Alexander Zverev riapre un match quasi compromesso contro Grigor Dimitrov, la spunta 7-5 al terzo e conquista per la prima volta il terzo turno in un Masters 1000. Ha iniziato la stagione alla grande: è già pronto per giocarsela coi top player?Nell’ultimo periodo hanno avuto grande risonanza i risultati di Taylor Fritz. Con una serie di vittorie il teenager californiano ha fatto irruzione fra i primi 100 del mondo ad appena 18 anni, risvegliando i sogni degli statunitensi, che attendono un titolo Slam dal 2003, quando Andy Roddick alzò al cielo il trofeo dello Us Open. Eppure, Fritz non è il miglior ’97 del ranking ATP: davanti a lui c’è Alexander Zverev, che fra i primi 100 ha messo piede quasi dodici mesi fa, e sin qui ha anche ottenuto risultati migliori. Il suo avvio di stagione è stato ottimo: gli è mancata la finale, conquistata dal coetaneo a Memphis, ma in compenso è arrivata una semifinale a Montpellier, i quarti a Rotterdam e pure un bel risultato al BNP Paribas Open di Indian Wells. Prima di mettere piede in California, il tabellino di Zverev a livello ATP diceva 24 vittorie, ma solo due fra Slam e Masters 1000. A Coacchella Valley le ha raddoppiate, centrando per la prima volta il terzo round in un torneo così prestigioso. E l’ha fatto da giocatore di spessore, con due rimonte una via l’altra: la prima contro Ivan Dodig, la seconda – e molto più importante – contro Grigor Dimitrov, sconfitto 6-4 3-6 7-5 al termine di un match prima favorevole, poi quasi sfuggito di mano, quindi vinto con un pizzico di fortuna. Già, perché a sottolineare la differenza fra il suo percorso, sempre più interessante, e quello del bulgaro, che dopo aver toccato la top 10 si è un po’ arenato, ci si è messo anche il nastro, come se anche la sorte avesse voluto dire la sua. Nell’ultimo game del match ha strizzato l’occhio a una risposta di Zverez, rendendola vincente e regalandogli due match-point, mentre qualche istante dopo ha risposto un secco “no” a un diritto di Dimitrov, consegnando al tedesco l’ultimo punto dell’incontro.
CARATTERE VINCENTE
Fortuna a parte, Zverev ha meritato il successo perché ha mostrato di avere carattere. Nel primo set è stato chirurgico: ha salvato l’unica palla-break concessa, sfruttato la sola a proprio favore, e chiuso 6-4 in una trentina di minuti. Ma le cose si sono presto messe male. Nei primi due turni di risposta del secondo set ha mancato cinque palle-break, poi ha perso servizio e set, contro un Dimitrov sempre più incisivo. Il bulgaro ha alzato il livello, ha fatto un passo avanti e iniziato a far male, fino a salire 2-0 nel terzo, con tre palle-break consecutive per ammazzare il match. Mollare sarebbe stato fin troppo facile, c’era la scusa pronta: “ci ho provato e non ci sono riuscito”. Invece no. Zverev le ha cancellate tutte (e poi anche una quarta), tre game più in là ha festeggiato il 3-3 e poi ha prevalso nel testa a testa. Che non è proprio la specialità del rivale, ma contro un giocatore dell’esperienza di Dimitrov è comunque complesso. Invece il giocatore esperto sembrava lui: senza difficoltà sul 4-4, idem sul 5-5, e poi l’affondo decisivo, a prendersi un terzo turno con (probabilmente) Gilles Simon. L’ha battuto a febbraio a Rotterdam, anche in quel caso ai punti, 7-6 al terzo, come a 18 anni riesce a pochissimi. Il biondino di Amburgo sembra veramente uno di loro. Gli aspetti da mettere a punto sono tanti, ma il potenziale è di quelli che valgono sul serio. E poi c’è tutto il resto, che però conta eccome: pochi social network e il giusto ambiente intorno a lui. Papà Alexander Sr. lo segue dalla tribuna ma sembra totalmente distaccato: poche parole, ancor meno gesti. Era così a Hannover sette giorni fa, quando il figlio ha preso acqua da tutte le parti contro Rosol nel singolare decisivo in Coppa Davis, ed era così oggi, in quella che è stata una tappa importante della sua maturazione. E se non è ancora pronto per giocarsela coi top player lo sarà molto presto.
MASTERS 1000 INDIAN WELLS – Secondo turno
Alexander Zverev (GER) b. Grigor Dimitrov (BUL) 6-4 3-6 7-5
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