Skugor (inizialmente convocato solo come riserva) e alla fine ha avuto ragione lui. Anzi, straragione. Lo dice il punteggio del doppio, 7-6 6-3 6-1 per gli ospiti, che contro Bemelmans e Goffin hanno lottato solo nel primo set, per poi passeggiare negli altri due. E il peggiore in campo è stato proprio Goffin, segno che non sempre il miglior tennista dei quattro è poi quello che riesce a fare la differenza. E così, la Liegi che lo scorso anno lanciò la cavalcata belga interrotta solo da Murray&co nella finale di Gand, stavolta potrebbe rivelarsi infausta, con Marin Cilic pronto a chiudere i conti nella giornata di domenica, alla quale arriverà con appena tre set nelle gambe, contro gli otto di Goffin. Non dovesse farcela il campione dello Us Open 2014, i croati avrebbero un secondo match-point nelle mani di Borna Coric, atteso da Coppejans o Bemelmans. Il primo garantisce qualcosa in più sul rosso, il secondo ha maggiore esperienza e forse anche qualche qualità in più, ma Coric parte super favorito. E uno che punta a diventare un campionissimo un singolare sul 2-2 lo perde molto molto difficilmente.
 
 
GRAN BRETAGNA – GIAPPONE 2-1
Andy Murray (GBR) b. Taro Daniel (JPN) 6-1 6-3 6-1
Kei Nishikori (JPN) b. Daniel Evans (GBR) 6-3 7-5 7-6
Murray/Murray (GBR) b. Nishioka/Uchiyama (JPN) 6-3 6-2 6-4
 

Un’oretta di allenamento al mattino e poi la comunicazione a Leon Smith: “gioco io”. Andy Murray ha deciso di non lasciare nulla al caso e l’ha fatto bene, spalleggiando il fratello Jamie in una facile vittoria contro la coppia giapponese Nishioka/Uchiyama. Che Nishikori non ami giocare il doppio non è una novità: in dieci convocazioni è sceso in campo appena due volte e nel circuito non lo gioca mai, ma la sfida di Birmingham pareva quella ideale per farlo, vista l’enorme differenza di qualità che lo separa dagli altri membri del suo team. Invece il numero uno dei nipponici ha lasciato il campo ai compagni, battuti 6-3 6-2 6-4 senza colpo ferire. Nishioka è stato ottimo da juniores e si sta avvicinando ai primi 100, Uchiyama in doppio sa il fatto suo e vale sicuramente di più della sua classifica, ma contro una coppia come i Murray (e pure se Andy avesse lasciato il posto a Inglot) la differenza è troppo ampia. Ci hanno provato ma hanno raccolto poco, finendo sotto per 2-1. Sin qui alla Barclaycard Arena tutto è andato secondo pronostico, persino ogni singolo set. Ma il bello viene soltanto ora, con l’unica sfida settimanale fra top-10 ad aprire la giornata decisiva. I precedenti sono abbastanza sbilanciati dalla parte di Murray, avanti 5-1, ma Nishikori ha vinto l’unico giocato indoor e peraltro in Gran Bretagna, alle ATP Finals del 2014. Ai padroni di casa conviene augurarsi sia solo un brutto segnale, perché l'eventuale 2-2 rimetterebbe tutto in gioco. Ed Evans, per quanto possa giocare un gran tennis, non è una garanzia.
 
POLONIA – ARGENTINA 1-2
Guido Pella (ARG) b. Michal Przysiezny (POL) 6-1 6-4 7-6
Leonardo Mayer (ARG) b. Hubert Hurkacz (POL) 6-2 7-6 6-2
Kubot/Matkowski (POL) b. Berlocq/Olivo (ARG) 6-3 6-4 6-4
 

Arriva dal doppio la prima vittoria nel World Group di Coppa Davis nella storia del tennis polacco. Dopo il netto 0-2 della prima giornata, i padroni di casa hanno accorciato le distanze grazie al comodo successo degli specialisti Lukasz Kubot e Marcin Matkowski, passati 6-3 6-4 6-4 contro Carlos Berlocq e Renzo Olivo. Ai due tennisti dell’est, decisamente più a loro agio in doppio rispetto ai rivali, è bastato un break per set per chiudere in due ore e spiccioli, e tenere viva una flebile speranza. Il capitano Radoslaw Szymanik ha già messo le mani avanti, candidando Lukasz Kubot per l’eventuale singolare decisivo contro Guido Pella. Sarebbe una mossa interessante, perché l’esperto polacco vanta un passato da numero 41 (e pure un quarto a Wimbledon) e in una situazione così delicata può sicuramente offrire più garanzie rispetto al 19enne Hurkacz. “Lukas non gioca in singolare da molto tempo, ma è pronto”. Gli crediamo, ma il punto è un altro: sul 2-2 bisogna arrivarci, e loro ce la faranno molto difficilmente. A patto che l’acciaccato Michal Przysiezny non sfoderi una vera e propria impresa da Davis contro Leo Mayer.
 
FRANCIA – CANADA 3-0
Gael Monfils (FRA) b. Frank Dancevic (CAN) 6-3 6-1 6-3
Gilles Simon (FRA) b. Vasek Pospisil (CAN) 7-5 6-3 6-3
Gasquet/Tsonga (FRA) b. Bester/Pospisil (CAN) 7-6 6-1 7-6